Verso l’elezione del nuovo Presidente

Dopo sei anni di intenso lavoro si sta per chiudere il secondo mandato del prof. Piero Salatino alla guida della Scuola Politecnica e delle Scienze di Base della Federico II. Lascia la Scuola, nata proprio con la sua presidenza, in ottima forma ma sono numerose le sfide per chi lo seguirà. Ancora non sono state indette le elezioni per nominare il successore, ma già dei ‘rumors’ circolano nei corridoi delle sedi degli 11 Dipartimenti che afferiscono alla Scuola. Una candidatura unitaria è quello che si augurano in molti e voci non ufficiali parlano di un nome emerso dall’area di Scienze, di una personalità che abbia volontà e competenze per caricarsi dell’onere, nell’ottica di una  rotazione tra le varie anime della Scuola. 
Abbiamo raccolto dei commenti di alcuni Direttori di Dipartimento e Presidenti di Corso di Studio del Collegio di Ingegneria per raccontare quali sono gli umori e cosa ci si aspetta dalla nuova governance.
È generale la soddisfazione per il lavoro svolto dal prof. Salatino il quale, come ricorda il prof. Maurizio Giugni, Direttore del Dipartimento di Ingegneria Civile, “ha saputo riempire di contenuti e funzioni una scatola vuota. Ora, senza la Scuola, ci troveremmo in difficoltà nell’organizzazione della didattica. Tengo ad esprimere la mia gratitudine a Piero Salatino che ha svolto un lavoro egregio. È riuscito non solo a dare funzioni alla Scuola, ma ha creato sinergie, una trasversalità tra gli 11 Dipartimenti che la compongono e che prima non c’era”.
“La Scuola è riuscita a creare uno spazio comune di confronto tra i vari Dipartimenti – commenta anche la prof.ssa Rita Mastrullo, Direttore del Dipartimento di Ingegneria Industriale – lasciando però intatte le specificità di ognuno, specificità che sono anche numeriche, di dimensioni, e ha mantenuto la stessa sensibilità verso tutte le problematiche intestine trovando e creando un’agorà di confronto, una cornice di riferimento valida per tutti. Lavoro tanto più meritevole perché il Presidente Salatino partiva da zero”.
Di cooperazione e confronto parla anche il prof. Andrea Prota, Direttore del Dipartimento di Strutture per l’Ingegneria: “È stato un lavoro egregio quello svolto dal prof. Salatino che ha creato una sinergia molto efficace e che consente, ad esempio, a noi di Ingegneria un’interazione non solo didattica, ma anche sul piano della ricerca, con Scienze ed Architettura. Abbiamo attivato molte iniziative interessanti come Scuola, con diversi scambi scientifici per progetti comuni. Ci aspettiamo che si mantenga questo tipo di attenzione che rende sempre più coesi i Dipartimenti”.
“Quello che è stato svolto fino ad ora è stato un lavoro eccellente – sono anche le parole di Giovanni Ianniruberto, Coordinatore del Corso di Laurea in Ingegneria Chimica, il quale si aspetta continuità dalla nuova presidenza – In tutte le iniziative di orientamento e coordinamento: la Scuola ha svolto un ruolo importante e l’augurio è che possa continuare sullo stesso tracciato”.
Trasporti e sicurezza
Lavorare con lo stesso spirito, ma non solo. E allora cosa si inserirebbe nella agenda di governo del prossimo Presidente?
“La Scuola dovrebbe allargare ulteriormente le proprie competenze – afferma Giugni – svolgendo coordinamento sull’orientamento in entrata ed in uscita, ma anche sulla gestione e manutenzione delle aule. Con il supporto della Scuola si potrebbe iniziare a ragionare sulle questioni relative alla sicurezza: noi Direttori siamo a tutti gli effetti datori di lavoro e le nostre responsabilità in tal senso sono importanti”.
Insieme ai complimenti per il lavoro svolto, suggerimenti sul da farsi arrivano anche dal prof. Santolo Meo, da luglio alla guida del Corso di Laurea in Ingegneria Elettrica: “Naturalmente la presidenza non è un traguardo, ma è un cammino per cui non si finisce mai! C’è da lavorare ancora tanto su diversi temi. Un’organizzazione più efficiente degli insegnamenti, per quanto riguarda le aule e gli orari. Questi devono essere gestiti con un programma più aggiornato che renda le giornate degli studenti meno faticose e più efficienti: oggi sono troppi gli spostamenti tra le varie sedi e i corsi pomeridiani comportano non pochi rischi in termini di sicurezza. La Scuola può, inoltre, vigilare sulla manutenzione delle aule: anche se non è propria competenza, può comunque segnalare guasti e disservizi, penso ai condizionatori o al riscaldamento”. Trasporti e sicurezza: “si potrebbero curare maggiormente i rapporti con Comune e Forze dell’ordine. Con il Comune per avere un servizio trasporti più efficiente sia su San Giovanni a Teduccio che per Monte Sant’Angelo. Mentre con le Forze dell’ordine per chiedere più controlli nelle ore serali quando i nostri studenti finiscono le lezioni e devono tornare a casa”. Altro punto sul quale lavorare: “una migliore organizzazione della didattica del primo anno: ora, infatti, la divisione avviene solo per lettera del cognome e non per aree scientifiche, mentre credo che bisognerebbe pensare ad una divisione che sia più funzionale e più utile anche dal punto di vista culturale”.
“Potremmo incidere con una voce unitaria e più forte su questioni importanti come appunto quella dei trasporti – si augura anche la prof.ssa Mastrullo – E, interfacciandosi in maniera coesa con le istituzioni e la società civile, far arrivare il messaggio sull’importanza dell’Università e di come i giovani rappresentano il nostro futuro. Quello che mi aspetto, infatti, dalla nuova governance è la centralità dello studente, intervenendo con attività di sostegno e di supporto per garantire un percorso senza ostacoli di tipo burocratico o amministrativo. In questi anni la Scuola è riuscita a farsi sentire vicina a tutte le componenti dei vari Dipartimenti facendo nascere un sentimento di vera comunità”.
“La Scuola deve senz’altro allargare le sue funzioni – è l’auspicio anche del prof. Prota – La possibilità di favorire maggiori occasioni per allargare la partecipazione delle diverse componenti interne, pensando anche ad un allargamento della percentuale di rappresentanza all’interno del Consiglio. I nostri Dipartimenti di Ingegneria hanno la forte volontà che la Scuola si mantenga unita e viva in questo momento di avvicendamento come un rafforzamento del senso di comunità”.
Valentina Orellana
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