Una mostra didattica al corso di Lingua e Letteratura russa

Una mostra didattica: è l’interessante esperienza promossa dalla cattedra di Lingua e Letteratura Russa della prof.ssa Michaela Bohmig. “La mostra è parte integrante del mio corso ed è stata realizzata dagli studenti del I e II anno di Letteratura Russa insieme a quelli del corso di Storia dell’arte moderna dell’Europa orientale nell’ambito del modulo interdisciplinare ‘L’Ultimo giorno di Pompei: immagine pittorica e simbolo letterario da Puskin a Solzenicyn’, con la collaborazione della prof.ssa Lucia Tonini”, spiega la docente. 
L’esposizione prende spunto dall’opera del pittore russo Brjullov, ‘L’ultimo giorno di Pompei’, dipinta nel 1834 ed esposta a San Pietroburgo. “Ho scelto quest’opera – spiega la docente – perché in essa sono rappresentati l’arte russa ed un frammento di Italia, e quindi abbraccia le due culture”. Si parte dunque dal dipinto, e con la prof.ssa Tonini, docente di Storia dell’arte, lo si analizza “in tutte le sue suggestioni, i suoi rapporti con altre opere d’arte contemporanee e sulla distruzione di Pompei. Poi si passa ad un percorso di analisi della letteratura russa ad esso collegata, le influenze che ha avuto sulla letteratura e quali opere letterarie invece lo hanno influenzato, senza contare le messe in scena teatrali”. Insomma, si compie un’analisi a 360 gradi che coinvolge tutte le arti, impegnando gli studenti in un lavoro di attenta ricerca sul campo. “Gli studenti sono stati sguinzagliati. La prof.ssa Tonini ed io abbiamo indicato un percorso, ma adesso sta a loro costruirlo. Sono una trentina i partecipanti al progetto e ad ognuno è stato affidato un tema: pittori, prosatori, immagini, foto della Pompei di oggi, teatro etc.. Il nostro intento è quello di mettere insieme un collage di tutte le riproduzioni, le immagini, le opere che siano collegate al quadro”. 
Anche se i ragazzi dovranno disegnare un loro tracciato nell’organizzazione dell’evento, la prof.ssa Bohmig ha fornito loro le linee guida di un possibile schema della mostra: la storia dei Vulcani; il committente, con particolare riferimento all’esecuzione del dipinto di Brjullov; l’estetica del classicismo e la poetica romantica; il dipinto di Brjullov ‘L’ultimo giorno di Pompei’; il sito archeologico; le fonti ‘storiche’; opere contemporanee sull’eruzione del Vesuvio; opere pittoriche alle quali si è ispirato Brjullov; altre opere di pittori russi su soggetti ‘napoletani’ o storico-mitologici; la ricezione ‘popolare’; la ricezione ‘letteraria’; echi e riflessi ‘poetici’; il motivo Italiano; l’interpretazione ‘politica’. “In questo modo i ragazzi possono sperimentare in concreto l’approccio interdisciplinare alla materia e, inoltre, sono impegnati in tutti quelli che sono gli aspetti pratici e organizzativi di un evento come una mostra, quindi con le traduzioni, l’etichettatura delle opere, le didascalie etc.”,  spiega la docente. Nell’ambito del modulo hanno tenuto, o terranno, lezioni due professori ospiti, il prof. Walter Zidaric dell’Università di Nantes sull’opera di Pacini ‘L’ultimo giorno di Pompei’ e la prof.ssa Enisa Uspenski delle Università di Belgrado e Novi Sad su ‘Brjullov e Gogol’, che hanno offerto una visione ancora più completa del tema trattato.
I ragazzi hanno iniziato a montare la mostra verso il 20 aprile, probabilmente sarà pronta intorno alla metà di maggio. Dovrebbe rimanere visibile, a Palazzo Santa Maria Porta Coeli, in Via Duomo 219, I piano, fino alla metà di luglio, ma “se avrà successo forse anche di più” – aggiunge Bohming.
(Va.Or.)
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