È passato più di un mese dall’inizio dell’anno accademico: il Dipartimento di Farmacia ha dato il via alle lezioni accogliendo matricole e studenti ormai navigati. È mercoledì mattina, sole e meteo favorevole consentono ancora di prendere aria all’esterno, dove si concentra la maggior parte di chi non sta seguendo o è in attesa del prossimo corso in calendario.
Tra una panchina e l’altra, nei pressi dell’ingresso dove una volta c’era il bar, si incontrano sia studenti delle Triennali che delle Magistrali. Martina, studentessa del secondo anno di Farmacia, racconta delle differenze riscontrate a livello personale rispetto ai dodici mesi precedenti. “Dopo il liceo ci ho messo un po’ ad ambientarmi devo dire, anche perché arrivavo da Scienze umane, ho fatto fatica con alcune materie che non sentivo molto mie. Poi ho iniziato a conoscere diversi colleghi con i quali ho stretto amicizia, ho incontrato la disponibilità dei docenti, e tutto è andato per il meglio”.
Il primo semestre appena iniziato, invece, la sta impegnando nelle lezioni di Microbiologia – “mi sta piacendo molto” – Chimica analitica e Chimica organica, che “mi affascina meno, tant’è che qualche difficoltà la sto incontrando”. Federica parla di stress, invece. E mentre si sta dirigendo a lezione con un’amica, spiega il motivo. “Chimica organica mi sta dando un sacco di grattacapi, speriamo vada meglio con il passare dei giorni. Contemporaneamente sto seguendo anche Microbiologia e igiene – una materia che fornisce molte informazioni utili sulla vita quotidiana in generale, devo dire – e poi Chimica analitica, che ci porterà a breve anche in laboratorio, una cosa del tutto nuova. Non vedo l’ora di andarci”.
Ad ogni modo, rispetto allo scorso anno, i miglioramenti a livello personale ci sono stati: “Mi sento più sicura e padrona nella gestione dell’ansia, anche perché i primi sei mesi del primo anno sono stati abbastanza traumatici per l’ambientamento, poi è filato tutto liscio”.
Decisamente più avanti nel percorso Carmela Orefice, che dopo la Triennale in Scienze e tecnologie per la natura e per l’ambiente si è iscritta alla Magistrale in Chimica e tossicologia ambientale.
Poche, finora, le difficoltà: “Mi sto trovando benissimo e sono molto serena nell’affrontare questo semestre. Al momento sto seguendo Chimica, Fisica, Matrici ambientali e Informatica, che è quello che mi sta piacendo decisamente meno”. Alle matricole Carmela consiglia di prendere lo studio “con serietà ma senza accanirsi troppo, non è detto che questo porti risultati. Anzi, al tempo, non appena ho mollato un po’ da questo punto di vista sono andata anche meglio agli esami”. Accanto a lei c’è Claudia Severini, collega e amica, che suggerisce ai più piccoli di “seguire sempre i corsi, perché così si fa metà del lavoro, e di non badare affatto ai voti”.
Andando a ritroso, Biologia e le scienze di base come Chimica e Matematica sono stati gli esami più tosti del primo anno, quindi “bisogna prestare attenzione, soprattutto se non si viene dal liceo scientifico”. Esperte le due studentesse, ma non della struttura dove si trovano adesso: “Veniamo da Monte Sant’Angelo e lì è tutto molto più grande, ci sono più aree comuni, aule studio, mense, bar; dobbiamo abituarci agli spazi più piccoli di Farmacia, sicuramente la mancanza di un bar si sente”.
Chiudono le testimonianze di due amici e colleghi con storie leggermente differenti, iscritti alla Magistrale in Tossicologia. Egidio Vincenti viene dalla Triennale in Controllo di qualità a indirizzo alimentare-nutraceutico, che gli ha dato “ottime basi per affrontare questo biennio, lo sto vedendo fin dai primi giorni di lezione. Comunque servono sempre l’impegno e l’applicazione”. Lo studente racconta anche quanto sia importante la pratica in un settore del genere: “quest’anno ho svolto un tirocinio in un’azienda conserviera e non c’è che dire, applicare la teoria è lo step finale che un laureando deve fare per crescere definitivamente”.
Infine, Leonardo Izzo, che arriva dal Dipartimento di Agraria. Se dal punto di vista strutturale – “preferisco Portici, ma voglio darmi tempo”, ha detto – da quello didattico nota “un approfondimento maggiore rispetto allo scorso anno, i professori sono davvero in gamba”. L’insegnamento di Matrici ambientali è quello che lo stimola più di tutti finora: “ambisco a studiare l’inquinamento e a risolvere problematiche ambientali”.
Claudio Tranchino
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Ateneapoli – n.18 – 2024 – Pagina 14