“Per la professionalità e costanza con cui dedica le sue ricerche e la sua attività al contrasto alla violenza sulle donne”. È con questa motivazione che Anna Costanza Baldry, psicologa e docente di Psicologia Sociale presso la Seconda Università, ha ricevuto il 10 ottobre l’onorificenza di Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana. Il Presidente Sergio Mattarella l’ha voluta tra i tra i diciotto ‘eroi del quotidiano’, quelli che nell’ombra portano avanti le loro grandi battaglie per la comunità. E in effetti quella della prof.ssa Baldry è davvero una grande battaglia, cominciata venti anni fa e condotta giorno dopo giorno con consapevolezza, grinta e competenza. “Incredulità, stupore, felicità e orgoglio: sono questi i sentimenti che si sono susseguiti non appena ho saputo, leggendolo sui giornali, di questo riconoscimento”, racconta. Il riconoscimento è conferito a chi si è distinto per un impegno duraturo, “com’è in effetti il mio impegno contro la violenza sulle donne, di cui mi occupo da prima della laurea. Ho avuto il privilegio che gli aspetti della ricerca, dell’insegnamento e dell’attività concreta potessero andare avanti di pari passo, e anche l’uno a beneficio dell’altro. Del resto non c’è ricerca senza che essa possa avere applicazione nel mondo reale, così come l’attività sul campo deve essere fatta con forti presupposti teorici e scientifici”. Inaspettatamente, poi, la docente rivela che questo riconoscimento assume un valore ancora maggiore in questo momento della sua vita professionale: “A differenza di quanto in molti pensino, la carriera dei docenti universitari non è fatta solo di privilegi. A Caserta mi sono abilitata ordinario da due anni ma, con la situazione universitaria che abbiamo, sono ben poche le prospettive di passare in prima fascia. Inoltre, come docenti subiamo il noto blocco degli scatti, percepiamo uno stipendio inferiore, fatta eccezione per la Grecia, a tutti gli altri Paesi europei. Per non parlare della ricerca che, al di là delle belle parole, non viene supportata. Perciò questo titolo, dato ad una persona che si impegna contro la violenza sulle donne ma è anche una docente universitaria, mi dà una bella spinta personale”.
Come dicevamo, la lotta della Baldry contro la violenza sulle donne è ormai ventennale. Nata a Londra nel maggio del 1970, laureatasi con lode presso l’Università La Sapienza di Roma nel ’94, ha cominciato ad appassionarsi alla criminologia ed alla psicologia giuridica proprio nel periodo della tesi, subito dopo l’Erasmus in Olanda. “Ma l’interesse per queste tematiche – spiega – credo sia da attribuire anche alla mia persona, al modo in cui sono stata cresciuta, ad una cultura familiare dove c’è un senso dell’impegno quasi cristiano-cattolico, pur se nel senso laico del termine. Dopo la laurea ho quindi sentito un bisogno di dare un senso a quello che avevo studiato, un bisogno che mi ha portato a far parte di Differenza Donna, associazione romana che gestisce i centri antiviolenza del territorio. Con un corso di formazione sono diventata volontaria, facendo all’occorrenza i turni di notte, i centri antiviolenza sono aperti H 24”. Prima da volontaria e poi da professionista, la Baldry (che è tra l’altro responsabile del Cesvis e dello sportello anti-stalking Astra del Centro per Donne in Difficoltà della Provincia di Roma) ammette che adesso la sua gratificazione maggiore risiede nel portare il suo bagaglio di conoscenze ed esperienza nel mondo accademico: “Molte studentesse, ed anche qualche studente, si sono avvicinate a queste tematiche ed alcune di quelle che si sono laureate con me hanno continuato ad affiancarmi. Ora ho due dottorande che si occupano di violenza all’interno delle coppie e per me sono un aiuto prezioso, se non avessi loro non riuscirei a fare nulla. È chiaro che la loro passione conta molto, ma io mi batto anche per dare un riconoscimento economico al loro lavoro, bisogna riflettere su come investire sulle nuove generazioni”. Le aule universitarie non sono soltanto il luogo in cui far crescere nuove professioniste pronte a contrastare con gli strumenti adeguati maltrattamenti e femminicidi, ma sono anche uno dei tanti luoghi frequentati dalle vittime di violenze. “Prima o dopo una lezione, ma anche dopo gli esami, capita che le studentesse mi vengano a parlare di sé, di cugine, sorelle o amiche in difficoltà. Non sono poche, e sono molte di più quelle che non escono allo scoperto. Per questo abbiamo proposto l’istituzione alla Sun di un servizio di ascolto specialistico per le ragazze, non solo di Psicologia, che hanno questi problemi”.
