Eletta alla guida del Corso di Laurea la prof.ssa Maria Cerreta

Con settantotto voti (due le schede nulle ed altrettante le bianche) la prof.ssa Maria Cerreta è stata eletta Coordinatrice del Corso di Laurea quinquennale in Architettura. Nata a Calitri, studi universitari alla Federico II, dove si è laureata in Architettura, subentra alla prof.ssa Antonella Di Luggo, che si è dimessa in estate per motivi personali e per la difficoltà di conciliare l’impegno  con l’attività didattica e di ricerca. Il mandato è triennale. Cerreta insegna Estimo e Valutazione. “Sono stata invitata da alcuni colleghi a fare da staffetta rispetto alla prof.ssa Di Luggo – dice – e c’è stata una convergenza di docenti i quali mi hanno invitato a partecipare e a dare la mia disponibilità. Non mi sono sottratta, anche perché non sono a digiuno di esperienze come quella che mi accingo a vivere. O, meglio, è la mia prima volta alla guida di un Corso di Laurea, ma coordino già un Master in Pianificazione e progettazione sostenibile ed un Corso di perfezionamento. Conosco la logica di gestione”. Nel suo mandato, uno dei punti al centro dell’attenzione sarà certamente la rimodulazione del percorso didattico. “Ci sono istanze e richieste di docenti i quali ritengono vada ridefinito il Corso di Laurea per renderlo più adatto alle esigenze della contemporaneità. Sarà importante costruire un progetto culturale attento alle esigenze dell’architetto contemporaneo, il quale necessita di approcci e strumenti che gli consentano di essere più forte ed attrattivo. Va rimodulata l’offerta didattica sia per quanto concerne i contenuti, sia per le modalità. L’esperienza della pandemia ci ha insegnato che bisogna innovare e dare un progetto culturale che permetta di riconoscere componenti metodologiche ed operative. Questo implica che i docenti debbano lavorare il più possibile in maniera integrata, guardando nella stessa direzione, naturalmente ciascuno nell’ambito delle proprie competenze”. Non si parte da zero, come la prof.ssa Cerreta ha scritto nella lettera indirizzata ai suoi colleghi quando ha ufficializzato la sua intenzione di proporsi al timone del Corso di Laurea. “Il lavoro svolto nel Gruppo di Riesame (GRIE) – ha sottolineato – insieme con Valeria Pezza e Antonella Di Luggo, mi ha permesso di comprendere la complessità e l’articolazione di un Corso di studi, in cui diventano essenziali il progetto formativo, l’attenzione e la cura per gli studenti, e la necessità di attivare un lavoro di squadra inclusivo e aperto al dialogo tra i docenti e il personale tecnico-amministrativo. Considero essenziale individuare e condividere obiettivi di breve e medio termine, che riconoscano come centrali l’Architettura e la sua evoluzione, insieme alla figura dell’architetto e al suo profilo culturale e professionalizzante, e che permettano al Corso di studi di ottenere risultati sempre più soddisfacenti, di cui gli studenti e i docenti possano essere orgogliosi”. I dati recenti del Nucleo di Valutazione dell’Ateneo relativi all’anno accademico 2020/2021 “restituiscono un quadro interessante, da cui emerge un progressivo miglioramento dei giudizi positivi e del complessivo livello di soddisfacimento degli studenti sia rispetto alle attività di gestione che a quelle didattiche. Un risultato significativo che testimonia la qualità del lavoro svolto fino ad ora, che diventa essenziale proseguire, sviluppando un progetto culturale innovativo per il Corso di studi. Il metodo richiede la disponibilità di ciascuno dei docenti di Architettura ad essere parte attiva e propositiva di un processo fondato sulla collaborazione e la cooperazione, concrete e costruttive, interne ed esterne, nell’intento di integrare energie positive, competenze e saperi, ma anche di costruire insieme un contesto di formazione reciproca, in cui ciascuno impara dagli altri, abilitante per nuove opportunità culturali. Il Corso di Studi in Architettura 5UE, per cui mi piacerebbe continuare a lavorare, è un ambiente aperto e coeso, fondato sui valori dell’insegnamento e dell’apprendimento, della formazione e della ricerca, in cui il dialogo tra ambiti disciplinari permetta di coniugare esperienza e sapienza, riconoscendo alla capacità progettuale il ruolo essenziale di creare e realizzare futuri insieme”. In questo processo di rimodulazione del percorso didattico, la docente immagina che possano e debbano svolgere un ruolo significativo anche “i nuovi ricercatori ed i docenti più giovani. Potrebbe essere bello coinvolgere energie nuove che vogliano essere parte attiva in una logica di squadra”. In attesa che il percorso prenda corpo, il nuovo anno accademico, rimarca la prof.ssa Cerreta, parte con alcune novità positive. La prima: “c’è stata una discreta richiesta di immatricolazioni. Certamente superiore ai 250 posti messi a concorso. In ripresa”. Un’altra importante novità, l’organizzazione di spazi ed aule nella sede di via Forno Vecchio: “sono dotati di un nuovo sistema di informatizzazione curato dal prof. Massimo Perriccioli”. La nuova Aula Magna, che dovrebbe essere inaugurata quest’anno, “permetterà di avere spazi dignitosi e sarà una occasione affinché Architettura si apra sempre più al territorio ed alla città”.
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