“L’architetto è un muratore che conosce il latino. Dev’essere un tecnico, ma anche un operatore culturale dotato di coscienza critica”, afferma il prof. Sergio Rinaldi, delegato all’orientamento della Facoltà di Architettura della Seconda Università. Sei i Corsi di Studio attivati nella sede monumentale del Complesso abbaziale di San Lorenzo ad Septimum di Aversa. Tre interessano i neo iscritti: uno a ciclo unico di Architettura e due Triennali di Design per la comunicazione e Design per la moda, tutti a numero chiuso. “Questi ultimi due sono un unicum della nostra Facoltà, in tutto il Sud Italia. Infatti corsi simili si trovano soltanto a Roma, Firenze e Milano”, spiega la prof.ssa Ornella Zerlenga, delegata al coordinamento didattico. Per quanto riguarda Architettura quinquennale, è previsto un test d’ingresso nazionale, che si svolgerà il 6 settembre (domanda di partecipazione al concorso entro il 23 agosto sul sito www.unina2.it). “I posti a disposizione sono 200. Le domande del test saranno 80 a risposta multipla, con cinque opzioni di risposta”, illustra la prof.ssa Zerlenga. I quesiti saranno così ripartiti: 32 per Cultura generale e ragionamento logico, 19 di Storia, 16 di Disegno e rappresentazione e 13 di Matematica e fisica. Per esercitarsi sui test, il prof. Rinaldi consiglia: “fate molte simulazioni, che potrete trovare sul sito www.accessoprogrammato.miur.it. Regolarsi con i 90 minuti a disposizione è molto importante. Bisogna porre attenzione anche al punteggio, perché la risposta sbagliata sottrae un punto, mentre quella non data vale zero punti”.
Gli altri due Corsi Triennali sono a programmazione locale, ciò significa che il test d’ingresso si svolgerà in data diversa da quella nazionale, ovvero il 13 settembre. “Entrambi garantiscono 100 posti. Sono aumentati rispetto all’anno scorso, in cui ne avevamo previsti 80”, precisa la prof.ssa Zerlenga. La graduatoria è differenziata. Coloro che si iscrivono per il test di Architettura faranno parte di una graduatoria nazionale, mentre Design per la comunicazione e Design per la moda formeranno una graduatoria unica, diversa dalla prima. Sarà quindi possibile scegliere una o due opzioni. Ovviamente, se si scelgono entrambe le opzioni, perché si è interessati a tutti e due i Corsi, si hanno più possibilità di entrare. “Il Corso di Design per la comunicazione si sofferma molto sull’aspetto comunicativo del marchio, sulla progettazione e sul web design. Design per la moda, invece, si occupa di abbigliamento, accessori e collezioni, con supporto di professionisti del settore”, aggiunge il prof. Rinaldi. Per gli studenti anche la possibilità di organizzare sfilate. “I ragazzi seguono stage presso aziende, seminari e moduli didattici con personalità di spicco del mondo della moda. In più, progettano, cuciono e fanno indossare le proprie creazioni, attraverso sfilate organizzate alla fine del corso”, spiega il docente.
Anche le Magistrali permettono una vasta scelta. Tradizionale quello di Architettura e Ingegneria Edile, poi ci sono quelli innovativi, come: Architettura – Progettazione degli Interni e per l’Autonomia, “che ha un omologo Corso interamente in lingua inglese, Architecture-Interior Design for Autonomy. Entrambi i Corsi sono a numero chiuso e prevedono 80 posti”, sottolinea la prof.ssa Zerlenga. Per entrare non c’è il test d’ingresso. “I posti sono per coloro i quali hanno conseguito la Laurea Triennale con tutti i crediti necessari, senza cioè debiti formativi. In più, per il Corso in inglese, requisito d’accesso è ovviamente una buona conoscenza della lingua”. Un altro Corso unico nell’Italia meridionale è Design per l’innovazione. “Si focalizza sulla sperimentazione di materiali innovativi da impiegare per il design e per la moda. Utilizzare materiali ecocompatibili o avere un tipo di produzione più vicina all’artigianato che all’industria fa sì che il prodotto sia più appetibile”. Anche per questo Corso il numero possibile di iscritti è aumentato, passando da 50 a 60.
