Il metodo di Federico: la filosofia dell’1%

Al terzo anno di Ingegneria Aerospaziale, è uno studente-atleta. Ama il mare, pratica il canottaggio, e l’astronomia

Il riconoscimento come studente atleta dà diritto a una serie di importanti agevolazioni, tra cui 10 ore di tutorato per ciascun semestre e la possibilità di svolgere in una modalità diversa l’esame in caso di sovrapposizione con eventi sportivi di interesse nazionale o internazionale, a cui si aggiunge una borsa di studio a sostegno delle spese universitarie. È fondamentale riconoscere i benefici per gli studenti appartenenti a questa categoria poiché gestire contemporaneamente gli impegni accademici e sportivi rappresenta una sfida, e spesso rinunciare a uno dei due percorsi è impensabile. Tenacia e organizzazione sono delle qualità imprescindibili, però, per raggiungere gli obiettivi prefissati e lo racconta bene Federico Ceccarino, studente al terzo anno di Ingegneria Aerospaziale e componente da più di 6 anni del gruppo di canottaggio oggi al Circolo Canottieri Napoli.
“Inizialmente, ho avuto un po’ di preoccupazione su come conciliare i due percorsi, ma il mio metodo è quello di dedicare la massima attenzione ai dettagli. La chiamo la filosofia dell’1%: per raggiungere un grande risultato punto a migliorare le piccole cose. Ad esempio, il materasso e il cuscino migliorano il sonno, il sonno migliora la concentrazione, che a sua volta mi darà maggiore energia, e così via. Allo stesso modo, se seguo bene in aula, prendo degli appunti molto precisi, e quindi avrò del buon materiale su cui studiare per l’esame, così da non doverlo ripetere”.

La meticolosità con cui Federico organizza le proprie giornate è ciò che in questi anni ha fatto la differenza nelle sue due carriere. Il sogno di studiare Ingegneria Aerospaziale lo portava con sé sin da bambino, insieme alla passione per l’astronomia. L’interesse per il canottaggio, invece, è stato trasmesso da alcuni familiari che prima di lui si sono cimentati con questa disciplina sportiva. La cosa più bella “è la sensazione di uscire in barca, remare in mare aperto e apprezzare le albe e i tramonti che solo queste occasioni possono offrirti”.

Uno sport spesso associato alla prestazione del singolo atleta e alla sua natura individuale, che tuttavia è solo una delle specialità di questo sport. Esistono infatti diversi tipi di imbarcazione: singola, doppia e quadrupla. Federico, nello specifico, pratica il più delle volte le specialità di gruppo, per la predisposizione caratteriale allo stare insieme, fare squadra e unire le forze con i propri compagni nel raggiungimento di un risultato comune.
Anche all’interno del gruppo comunque la personalità di Federico emerge, ricoprendo spesso la posizione di leader:riesco bene a creare gruppo con gli altri, amalgamare i diversi caratteri e motivare la squadra a fare del proprio meglio”. La competizione fa comunque parte del gioco, ma Federico la vive più con se stesso che con gli altri. Frequentare persone più brave di noi, dice lo studente, persone più preparate all’università o più capaci nello sport non è mai un limite, piuttosto un’occasione per imparare e crescere. La competizione va vissuta come uno stimolo a superare sempre i nostri stessi limiti.
Il canottaggio, e lo sport più in generale, in questi anni gli hanno insegnato l’importanza di impegnarsi in un progetto, a dare il massimo ad ogni passo del percorso: “Ho imparato che senza allenamento non si arriva da nessuna parte, ma che a volte anche il migliore allenamento possibile e la tua buona volontà possono non portare i risultati sperati. Una lezione preziosa non solo per lo sport ma per tutti i vari ambiti della vita, università inclusa”.
Agnese Salemi

Ateneapoli – n.19 – 2023 – Pagina 9

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