Una grande biblioteca on line, collegandosi alla quale gli studenti dell’Ateneo Federico II possono prendere in prestito, leggere ed eventualmente acquistare e-book di narrativa e di saggistica dei principali editori e gruppi editoriali italiani. Si chiama MLOL Plus ed ha un obiettivo ambizioso quanto condivisibile. Promuovere tra i giovani la lettura.
“L’iniziativa – spiega il prof. Roberto Delle Donne, ordinario di Storia medievale e presidente del Centro di Ateneo per le Biblioteche – scaturisce dalla constatazione che gli italiani leggono sempre meno libri e che gli studenti universitari non rappresentano una eccezione. Al di là dei libri di testo indispensabili a preparare gli esami, si legge poco. Lo confermano, del resto, statistiche Istat e quelle dell’Associazione italiana degli editori”.
Le conseguenze di questa disaffezione nei confronti di romanzi, narrativa e saggistica sono pesanti. Impoverimento del lessico, difficoltà a scrivere in maniera corretta ed appropriata, depauperamento della capacità di pensare in maniera critica. I libri, infatti, almeno quelli di buona qualità, sono per la mente l’equivalente dell’acqua per le radici di una pianta. “Anche dal punto di vista professionale – sottolinea il prof. Delle Donne – la circostanza che si legga poco o per nulla è deleteria per chi intraprende una qualunque attività lavorativa dopo il conseguimento della laurea. Un giovane medico o ingegnere deve saper comunicare in maniera efficace e non può farlo se non ha una decente proprietà di linguaggio. Lo sapevano bene alcuni colleghi di Ingegneria e di Fisica che anni fa richiedevano ai propri studenti di portare all’esame la lettura di libri non soltanto di testo. Non era una bizzarria, era un modo intelligente di preparare i futuri professionisti”.
Se i libri restano centrali nella formazione di chi voglia parlare bene, scrivere correttamente e ragionare in maniera articolata…
“L’iniziativa – spiega il prof. Roberto Delle Donne, ordinario di Storia medievale e presidente del Centro di Ateneo per le Biblioteche – scaturisce dalla constatazione che gli italiani leggono sempre meno libri e che gli studenti universitari non rappresentano una eccezione. Al di là dei libri di testo indispensabili a preparare gli esami, si legge poco. Lo confermano, del resto, statistiche Istat e quelle dell’Associazione italiana degli editori”.
Le conseguenze di questa disaffezione nei confronti di romanzi, narrativa e saggistica sono pesanti. Impoverimento del lessico, difficoltà a scrivere in maniera corretta ed appropriata, depauperamento della capacità di pensare in maniera critica. I libri, infatti, almeno quelli di buona qualità, sono per la mente l’equivalente dell’acqua per le radici di una pianta. “Anche dal punto di vista professionale – sottolinea il prof. Delle Donne – la circostanza che si legga poco o per nulla è deleteria per chi intraprende una qualunque attività lavorativa dopo il conseguimento della laurea. Un giovane medico o ingegnere deve saper comunicare in maniera efficace e non può farlo se non ha una decente proprietà di linguaggio. Lo sapevano bene alcuni colleghi di Ingegneria e di Fisica che anni fa richiedevano ai propri studenti di portare all’esame la lettura di libri non soltanto di testo. Non era una bizzarria, era un modo intelligente di preparare i futuri professionisti”.
Se i libri restano centrali nella formazione di chi voglia parlare bene, scrivere correttamente e ragionare in maniera articolata…
L'articolo continua sul nuovo numero di Ateneapoli in edicola dall'8 marzo (n. 4/2019)
o in versione digitale all'indirizzo: https://www.ateneapoli.it/archivio-giornale/ateneapoli
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