Fisica elegge il prof. Gennaro Miele alla guida del Dipartimento

Fisica, tra i Dipartimenti della Federico II, è tradizionalmente uno di quelli nei quali la dialettica tra i docenti è piuttosto accesa, c’è grande confronto e le elezioni per il rinnovo degli organi di governo non si risolvono quasi mai nella corsa di un candidato unico. Le recenti votazioni per il nuovo Direttore del Dipartimento non hanno fatto eccezione. Si sono presentati, infatti, due docenti: Gennaro Miele e Vittorio Cataudella. Il primo insegna Fisica teorica, modelli e metodi matematici, il secondo Fisica della materia. Si è votato il 15 settembre ed ha vinto Miele. Per lui 86 preferenze, per Cataudella 74 . Gli aventi diritto al voto erano poco più di 170. Miele ha già svolto alcuni incarichi istituzionali: tra essi il coordinamento del Corso di Laurea e dei dottorati, la Vicedirezione del Dipartimento.
“A memoria – commenta il prof. Miele – non ricordo elezioni a Fisica con un singolo candidato. Io stesso mi ero già proposto alcuni anni fa in contraddittorio con un collega, poi mi ritirai dopo la prima tornata elettorale. Divenne Direttore il prof. Leonardo Merola”. Entra nel dettaglio del programma che ha presentato ai suoi colleghi ed al personale del Dipartimento quando ha deciso di candidarsi: “Ho proposto un cambio di governance, alcune innovazioni nella didattica, un’accelerazione sulla internazionalizzazione, tema a me molto caro perché ho fatto parte della commissione che si occupa proprio di questo. Nel programma ho inserito, poi, spunti relativi al Complesso universitario di Monte Sant’Angelo, ad una più seria politica di genere ed alla necessità che Fisica sia presente in alcuni importanti progetti di Ateneo, a cominciare dalla Scuola Meridionale, che è un gioiellino che va curato”. La struttura di governo, dunque. Riflette il docente: “C’è un problema legato alla circostanza che la Giunta di Dipartimento funge anche da organo scientifico. Sono funzioni che devono essere separate. Una cosa è l’organo politico, altra l’organo incaricato di svolgere le valutazioni scientifiche. Per questo va creato un Comitato scientifico, sull’esempio della maggior parte degli istituti di ricerca i quali ne hanno uno che è diverso dall’organo di dirigenza che applica le valutazioni”. Precisa: “Il Comitato scientifico, su richiesta della Giunta di Dipartimento, fornirebbe elementi di giudizio e di indirizzo nell’analisi delle istanze sull’utilizzo di risorse finanziarie, umane e di spazi e servizi provenienti da singoli docenti, gruppi di ricerca o sezioni del Dipartimento. Le decisioni finali resteranno comunque in capo alla Giunta ed al Consiglio di Dipartimento”. Sempre riguardo alla struttura di governo: “il Dipartimento ha bisogno di maggiore collegialità di quanta ce ne sia stata finora. L’idea dell’uomo solo al comando non va bene per una struttura che conta circa trecento persone tra docenti, ricercatori ed amministrativi. Serve una diffusa con deleghe de facto che distribuiscano le responsabilità per coinvolgere i colleghi”.
Monte Sant’Angelo “un agglomerato di edifici”
Relativamente, poi, all’internazionalizzazione, sostiene: “Fisica ha una vocazione internazionale, è parte del suo Dna per definizione, ma oggi i parametri per valutare tale caratteristica sono cambiati e sono aumentati. Non basta solo che i docenti abbiano esperienza internazionale. È importante, ovviamente, ma serve anche altro. Oggi si valutano anche i corsi di inglese offerti, il numero di studenti stranieri, l’attivazione di Corsi di Laurea in collaborazione con Atenei di altri Paesi che garantiscano il conseguimento del doppio titolo. Su alcuni di questi punti siamo un po’ in ritardo. Vorrei mettere in campo un piano per l’internazionalizzazione articolato su vari obiettivi che consenta al Dipartimento, con l’aiuto del rettore e del delegato di ateneo alla internazionalizzazione, di recuperare terreno”. Capitolo Monte Sant’Angelo: “Lo definiamo un campus ma di fatto oggi non lo è. Certamente è un agglomerato di edifici. Affinché davvero diventi un campus occorre che sia il fulcro di una serie di eventi culturali, sportivi e di altra natura che restituiscano il senso della comunità universitaria e studentesca. In questa ottica cercherò di promuovere un coordinamento con gli altri Direttori dei Dipartimenti, con la Scuola e con l’Ateneo”. Sempre con riferimento alla sede, il prof. Miele dice che negli ultimi anni c’è stata “una gestione poco accorta e lungimirante degli spazi studenti che ha portato ad una situazione di scontro che non può essere ulteriormente tollerata. Gli studenti sono la nostra principale ragione di esistenza ed i loro diritti sono un nostro dovere. È necessario riflettere sulla vivibilità del Dipartimento dedicando a loro le opportune strutture”. Quindi occorrono nuovi spazi dipartimentali da destinare ad aule studio. Propone anche “l’utilizzo di spazi all’aperto opportunamente allestiti”. Anche la didattica necessita di interventi rilevanti. “Servono strumenti digitali più avanzati (in parte ora forniti dalla Scuola), strutture adeguate (aule per l’insegnamento), miglioramento della rete Wi-Fi nelle aule dipartimentali, completa risistemazione dei laboratori informatici (siamo costretti ad usare quelli di Biologia per il triennio e i nostri laboratori hanno computer obsoleti) e della dotazione informatica dei laboratori di Meccanica, Ottica e Elettronica”. Vanno completate e monitorate le riforme della Laurea Triennale e di quella Magistrale in Fisica, “evitando il susseguirsi di continue modifiche a breve termine”. Va monitorata la qualità dei corsi, “soprattutto nelle Fisiche cosiddette di servizio che maggiormente concorrono a definire il contributo al Costo Standard per Dipartimento (circa il 60% del totale dipartimentale per Fisica)”. La riorganizzazione dei servizi tecnico/amministrativi è un altro impegno assunto dal nuovo Direttore nel suo programma. “Il nuovo Piano Strategico e Triennale di Ateneo – riflette – destinerà quote ingenti dei punti organico al comparto tecnico ed amministrativo. La necessità di motivare e gratificare il personale tecnico ed amministrativo al momento presente in Dipartimento, unita ad una significativa azione di rinforzo con la richiesta di nuovo personale è questione già da me discussa con il Rettore che si è mostrato estremamente sensibile sull’argomento”. Terza Missione: “Fisica è impegnata da tempo nelle scuole e in importanti iniziative di divulgazione scientifica sul territorio, si pensi a Futuro Remoto e alla Notte dei Ricercatori, solo per citarne un paio. Sono legami che vanno mantenuti e consolidati e rafforzati. Mi piacerebbe, per esempio – vedremo se sarà fattibile sotto il profilo dei costi – recuperare per scopi divulgativi il nostro ormai obsoleto e non funzionante acceleratore”. Ne ipotizza il riutilizzo “per spiegare ai ragazzi delle scuole, e ai cittadini in generale, fenomeno dell’accelerazione di particelle. Sarebbe un’attrazione. Non ci sono molti acceleratori in Campania. Credo che oltre al nostro uno sia alla Vanvitelli. La nostra è una vecchia macchina che negli anni Settanta ha fatto misure importanti”.
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