“Ci occupiamo di tutto ciò che è mondo rurale: la gestione delle attività legate all’agricoltura, la produzione di materie prime e di alimenti e il loro impatto sulla salute umana, la valorizzazione e la salvaguardia dell’ambiente, le energie rinnovabili”, spiega il prof. Paolo Masi, Preside della Facoltà. Tutti i Corsi hanno in comune il primo anno, che prevede lo studio delle materie di base (Matematica, Chimica, Fisica, Biologia). Complessivamente, gli esami sono 18. “Il primo anno è fondamentale perché si creano le basi per, poi, andare avanti negli studi. Dunque, è importante iniziare da subito: seguire attivamente le lezioni e le esercitazioni e studiare con regolarità, secondo il ritmo acquisito alle superiori”. “All’inizio – continua Masi – i ragazzi potrebbero attraversare una fase di sbandamento dovuta al passaggio dalla scuola all’Università, ma si supera facilmente se si vive la Facoltà e si partecipa alle varie attività didattiche ed extra-didattiche che organizziamo: dalle conferenze ai seminari, dai cineforum alle feste”. L’ambiente universitario di Portici è dinamico, “favorisce il contatto tra ragazzi, e con i docenti, che lavorano a tempo pieno”. Molteplici i servizi utili per trascorrere l’intera giornata in Facoltà: una mensa da circa duecento posti, un bar, due aule studio, una biblioteca storica, due laboratori informatici per un totale di centoquaranta postazioni, un laboratorio linguistico, oltre alle diciassette aule dove si tengono le lezioni e l’esteso Parco Gussone con panchine, tavoli e copertura wi-fi. Dunque, cinque anni di studio regolare – “la Laurea Triennale serve a poco, abbiamo impostato il biennio come un continuum del percorso avviato” – per conseguire il titolo da dottore con una buona votazione, cercando di non allungare i tempi. “Premiamo coloro che si laureano nei tempi stabiliti – spiega Masi – con un bonus, qualche punto in più, al voto di laurea perché oggi le aziende richiedono persone giovani e preparate che conoscano la lingua Inglese”. Riguardo le prospettive occupazionali, e premesso che, come afferma il Preside, “il settore agro-alimentare è il primo nella comunità europea in termini di fatturato e di turn over del personale”, sembra che per i laureati non si registrino grosse difficoltà di inserimento. “I più bravi lavorano in grandi organizzazioni quali la Fao o la Comunità europea, molti intraprendono la libera professione di agronomo, previo superamento dell’esame di Stato, o, ancora, si occupano di controllo qualità, ricerca e sviluppo, marketing, anche in Campania, presso aziende come Cremonini, Findus, Orogel, Plasmon, Kimbo. Un’altra percentuale trova impiego nella Pubblica Amministrazione”.