Selezione con test, probabilmente, per chi desidera
immatricolarsi il prossimo anno
A luglio il Corso di Laurea Triennale in Design per la Comunità, che è partito nel settembre 2020, avrà i suoi primi laureati. “Organizzeremo una festa per celebrare l’evento – anticipa il prof. Massimo Perriccioli, Coordinatore del Corso – e per rimediare alla mancata festa di quando inaugurammo il Corso. Eravamo nel pieno della pandemia Covid ed ovviamente dovemmo rinunciare a festeggiare, ad un brindisi. Ci rifaremo a luglio”. In estate taglieranno il traguardo della laurea tra i quindici e i venti studenti. “Un numero molto buono – commenta Perriccioli – perché rappresenta quasi la metà degli immatricolati del 2020. Si iscrissero al primo anno quarantacinque ragazze e ragazzi. Nel complesso tutti o quasi sono al passo con gli esami. Design per la Comunità non ha generato praticamente fuori corso. Né tra coloro i quali si immatricolarono quando fu attivato per la prima volta, né tra gli iscritti al primo anno nel 2021, né relativamente al primo semestre che si è da poco concluso, nel 2022. Studentesse e studenti hanno sostenuto e superato gli esami nelle sessioni giuste. C’è qualche piccolo ritardo isolato, ma tengono il passo”. Cosa faranno dopo il conseguimento del titolo triennale i laureati di luglio? “Qualcuno ha già manifestato la volontà di continuare gli studi iscrivendosi alla Magistrale. O alla nostra che è in inglese, o a quelle proposte da altri Atenei, in particolare a Milano e a Venezia dove ci sono scuole di Design importanti. Qualcuno si prenderà un periodo nel quale proverà ad entrare nel mondo del lavoro. Alcuni già lavorano ed utilizzeranno la laurea che stanno per conseguire per riposizionarsi nell’ambito delle associazioni, degli studi professionali e delle società dove operano già. C’è, poi, chi pensa di mettersi in proprio come studio o impresa sociale”.
Nel corso dei suoi primi tre anni di attività, Design per la Comunità ha incrementato in misura notevole il numero degli immatricolati: “Dopo i 45 del 2020 siamo saliti nel 2021 a 89 iscritti al primo anno. Lo scorso autunno, poi, si sono immatricolati 110 ragazze e ragazzi. Siamo in crescita costante e nel prossimo anno accademico contiamo di saturare completamente il numero programmato di 120 immatricolati. Oltre non possiamo andare per garantire ai nostri studenti una formazione adeguata”. Finora, complice la pandemia, il test di ingresso finalizzato a selezionare tra i candidati quelli che sarebbero entrati non si è mai svolto. “A settembre 2022 abbiamo ricevuto 375 domande per 120 posti. Abbiamo selezionato gli ammessi sulla base del voto di maturità. Alla fine, poi, quelli che davvero hanno formalizzato l’immatricolazione sono stati 110”. In previsione del prossimo anno accademico, però, la situazione cambia. “Per la prima volta – informa il Coordinatore del Corso – ci sarà una selezione tramite un test per stabilire chi, tra i candidati ad iscriversi al primo anno, sarà ammesso. Stiamo proprio in queste settimane, di concerto con gli Uffici centrali dell’Ateneo, valutando quali saranno le modalità della prova. Potrebbe essere un test a risposta multipla. L’idea, poi, è di offrire agli studenti due possibilità di sostenere la prova selettiva d’ingresso: una a luglio e una a settembre”. Conclude con un bilancio del primo semestre che si è concluso da alcune settimane con la sessione di esame: “È andato tutto molto bene. I ragazzi sono molto contenti e motivati. Anche i docenti”.
Fabrizio Geremicca