Gli studenti del Laboratorio di Composizione Architettonica 4 del Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in Architettura, laboratorio che è tenuto dal prof. Ferruccio Izzo e prevede un modulo del prof. Alberto Calderoni, dal 23 settembre sono al lavoro con altri docenti ed esperti dei luoghi per sviluppare due plastici dell’intera area di Monte Echia, utili a rendere più visibili i punti di interesse del percorso di valorizzazione e rigenerazione urbana.
Ateneapoli li ha incontrati nella sede del Dipartimento, in via Forno Vecchio, nel pomeriggio del 5 novembre. “Sto vivendo un’esperienza molto interessante – racconta il ventiduenne Luigi Napolitano – che mi sta permettendo, tra l’altro, di approfondire la conoscenza della zona del Monte Echia. Mi sto confrontando con un’area per me nuova e, attraverso il laboratorio, sto portando avanti una ricerca storiografica”. Aggiunge Matteo Lauritano: “Immaginiamo un luogo legato alla formazione, il punto focale del progetto è infatti quello di una scuola e tutti gli spazi ruotano intorno ad essa”.
Lauritano non era mai stato sul Monte Echia prima dell’avvio del Laboratorio. Gaia Sebastiani, un’altra delle partecipanti alle attività, c’era stata, ma ammette che conosceva poco il luogo. “È molto interessante – sottolinea – che il Laboratorio preveda di lavorare su uno spazio della città per migliorarlo. Non è una novità per noi, perché dal primo anno ci impegniamo su questi temi, ed è un modo per dare un senso particolare alle attività che portiamo avanti nell’ambito dei laboratori”.
Nelle attività gli studenti sono seguiti da giovani ricercatori: Gianluca Piccolo, dottorando di ricerca; Lorenzo Giordano, assegnista di ricerca e docente a contratto; Nino Silva, dottorando.
“Il corso – informa Piccolo – terminerà a metà dicembre. Speriamo di riuscire poi ad organizzare un workshop tra gennaio e febbraio ed una iniziativa finale aperta al pubblico. Guarderemo insieme i progetti, magari anche con i colleghi di altri anni”. Aggiunge: “Ogni anno stimoliamo gli studenti a ragionare su interventi architettonici in ambito urbano. I ragazzi che partecipano a questo Laboratorio sono stati divisi in undici gruppi composti da tre persone ed ognuno sta sviluppando la sua proposta”.
Il Laboratorio in corso ad Architettura si inserisce in una riflessione più ampia sul Monte Echia e sulle prospettive ad esso legate. Come noto, da qualche tempo è in funzione l’ascensore che da Santa Lucia conduce fin su e ci sono discussioni sulle opportunità di valorizzare determinate aree, per esempio quella dei ruderi in area demaniale.
Il percorso nasce dall’esperienza di Materia Viva – Euploia. Revealing the origin of Parthenope, ideato da F2Lab e Casa del Contemporaneo con il Dipartimento di Architettura federiciano. Ha visto la collaborazione, tra gli altri, della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli, del MANN-Museo Archeologico Nazionale di Napoli, del Liceo Palizzi e dell’Archivio di Stato di Napoli.
L’intervento realizzato per il Monte Echia include le opere di Antonello Scotti, Noemi Saltalamacchia, Emanuele Pacini, Silvana Sferza; l’opera sonora Oròs, composta da Louis Siciliano con testi e voce narrante di Mary Zygoury (dal 23 ottobre distribuita su tutte le piattaforme streaming di musica); l’installazione multimediale curata dalla prof.ssa Carla Langella con gli studenti di Design del Dipartimento di Architettura; i racconti della comunità di Carmela Covino.
Questi ultimi sono disponibili nell’app web (con accesso da QR code) insieme con altri contenuti di approfondimento dedicati alle opere, ai luoghi e alla loro storia, tra cui i contributi di geologia e vulcanologia redatti dai professori Vincenzo Morra e Paola Petrosino del Dipartimento federiciano di Scienze della Terra, dell’Ambiente e delle Risorse.
Fabrizio Geremicca
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Ateneapoli – n.18 – 2024 – Pagina 10