Una sorta di ‘doposcuola’ per gli studenti in difficoltà con Procedura Civile

“I ragazzi che si trovano di fronte ad una bocciatura e alle conseguenti problematiche scaturite in sede d’esame, sono invitati a recarsi in Dipartimento per ricevere aiuto. Il ricevimento collettivo si trasforma, quindi, in una sorta di lezioni su argomenti fondamentali del programma. Chi frequenta questi mini corsi sa che ha un appuntamento fisso, settimanale, con tanto di assegno da studiare a casa”, spiega il prof. Salvatore Boccagna, docente di Procedura Civile, la disciplina più ostica del percorso di studi a Giurisprudenza. Si tratta di una sorta di ‘doposcuola’ che aiuta a recuperare chi resta indietro: “si deve studiare settimana per settimana, in modo da chiedere gradualmente spiegazioni. Così si arriva in sede d’esame con maggiore tranquillità”. I gruppi vengono seguiti dai collaboratori della cattedra, fino alla sessione d’esame. “Ad esempio, il primo gruppo di quest’anno accademico è partito a settembre e terminerà a dicembre. A gennaio ripartiremo con nuovi studenti fino a giugno e
così via”. Secondo il docente, chi si affida a questo sostegno “ha molte più probabilità di essere promosso all’esame. Circa il 95% di chi è presente con assiduità supera le difficoltà e consegue ottimi risultati”. Diversamente, quanti riprovano l’esame dopo 20 giorni “nelle stesse condizioni, senza aver provato a fare nulla di concreto per migliorare, sono candidati molto probabilmente ad un nuovo fallimento”. Frequentare il Dipartimento ogni settimana, studiare di pari passo, in concomitanza con le lezioni del primo semestre, potrebbe risultare un impegno gravoso per i ragazzi. Il prof. Boccagna, però, sottolinea: “Le nostre lezioni sono pomeridiane e non intaccano gli orari ufficiali dei corsi. La disciplina necessita di tanto tempo per essere assimilata. Ricevere
spiegazioni in piccoli gruppi dona molte più chance di superare l’esame”.
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