Un circuito ciclabile fra i quattro comuni del casertano sedi della Vanvitelli

Si chiama “V:BiciPlan” ed è il progetto di mobilità sostenibile al quale lavoreranno insieme l’Università Vanvitelli ed i Comuni di Aversa, Caserta, Capua e Santa Maria Capua Vetere. “Si tratta di un’idea di Ateneo – dice il prof. Furio Cascetta, docente ad Ingegneria, ProRettore Funzionale con delega alla sostenibilità ambientale e all’energia verde – che è stata declinata con le singole amministrazioni comunali per i territori di propria competenza. Si sta pensando alla realizzazione di un circuito ciclabile, percorsi specifici, che consentono di mettere in comunicazione tra di loro le quattro città universitarie”. Un progetto che si inserisce nelle linee guida dell’Europa, sempre più improntate a sostenere la mobilità a basso impatto ambientale e che, spiega Cascetta, “intende favorire lo spostamento tra le sedi della popolazione studentesca del nostro Ateneo, ma non solo tra esse”. Si pensa, infatti, di realizzare una infrastruttura di mobilità individuale al servizio dei cittadini e dei turisti. “L’anello di piste ciclabili è stato progettato in maniera tale da raccordare le sedi universitarie con alcuni dei monumenti e beni artistici e museali più caratteristici del territorio casertano. Inoltre, il percorso ciclabile BiciPlan tenderà a valorizzare anche il patrimonio delle risorse naturalistiche e paesaggistiche. Da un punto di vista dell’innovazione, saranno studiati nuovi materiali ecologici (a basso impatto ambientale e basati sul riciclo e recupero di scarti) da adoperare per le pavimentazioni in alcuni tratti delle ciclabili”.
L’iniziativa nasce nel quadro dell’intesa che è stata sottoscritta il 26 aprile dal Rettore Gianfranco Nicoletti con i sindaci dei quattro Comuni. Non è certo l’unica perché, per esempio, altri temi in fase di studio sono i progetti relativi al potenziamento del verde ed alla riforestazione urbana. “Anche in questo caso – spiega Cascetta – il contributo dell’Università potrà essere quello di accompagnare le amministrazioni comunali sia verso l’individuazione delle potenziali risorse finanziarie disponibili (nazionali ed europee) sia nella scelta innovativa di specie vegetali che riqualifichino le città, migliorandone l’aria ed il terreno”. Altre iniziative sono in cantiere, sia pure in una fase meno avanzata di definizione. “Siamo solo all’inizio – puntualizza il docente – e bisogna lavorare alacremente per perfezionare idee e progetti”. La collaborazione sui temi della sostenibilità ambientale nasce dalla circostanza che le quattro città sono i siti presso i quali sono ubicate le sedi di alcuni Dipartimenti e di non poche strutture, a cominciare dal rettorato, dell’Università Vanvitelli. “Oggi l’Ateneo – riflette il prof. Cascetta – deve essere sempre più proiettato sul territorio. La nostra è proprio una missione territoriale: la cosiddetta ‘terza missione’. È un aspetto al quale teniamo molto perché siamo convinti che, tessendo una rete territoriale per lavorare insieme su progetti di comune interesse, favoriamo lo sviluppo e la crescita del territorio”. È la prima volta che viene stipulato un accordo quadro tra tutte le amministrazioni comunali delle città universitarie e l’Ateneo. “È un dato importante, perché nasce una rete territoriale, un sistema integrato di pianificazione su tematiche energetiche, ecologiche e ambientali. Il tutto prediligendo modelli di efficienza e di economia circolare. L’accordo quadro di rete territoriale dovrà essere un volano di sviluppo e si avvarrà di una cabina di regia condivisa. Basti pensare che è stato previsto un comitato esecutore, nel quale i sindaci delle città universitarie parteciperanno personalmente, al fine di tenere sempre alta l’attenzione e la sintonia sui temi di interesse dei territori e dei cittadini”. Il Rettore Nicoletti ha parlato recentemente di una rete territoriale che unisce l’Università Vanvitelli alle città della provincia e che si basa sullo sforzo di mettere in campo progetti e proposte ‘green’. Conferma Cascetta: “Il tema generale dell’accordo è la rivoluzione verde e la transizione energetica. In una parola la sostenibilità. Un’ambizione che deve allo stesso tempo portare sviluppo. Mi piace, quindi, pensare che la ‘S’ di sostenibilità si coniughi con la ‘S’ di sviluppo. Lo spirito è quindi quello di creare un rapporto costante e strutturato di collaborazione tra le molteplici competenze multidisciplinari presenti in Ateneo e le amministrazioni municipali, al fine di trovare soluzioni vincenti per lo sviluppo dei territori e per il benessere dei cittadini”. Con questa intesa Comuni – Università, conclude Cascetta, “non ci presenteremo più come singoli ma come una rete territoriale appunto, o meglio come una rete intercomunale. Il ruolo della Vanvitelli è quello di farsi promotore di idee innovative e di fare da catalizzatore per l’attuazione dei progetti con le varie amministrazioni comunali, indicando spunti, opportunità di finanziamenti, traiettorie e direzioni di sviluppo”.
Fabrizio Geremicca
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