“Venite a vedere come si fa Università a pochi chilometri dalla discarica di S. Tammaro e da Casal di Principe”, è l’invito della prof.ssa Clelia Mazzoni, Preside della Facoltà di Economia, con sede a Capua, in corso Gran Priorato di Malta. “Siamo in una bellissima struttura – continua la Mazzoni – che non ha nulla da invidiare alle migliori sedi private, con una grande biblioteca, due laboratori informatici e un’Aula Magna tra le più prestigiose in Campania”. A ciò si aggiunge “un corpo docente d’eccellenza e tutor di carriera che seguono gli studenti durante l’intero percorso accademico”. Dopo il test di autovalutazione, primo screening delle proprie competenze, è necessario che le matricole entrino nel ritmo dei semestri per acquisire una nuova metodologia di studio che la prof.ssa Mazzoni sintetizza in tre parole: “dominio sulle fonti”. Alle scuole superiori – spiega – i ragazzi sono abituati a farsi guidare dai testi. “Ad Economia, invece, forniamo fonti alternative, quali riviste specializzate e materiale di approfondimento. Devono imparare, inoltre, a lavorare alla redazione di project work e presentare gli elaborati in power point”. Il semestre è scandito da corsi ed esami, per cui “la frequenza è importante, ma non è l’unica prerogativa”. “Bisogna – continua la Preside – abituarsi a studiare tre o quattro esami insieme, al fine di sostenerli nella relativa sessione”. Sei le prove del primo anno: Economia aziendale, Microeconomia, Diritto privato, Diritto pubblico e amministrativo, Metodologie e determinazioni quantitative d’azienda, Matematica per l’Economia. “Per agevolare le matricole, quasi tutti i professori del primo anno organizzano prove intercorso”, afferma il prof. Enrico Bonetti, docente di Marketing e delegato all’orientamento. Il quale sottolinea l’importanza di uno studio “fatto bene”. Cioè “Approfondire le tematiche, non limitarsi a imparare ciò che riportano i testi ma collocare il tutto nel contesto ampio in cui viviamo”. Al contrario di ciò che pensano gli studenti, “che si illudono di laurearsi presto alla Triennale, seppur con un voto basso, per poi impegnarsi al massimo al biennio Magistrale – cosa praticamente impossibile, perché dopo anni di studio superficiale non si ha la capacità di entrare nel dettaglio” è importante investire sulla qualità della propria formazione. “In una vita lavorativa, un anno di ritardo non è nulla se si consegue la laurea con un voto alto – continua Bonetti – perché le aziende cercano laureati brillanti e non laureati e basta. L’anno scorso, studenti del secondo anno hanno avuto l’opportunità di svolgere uno stage presso l’azienda di intimo Yamamay, alla direzione generale di Gallarate, un altro gruppo è stato negli uffici commerciali di Napoli, a seguito della presentazione di un piano di studi per il lancio di un nuovo prodotto. A breve, invece, due laureande andranno in MSC Crociere per uno stage post-laurea, dopo aver lavorato alla promozione di un social network pubblicato sul sito aziendale”. Insomma, chi studia viene premiato e va avanti. “La ricetta è semplice. Basta avere interesse, curiosità e dedicarsi allo studio con costanza”.
Maddalena Esposito
Maddalena Esposito