Anche se la cronaca di casa nostra sembra suggerirci il contrario, gli ultimi dati Istat (giugno 2015) dicono che cresce la consapevolezza del fenomeno della violenza contro le donne ed è in calo la percentuale di ragazze e donne che hanno subìto violenza fisica, sessuale e psicologica negli ultimi cinque anni (dal 13,3% all’11,3%). Tuttavia, i numeri rimangono agghiaccianti: un terzo delle italiane, e cioè 6,8 milioni di donne, sono state vittime di violenze (botte, molestie, stupri). C’è perciò ancora tanto da fare per arginare il fenomeno. Lo sa bene la Baldry, che ha anche firmato con il magistrato Fabio Roia il libro “Strategie efficaci per il contrasto ai maltrattamenti e allo stalking”, e che conosce a fondo l’importanza di strumenti come la sensibilizzazione e la prevenzione. A tal fine la docente, insieme alla Sun, ad Agrorinasce ed alla cooperativa Eva sta organizzando per il 26 novembre (il 25 si celebra la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne) un evento dal titolo “25 novembre tutti i giorni”. “Invitiamo tutti al Teatro di Casal di Principe, dove interverrà anche Fiordaliso che presenterà la nuova canzone, Malo, per una giornata in cui parlare di questi temi. C’è bisogno di creare coscienza collettiva e questa responsabilità la sento ancora più forte dopo il riconoscimento assegnatomi. E con me c’è l’Università, sempre più aperta e in osmosi con il territorio per mettere in atto un cambiamento culturale”.
Angela Lonardo
Come dicevamo, la lotta della Baldry contro la violenza sulle donne è ormai ventennale. Nata a Londra nel maggio del 1970, laureatasi con lode presso l’Università La Sapienza di Roma nel ’94, ha cominciato ad appassionarsi alla criminologia ed alla psicologia giuridica proprio nel periodo della tesi, subito dopo l’Erasmus in Olanda. “Ma l’interesse per queste tematiche – spiega – credo sia da attribuire anche alla mia persona, al modo in cui sono stata cresciuta, ad una cultura familiare dove c’è un senso dell’impegno quasi cristiano-cattolico, pur se nel senso laico del termine. Dopo la laurea ho quindi sentito un bisogno di dare un senso a quello che avevo studiato, un bisogno che mi ha portato a far parte di Differenza Donna, associazione romana che gestisce i centri antiviolenza del territorio. Con un corso di formazione sono diventata volontaria, facendo all’occorrenza i turni di notte, i centri antiviolenza sono aperti H 24”. Prima da volontaria e poi da professionista, la Baldry (che è tra l’altro responsabile del Cesvis e dello sportello anti-stalking Astra del Centro per Donne in Difficoltà della Provincia di Roma) ammette che adesso la sua gratificazione maggiore risiede nel portare il suo bagaglio di conoscenze ed esperienza nel mondo accademico: “Molte studentesse, ed anche qualche studente, si sono avvicinate a queste tematiche ed alcune di quelle che si sono laureate con me hanno continuato ad affiancarmi. Ora ho due dottorande che si occupano di violenza all’interno delle coppie e per me sono un aiuto prezioso, se non avessi loro non riuscirei a fare nulla. È chiaro che la loro passione conta molto, ma io mi batto anche per dare un riconoscimento economico al loro lavoro, bisogna riflettere su come investire sulle nuove generazioni”. Le aule universitarie non sono soltanto il luogo in cui far crescere nuove professioniste pronte a contrastare con gli strumenti adeguati maltrattamenti e femminicidi, ma sono anche uno dei tanti luoghi frequentati dalle vittime di violenze. “Prima o dopo una lezione, ma anche dopo gli esami, capita che le studentesse mi vengano a parlare di sé, di cugine, sorelle o amiche in difficoltà. Non sono poche, e sono molte di più quelle che non escono allo scoperto. Per questo abbiamo proposto l’istituzione alla Sun di un servizio di ascolto specialistico per le ragazze, non solo di Psicologia, che hanno questi problemi”.
Anche se la cronaca di casa nostra sembra suggerirci il contrario, gli ultimi dati Istat (giugno 2015) dicono che cresce la consapevolezza del fenomeno della violenza contro le donne ed è in calo la percentuale di ragazze e donne che hanno subìto violenza fisica, sessuale e psicologica negli ultimi cinque anni (dal 13,3% all’11,3%). Tuttavia, i numeri rimangono agghiaccianti: un terzo delle italiane, e cioè 6,8 milioni di donne, sono state vittime di violenze (botte, molestie, stupri). C’è perciò ancora tanto da fare per arginare il fenomeno. Lo sa bene la Baldry, che ha anche firmato con il magistrato Fabio Roia il libro “Strategie efficaci per il contrasto ai maltrattamenti e allo stalking”, e che conosce a fondo l’importanza di strumenti come la sensibilizzazione e la prevenzione. A tal fine la docente, insieme alla Sun, ad Agrorinasce ed alla cooperativa Eva sta organizzando per il 26 novembre (il 25 si celebra la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne) un evento dal titolo “25 novembre tutti i giorni”. “Invitiamo tutti al Teatro di Casal di Principe, dove interverrà anche Fiordaliso che presenterà la nuova canzone, Malo, per una giornata in cui parlare di questi temi. C’è bisogno di creare coscienza collettiva e questa responsabilità la sento ancora più forte dopo il riconoscimento assegnatomi. E con me c’è l’Università, sempre più aperta e in osmosi con il territorio per mettere in atto un cambiamento culturale”.
Angela Lonardo