Alessia Guarnaccia, rappresentante nel Consiglio degli Studenti di Ateneo e studentessa di Architettura, invia una replica alle dichiarazioni della sua collega Barbara Cacace apparse in un articolo pubblicato sullo scorso numero di Ateneapoli. A sostegno di quanto afferma, allega anche copia del documento dell’Assise sulla questione della biblioteca che ha visto coinvolti nella trattativa col Preside, rappresentanti degli studenti e del terzo piano autogestito.
“Dove erano gli altri rappresentanti?
È spiacevole notare la cura con cui, saputa la data delle elezioni, si sottolineano divisioni interne tra i rappresentanti ad Architettura, in una fase come questa dove sta crescendo, da parte degli studenti, la consapevolezza della forza di appartenere ad un unico corpo studentesco, al di là di sterili divisioni politiche. In facoltà siamo contenti che Barbara abbia ricordato il grande fronte della, per ora unica, battaglia vinta: la Biblioteca.
Non siamo però, altrettanto contenti del fatto che ne abbia ricordato solo una parte, quella costituita da lei e da Chiara Ingrosso, ben sapendo che, invece, la stessa lotta è stata sostenuta assieme anche ad altri rappresentanti, anch’essi notoriamente “impegnati a sostenere i diritti degli studenti” e non solo verbalmente
“Dove erano gli altri rappresentanti?
È spiacevole notare la cura con cui, saputa la data delle elezioni, si sottolineano divisioni interne tra i rappresentanti ad Architettura, in una fase come questa dove sta crescendo, da parte degli studenti, la consapevolezza della forza di appartenere ad un unico corpo studentesco, al di là di sterili divisioni politiche. In facoltà siamo contenti che Barbara abbia ricordato il grande fronte della, per ora unica, battaglia vinta: la Biblioteca.
Non siamo però, altrettanto contenti del fatto che ne abbia ricordato solo una parte, quella costituita da lei e da Chiara Ingrosso, ben sapendo che, invece, la stessa lotta è stata sostenuta assieme anche ad altri rappresentanti, anch’essi notoriamente “impegnati a sostenere i diritti degli studenti” e non solo verbalmente