Le rappresentanze studentesche, un ponte con gli organi accademici

Aule chiuse, corridoi deserti, cortili silenziosi: in questo triste momento per la comunità accademica nazionale, gli studenti si sentono spaesati e persi. Oggi il loro canale di comunicazione con docenti e istituzioni accademiche è rappresentato dai social e in questo frangente un lavoro importante lo stanno svolgendo i rappresentanti degli studenti, tutti molto attivi, dai Consigli di Corso di Laurea al Senato Accademico. Comunicano i ragazzi attraverso le chat di gruppo o i social, creando un ponte virtuale con gli organi accademici e cercando di farsi portatori delle istanze di tutti. “La situazione è molto complessa – afferma Fluvio Visone, presidente del Consiglio degli Studenti della Federico II – Siamo in continuo contatto con il Rettore e i docenti. Stiamo cercando di dare tutto il supporto che possiamo agli studenti con un continuo contatto con loro attraverso soprattutto i social, in particolare con varie pagine facebook. La Federico II è un Ateneo molto grande e le esigenze sono eterogenee”. “Per quanto riguarda la situazione di Medicina – commenta Pasquale Bufalino, Collegio di Area Medica – devo dire che abbiamo avuto la piena collaborazione del corpo docente. Abbiamo chiesto maggiore elasticità per chi deve laurearsi e ci sono stati docenti, come la prof.ssa Montagnani, che si sono detti subito disponibili a convalidare l’intero esame per chi aveva sostenuto lo scritto. Da parte di altri, come il professore di Scienze Neurologiche, abbiamo ricevuto, invece, maggiori resistenze. Ci stiamo facendo portavoce delle richieste dei nostri colleghi, cercando di sostenere in particolare i laureandi”. Intanto dal 16 marzo è partita la didattica on-line, un importante canale di comunicazione con gli studenti che avranno così la possibilità di seguire alcune lezioni da casa. “Questa situazione è arrivata nella nostra regione in maniera in parte inaspettata, ci siamo dovuti adeguare velocemente. Dopo un primo momento di spaesamento, la risposta però è arrivata. Si è dovuta far partire la didattica on-line in un Ateneo non proprio attrezzato – racconta Andrea De Siena, rappresentante in Consiglio di Amministrazione – La risposta dei docenti è stata buona, anche se non tutti hanno una buona dimestichezza con i mezzi informatici. Naturalmente, la situazione cambia da Dipartimento a Dipartimento. In quelli dove l’informatica è pane quotidiano la risposta è stata più veloce, perché sono già abituati a lavorare in questa maniera. Per altri Dipartimenti è più complicato e un po’ più lento. Sicuramente la didattica a distanza non può sostituire quella frontale, ma in questa situazione di emergenza è una valida alternativa. Così come per gli esami: lo scritto non si può pensare di svolgerlo on-line, mentre per gli orali è possibile. In questo momento si sta dando spazio ai laureandi a cui manca un solo esame”. Ma come stanno reagendo gli studenti? Quali sono i loro umori? “Gli studenti sono abbastanza tranquilli – risponde Salvatore Angelino, rappresentante di Scienze Politiche – Un po’ più in ansia probabilmente la vivono i laureandi. La discussione della tesi on-line, se da un lato consente di concludere gli studi, dall’altro coprirà questo importante momento di una certa tristezza. Per questo abbiamo pensato di proporre all’Ateneo una proclamazione e una festa per tutti i nostri laureati quando l’emergenza sarà finita. Finora abbiamo cercato di sostenere gli studenti creando un canale con i Dipartimenti e il Rettorato. Abbiamo chiesto lo slittamento della chiusura dell’anno accademico e delle scadenze al 30 aprile e l’abbattimento della necessità dei 12 crediti formativi per iscriversi alla Magistrale”. “I ragazzi stanno reagendo a questa situazione eccezionale in maniera diversa – racconta anche De Siena – Quelli dei primi anni sono più tranquilli perché non hanno particolari scadenze. C’è sconcerto, invece, da parte di chi pensa che si dovrà laureare davanti ad un pc. Anche se ancora non abbiamo conferma del fatto che si svolgeranno sedute di laurea on-line o verranno rimandate ad aprile. Si sta lavorando a soluzioni diverse per le diverse situazioni che coesistono in Ateneo, penso ad esempio alle scadenze a cui sono legate le lauree professionalizzanti. L’Ateneo sta cercando di trovare soluzioni veloci e ogni giorno si susseguono notizie su notizie che noi puntualmente cerchiamo di far arrivare agli studenti. Dobbiamo solo sperare, come sono certo sarà, che alla data del 3 aprile si vedrà la luce alla fine del tunnel”.
Valentina Orellana
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