Una novità del prossimo anno accademico riguarderà i Corsi di Laurea Triennali di Design: prevederanno al loro interno, al primo e al secondo anno, insegnamenti in lingua inglese. “Abbiamo già avuto un grande successo con la Magistrale, in questo senso. Gli studenti rispondono con entusiasmo, anche se inizialmente sono un po’ spaventati. È importante acquisire termini tecnici della lingua, aiuta chi vuole diventare un Designer professionista”, dice la prof.ssa Zerlenga. Molto presto si inizierà a studiare su bibliografie interamente in lingua inglese. “Il Miur sta orientando verso l’internazionalizzazione e noi non dobbiamo essere da meno per facilitare gli scambi formativi, sia con nostri studenti all’estero, che con stranieri che vengono a studiare da noi. Si pensi solo che al Politecnico di Milano, i Corsi sono già tutti in lingua inglese e per accedervi c’è bisogno di una certificazione C1”. Gli sbocchi tradizionali vanno in direzione della possibilità di aprirsi uno studio privato o lavorare presso enti pubblici. “Per le Triennali caratterizzanti, il Designer è una figura oggi molto richiesta”. Il prof. Rinaldi, infine, consiglia l’iscrizione a coloro che sono veramente interessati: “La richiesta che abbiamo è di tre volte superiore al numero di posti disponibili. Il consiglio che sento di dare è di iscriversi solo se si ha una forte passione, altrimenti può diventare molto faticoso, dato che le lezioni, connesse allo studio individuale, assorbono gran parte della giornata”.
Allegra Taglialatela
Gli altri due Corsi Triennali sono a programmazione locale, ciò significa che il test d’ingresso si svolgerà in data diversa da quella nazionale, ovvero il 13 settembre. “Entrambi garantiscono 100 posti. Sono aumentati rispetto all’anno scorso, in cui ne avevamo previsti 80”, precisa la prof.ssa Zerlenga. La graduatoria è differenziata. Coloro che si iscrivono per il test di Architettura faranno parte di una graduatoria nazionale, mentre Design per la comunicazione e Design per la moda formeranno una graduatoria unica, diversa dalla prima. Sarà quindi possibile scegliere una o due opzioni. Ovviamente, se si scelgono entrambe le opzioni, perché si è interessati a tutti e due i Corsi, si hanno più possibilità di entrare. “Il Corso di Design per la comunicazione si sofferma molto sull’aspetto comunicativo del marchio, sulla progettazione e sul web design. Design per la moda, invece, si occupa di abbigliamento, accessori e collezioni, con supporto di professionisti del settore”, aggiunge il prof. Rinaldi. Per gli studenti anche la possibilità di organizzare sfilate. “I ragazzi seguono stage presso aziende, seminari e moduli didattici con personalità di spicco del mondo della moda. In più, progettano, cuciono e fanno indossare le proprie creazioni, attraverso sfilate organizzate alla fine del corso”, spiega il docente.
Anche le Magistrali permettono una vasta scelta. Tradizionale quello di Architettura e Ingegneria Edile, poi ci sono quelli innovativi, come: Architettura – Progettazione degli Interni e per l’Autonomia, “che ha un omologo Corso interamente in lingua inglese, Architecture-Interior Design for Autonomy. Entrambi i Corsi sono a numero chiuso e prevedono 80 posti”, sottolinea la prof.ssa Zerlenga. Per entrare non c’è il test d’ingresso. “I posti sono per coloro i quali hanno conseguito la Laurea Triennale con tutti i crediti necessari, senza cioè debiti formativi. In più, per il Corso in inglese, requisito d’accesso è ovviamente una buona conoscenza della lingua”. Un altro Corso unico nell’Italia meridionale è Design per l’innovazione. “Si focalizza sulla sperimentazione di materiali innovativi da impiegare per il design e per la moda. Utilizzare materiali ecocompatibili o avere un tipo di produzione più vicina all’artigianato che all’industria fa sì che il prodotto sia più appetibile”. Anche per questo Corso il numero possibile di iscritti è aumentato, passando da 50 a 60.
Una novità del prossimo anno accademico riguarderà i Corsi di Laurea Triennali di Design: prevederanno al loro interno, al primo e al secondo anno, insegnamenti in lingua inglese. “Abbiamo già avuto un grande successo con la Magistrale, in questo senso. Gli studenti rispondono con entusiasmo, anche se inizialmente sono un po’ spaventati. È importante acquisire termini tecnici della lingua, aiuta chi vuole diventare un Designer professionista”, dice la prof.ssa Zerlenga. Molto presto si inizierà a studiare su bibliografie interamente in lingua inglese. “Il Miur sta orientando verso l’internazionalizzazione e noi non dobbiamo essere da meno per facilitare gli scambi formativi, sia con nostri studenti all’estero, che con stranieri che vengono a studiare da noi. Si pensi solo che al Politecnico di Milano, i Corsi sono già tutti in lingua inglese e per accedervi c’è bisogno di una certificazione C1”. Gli sbocchi tradizionali vanno in direzione della possibilità di aprirsi uno studio privato o lavorare presso enti pubblici. “Per le Triennali caratterizzanti, il Designer è una figura oggi molto richiesta”. Il prof. Rinaldi, infine, consiglia l’iscrizione a coloro che sono veramente interessati: “La richiesta che abbiamo è di tre volte superiore al numero di posti disponibili. Il consiglio che sento di dare è di iscriversi solo se si ha una forte passione, altrimenti può diventare molto faticoso, dato che le lezioni, connesse allo studio individuale, assorbono gran parte della giornata”.
Allegra Taglialatela