Un team di Geologia a Praga per l’Imperial Barrel Award

Ferdinando Cilenti, Lorenzo Di Lauro, Andrea Montanaro, Emilia Miranda e Carmine Cutaneo sono gli studenti Magistrali di Geologia e Geologia Applicata del team federiciano che ha preso parte alla Imperial Barrel Award (IBA) 2019. Martedì 4 giugno, presso il Dipartimento di  Scienze della Terra, dell’Ambiente e delle Risorse (Distar), i quattro studenti, assente il quinto per motivi di studio, hanno mostrato a colleghi e professori la presentazione con cui a fine marzo hanno concorso a Praga e hanno condiviso la loro entusiasmante esperienza. Insieme a loro, il prof. Mariano Parente, Academic Advisor del team. 
Apre l’incontro il prof. Parente che riassume brevemente il senso della competizione. L’IBA, programma congiunto tra AAPG (American Association of Petroleum Geologists) e AAPG Foundation, è una competizione internazionale che coinvolge gli studenti delle geoscienze: i team universitari, divisi in macro-aree a seconda della provenienza geografica, ricevono un set di dati relativo ad un blocco esplorativo e hanno otto settimane per analizzarlo. Due i blocchi esplorativi proposti quest’anno a gennaio: uno nel nord dell’Olanda, quello analizzato dal team federiciano, e uno nel nord-ovest dell’Australia. “L’Academic Advisor seleziona un team composto da cinque persone, designa un capitano e iscrive la squadra alla competizione – spiega il docente – C’è una fase di training, ma, dopo la consegna del set di dati, può vedere il team solo un’ora a settimana. Ogni team, inoltre, deve avere uno o due Industrial Advisor, cosa non semplice per noi perché Napoli non è una città di industrie petrolifere. Il nostro Industrial Advisor è stato Peter Shiner, geologo di grande esperienza che si collegava con gli studenti in videoconferenza dall’Algeria”. Segue la selezione del vincitore per macro-area: 21 i team concorrenti per la Regione Europa, 2 quelli provenienti dall’Italia, oltre alla Federico II, l’Università degli studi di Perugia. Vincitore il team della francese UniLaSalle. Infine la finalissima che si è svolta il 20 maggio in Texas, vinta dall’Università di Houston. Per gli studenti, la partecipazione all’Imperial Barrel Award copre l’attività di team project da 6 crediti e il tirocinio formativo, per chi non lo avesse ancora sostenuto.
Slide alle spalle, i quattro studenti hanno riproposto la presentazione dei risultati della loro analisi così come avevano già fatto a Praga al cospetto della commissione giudicante. Il prof. Parente l’ha seguita in questa occasione per la prima volta dal momento che le regole della competizione non consentono all’Academic Advisor di assistere alla presentazione del team. I ragazzi hanno mostrato, poi, un secondo video, questa volta goliardico. Hanno selezionato, infatti, le foto più divertenti della loro avventura e le hanno commentate con delle brevi frasi ironiche. “Cosa vi ha impedito di vincere?”, chiede il docente. “C’è una differenza tra noi e chi studia esclusivamente Geologia del petrolio – rispondono i ragazzi – Alcune cose non le avevamo mai affrontate prima e ci chiedevamo come potessimo farlo nel modo migliore. Altri team con più esperienza in questo campo hanno raggiunto dei risultati in un tempo più breve e questo ha consentito loro una presentazione più ricca e innovativa”. Al di là del risultato, “l’esperienza ha un valore fondamentale – prosegue il docente – Sia in termini di apprendimento di tecniche di software sia perché questa competizione dà prestigio al curriculum. Per gli studenti c’è anche la possibilità di un network di contatti sia con altri ragazzi che con i giudici. Per il prossimo anno aprirò la call presto, tra settembre e ottobre, e la squadra si allenerà sui set di dati degli anni passati”.
“Abbiamo ricevuto i dati il 25 gennaio – raccontano ancora gli studenti – Lo scopo del nostro lavoro non era trovare necessariamente qualcosa di interessante, ma semplicemente fare uno studio dettagliato di quell’area e valutare se il blocco fosse adatto all’estrazione di petrolio o gas. Abbiamo avuto dei permessi speciali per frequentare il Dipartimento perché siamo stati qui giorno e notte, tutti i giorni”. La visita a Praga è stata impegnativa, ma ha dato anche modo ai ragazzi di conoscere una nuova città: “Siamo arrivati a Praga il 21 e per tutta la notte abbiamo provato la presentazione. Quanto non è stato spesato dalla AAPG è stato coperto dalla Scuola Politecnica. Non avendo superato la selezione, nei due giorni successivi siamo stati liberi di visitare la città. La sera ci hanno portati tutti al ristorante per una cena a base di prodotti e musica locali. Partecipare è stata un’esperienza molto formativa che, in più, dà prestigio al curriculum”, concludono.
Carol Simeoli
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