Design per la comunità, il punto

“Tutti gli studenti hanno superato gli esami del primo semestre. Un ottimo risultato. Abbiamo chiesto ai ragazzi come è andata, abbiamo organizzato riunioni e ci hanno riferito che sono state soddisfatte le aspettative che nutrivano. Hanno trovato un bel Corso e docenti disponibili. Si sta creando una comunità di studenti che si formano ad un nuovo modo di pensare al design, finalizzata ad una crescita che avvenga tramite lo scambio”. Il prof. Massimo Perriccioli traccia un bilancio dei primi mesi di attività del Corso di Laurea in Design per la comunità, che coordina e che è stato istituito al Dipartimento di Architettura della Federico II per la prima volta nell’anno accademico in corso. “Avevamo stabilito – racconta – un tetto di 120  immatricolazioni e ci erano pervenute 250 domande. Si sono iscritti circa ottanta studenti, ma una decina ha lasciato prima di iniziare, non è mai o quasi venuta in aula. In sostanza, la classe è composta da circa settanta allievi e tutti hanno centrato l’obiettivo di sostenere con profitto le prove del primo semestre. Avevano molte sessioni di esame a disposizione – una a dicembre, una a gennaio, una a febbraio ed una a marzo – e le hanno sfruttate al meglio. Significa che si sono impegnati con serietà e che i programmi dei corsi sono stati ben tarati su tempi e modalità della didattica”. Il primo semestre, fino a metà novembre, si è svolto in presenza. Nella seconda parte è proseguito con le lezioni a distanza. “Avere svolto un primo pezzo di strada in aula ed esserci conosciuti direttamente e visivamente – commenta il prof. Perriccioli – è stato importante. Abbiamo registrato una ottima frequenza in presenza finché è stato possibile. C’erano i due terzi dei ragazzi, eccetto quelli che venivano da più lontano e magari dovevano utilizzare due o tre mezzi di trasporto. Su settanta frequentanti la presenza era di 45 – 50 studenti. Questo ci ha permesso di portare avanti le prime esperienze di lavoro manuale, indispensabili in un Corso di Laurea nel quale l’abilità di carattere quasi artigianale è importante. Sono venuti fuori artefatti e prodotti digitali”. Il secondo semestre è iniziato da circa un mese: “gli studenti incontrano aspetti che portano già dentro le questioni di progetto. Il primo semestre più legato all’aspetto geometrico, del disegno e basic design. Nel secondo c’è spazio per il progetto di interni e per il rapporto  tra strutture, tecnologie e materiali per il design”. Le lezioni del primo semestre si sono svolte in quattro aule a Palazzo Gravina. “Il Dipartimento – dice Perriccioli – ha fatto un investimento importante su queste aule, le quali erano rimaste un poco abbandonate. Banchi, sedie, videoproiettori nuovi. Spero che a metà aprile ci si possa ritrovare a Palazzo Gravina per portare avanti in presenza la seconda parte del semestre. Tra l’altro, le attrezzature sono state progettate proprio per garantire in ciascuna aula il rispetto della capienza massima prevista per il Covid e delle pratiche di distanziamento indispensabili a ridurre il rischio di contagio. Noi siamo pronti a ripartire in presenza, insomma. Se le condizioni generali lo consentiranno, non ci faremo trovare impreparati”. 
Si programma, intanto, il prossimo anno accademico. “Il numero massimo di immatricolati resterà 120 e spero che si mantenga alto il livello di interesse nei confronti della nostra proposta didattica. Le impressioni che ricavo dagli incontri di orientamento online sono incoraggianti. C’è molta attenzione delle ragazze e dei ragazzi per il nostro Corso di Laurea”.
 
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