Un viaggio nella Napoli degli anni ’40 e ’60 del Novecento, cicerone il prof. Paolo De Marco

Un viaggio tra le immagini, le rappresentazioni, le percezioni, le memorie e i miti della Napoli e della Campania del Novecento. È quanto vissuto da un gruppo di studenti della Triennale e della Magistrale del Dipartimento di Lettere e Beni Culturali. Accompagnatore d’eccellenza il prof. Paolo De Marco, docente di Storia Contemporanea, che ha illustrato agli allievi il percorso, inaugurando anche una mostra tematica da lui curata e che sarà possibile visitare fino al 10 dicembre. Il convegno è stato organizzato dall’Istituto Campano per la Storia della Resistenza, dell’Antifascismo e dell’Età Contemporanea ‘Vera Lombardi’, in collaborazione con l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici e la Regione Campania. “Il mio contributo alla mostra si è avuto attraverso una serie di fotografie raccolte dagli archivi militari – spiega il prof. De Marco – prodotte dalla Combat Film Units, un gruppo di giornalisti, fotografi e cineoperatori che all’epoca curavano la propaganda, che era fatta perlopiù di questi materiali. Le foto ritraggono la nostra Napoli e aree della Campania tra gli anni Quaranta e Sessanta del Novecento. I contributi sono anche di Robert Capa, uno dei maggiori fotografi di guerra, John Houston, ma anche William Wyle regista, tra l’altro, del noto ‘Vacanze Romane’. Siamo dunque in pieno periodo di guerra”. Un approfondimento che si è articolato attraverso i maggiori campi del sapere partendo dalla storia, passando per il cinema, sino ad arrivare alla letteratura. La mostra tematica ha visto anche il contributo di Ugo Maria Olivieri, Marco Rovinello e Paolo Speranza. “Abbiamo svolto un importante focus sulle riviste, le figure culturali ed i personaggi di spicco della Napoli di quel periodo – continua il docente – un pozzo di sapere sulla storia del nostro paese e da cui gli studenti hanno potuto attingere nuove informazioni. Un evento che ben si inserisce nella cosiddetta terza missione dell’Università e dalla quale ho potuto riscontrare un forte interesse anche negli occhi dei ragazzi che quasi erano incantati assistendo agli interventi degli specialisti del settore”. Di fatto, se ne dicono entusiasti i trenta iscritti alla Triennale ed alla Magistrale, così come gli ex allievi che hanno preso parte all’iniziativa promossa dalla Vanvitelli, e che definiscono l’intervento del prof. De Marco, dal titolo ‘Documenti, fotografie, filmati sugli anni di guerra dagli archivi americani’, un modo per approcciarsi alla didattica in maniera piacevole. “La giornata è stata molto interessante – afferma Caterina, studentessa della Triennale in Lettere – Sono stati toccati diversi temi inerenti la Seconda Guerra Mondiale. Un evento che ha arricchito molto la mia conoscenza sull’argomento e mi ha permesso di riflettere su questioni a volte sottovalutate o non affrontate debitamente”. Dello stesso parere Agnese, ex studentessa, che spiega: “Per me che sono un’appassionata di storia, soprattutto contemporanea, è sempre un piacere scoprire nuove cose. Se si tratta della nostra città, poi, ancora meglio. Si è discusso di un periodo storico che avvolge un tempo spesso raccontato dai nostri avi e che attraverso questa mostra abbiamo potuto toccare con mano”. L’accento viene posto anche sul valore coinvolgente della fotografia che rende tutto più realistico. “Grazie alla disposizione delle foto ed alla brillante organizzazione della mostra – afferma Maria, studentessa alla Triennale di Lettere – si aveva come l’impressione di percorrere il fil rouge che univa i vari tasselli. Alcune immagini erano anche forti ma sicuramente in grado di rendere bene l’idea di quello che è il periodo storico in sé”. Conclude Serena, ex studentessa di Filologia Classica: “Mi ha colpito molto l’intervento sulle donne a Napoli, che si è articolato su un confronto fra il loro livello di emancipazione all’epoca e ciò che poi è stata, in seguito, la liberazione da alcuni schemi imposti, un tema molto attuale”. Un viaggio nelle proprie radici, insomma, alla riscoperta di quello che è stato il nostro passato percorrendo le varie sfaccettature della città.
Maria Teresa Perrotta
- Advertisement -




Articoli Correlati