Partirà il 20 settembre il primo semestre ad Ingegneria dell’Università Parthenope. Gli studenti hanno già avuto un saggio di cosa si studia in questa Facoltà: dopo il test nazionale di valutazione (a chi non l’ha superato è sconsigliata l’immatricolazione, chi decide di provarci è comunque obbligato a sostenere, entro il primo anno, gli esami di Analisi e Algebra, pena, successivamente, l’iscrizione part-time), hanno seguito i precorsi che si sono chiusi il 16 settembre presso la sede del Centro Direzionale – Isola C4.
Tre i Corsi di Laurea Triennali fra i quali orientarsi: Ingegneria Civile e Ambientale, Ingegneria delle Telecomunicazioni ed Ingegneria Gestionale, a cui fanno seguito le omologhe Lauree Magistrali. Le prime due hanno il titolo Magistrale congiunto con la New York University e prevedono di trascorrere un intero anno negli Stati Uniti. Vincenzo Sicignano, che sta per laurearsi presso il Corso di Civile Ambientale, racconta la sua esperienza nella Grande Mela: “Ho incontrato davvero persone di tutto il mondo ed ho maturato un nuovo modo di fare le cose. Non è semplice perché bisogna adattarsi all’ambiente e imparare a gestire un enorme numero di scadenze. Il sistema americano prevede di terminare gli esami entro il 15 maggio e riuscirci non è facile. Però devo dire che si è molto seguiti e trovo che questa sia una bella opportunità che l’Università mi ha dato”, commenta lo studente che alle future matricole consiglia: “studiate, magari in gruppo, soprattutto Analisi I. Se avete difficoltà imparate dagli altri; osservate come vanno avanti e fate come loro. Anche se vi bocciano non demoralizzatevi, cercate di imparare dagli errori”. Sono partiti in questi giorni alla volta di New York anche Giorgio Improta, studente magistrale a Ingegneria delle Telecomunicazioni, e Gianluca Nestovito, della Magistrale in Ingegneria Civile. Ecco i loro consigli per le matricole: “Chi sceglie questa strada deve essere convinto. Ci vuole molta pazienza, non sempre si è gratificati dal primo esame, bisogna acquisire metodo” (Giorgio). “All’inizio ti aspetti di fare qualcosa di pratico, invece al primo anno ci sono solo materie di base. Per farcela si deve stare dalla mattina alla sera all’Università, fare gli esercizi, non perdere lezioni, perché sui libri le cose sono sempre più complicate di come le hanno spiegate a lezione, e consultare i professori che sono molto disponibili anche fuori dall’orario di ricevimento” (Gianluca).
Tre i Corsi di Laurea Triennali fra i quali orientarsi: Ingegneria Civile e Ambientale, Ingegneria delle Telecomunicazioni ed Ingegneria Gestionale, a cui fanno seguito le omologhe Lauree Magistrali. Le prime due hanno il titolo Magistrale congiunto con la New York University e prevedono di trascorrere un intero anno negli Stati Uniti. Vincenzo Sicignano, che sta per laurearsi presso il Corso di Civile Ambientale, racconta la sua esperienza nella Grande Mela: “Ho incontrato davvero persone di tutto il mondo ed ho maturato un nuovo modo di fare le cose. Non è semplice perché bisogna adattarsi all’ambiente e imparare a gestire un enorme numero di scadenze. Il sistema americano prevede di terminare gli esami entro il 15 maggio e riuscirci non è facile. Però devo dire che si è molto seguiti e trovo che questa sia una bella opportunità che l’Università mi ha dato”, commenta lo studente che alle future matricole consiglia: “studiate, magari in gruppo, soprattutto Analisi I. Se avete difficoltà imparate dagli altri; osservate come vanno avanti e fate come loro. Anche se vi bocciano non demoralizzatevi, cercate di imparare dagli errori”. Sono partiti in questi giorni alla volta di New York anche Giorgio Improta, studente magistrale a Ingegneria delle Telecomunicazioni, e Gianluca Nestovito, della Magistrale in Ingegneria Civile. Ecco i loro consigli per le matricole: “Chi sceglie questa strada deve essere convinto. Ci vuole molta pazienza, non sempre si è gratificati dal primo esame, bisogna acquisire metodo” (Giorgio). “All’inizio ti aspetti di fare qualcosa di pratico, invece al primo anno ci sono solo materie di base. Per farcela si deve stare dalla mattina alla sera all’Università, fare gli esercizi, non perdere lezioni, perché sui libri le cose sono sempre più complicate di come le hanno spiegate a lezione, e consultare i professori che sono molto disponibili anche fuori dall’orario di ricevimento” (Gianluca).