Il primo congresso per rendere il Dipartimento una comunità umana, oltre che scientifica. A questo scopo risponde ‘Insieme per l’Eccellenza: ricerca e innovazione di Medicina Clinica e Chirurgia’, il meeting che ha avuto luogo lo scorso 1° aprile nell’Aula Magna ‘Gaetano Salvatore’, organizzato dal Direttore, il prof. Ivan Gentile, e dalla prof.ssa Monica Dentice, per “promuovere la nascita di collaborazioni scientifiche e stimolare il dibattito su temi rilevanti della medicina” e “rafforzare il legame tra ricerca pratica e clinica” per una medicina “al servizio dei pazienti e della comunità”, si legge nel comunicato.
E infatti, la lunga giornata, iniziata al mattino e terminata a pomeriggio inoltrato, ha coinvolto in prima persona medici, ricercatori, post-doc, dottorandi e specializzandi del Dipartimento – unica eccezione il prof. Douglas Fraser, della University of Western Ontario – che in interventi di poco più di un quarto d’ora hanno raccontato i tratti salienti dei propri progetti di ricerca più innovativi e gli ultimi studi nel campo di riferimento. Dopo i saluti istituzionali e la lettura magistrale di Gentile, si sono susseguite ben sei sessioni: la medicina di precisione oggi e domani, l’ars medica oggi, il ruolo degli studenti nel Dipartimento, la chirurgia e le scienze tecniche del nuovo millennio, la contaminazione feconda tra scienze di base e cliniche, la terza missione attraverso gli ‘spin-off’.
“L’idea nasce da un concetto semplice – ha spiegato Gentile ad Ateneapoli, a margine dell’evento – nel nostro Dipartimento, a vocazione prettamente clinica e di scienze di base, non c’è sempre consapevolezza di ciò che si fa. Al contrario, condividere e conoscere le linee di ricerca può generare delle collaborazioni importanti. Sono convinto che uno più uno, in questo caso, può dare cento come risultato, non due. Subito dopo il convegno, durante il momento sociale (la cena, ndr), sono nate già delle collaborazioni”.
Poi ha aggiunto: “non è un caso che nel titolo dell’incontro ci sia la parola insieme, mi auguro che la stessa iniziativa possa replicarsi anche il prossimo anno e in altri Dipartimenti. Può portare frutti in ottica di aumento della produttività e determinare ulteriormente l’identità di una comunità pulsante e viva. L’idea è stata condivisa da tutti i colleghi, da solo non avrei potuto farcela”.
Spazi per gli studenti
Un’idea di Dipartimento come comunità che, inoltre, al centro, ha i giovani: “Loro sono presente e futuro, è in quell’età che diamo il meglio. Vivacità, forza, energia: se crescono loro cresciamo anche noi. Personalmente ho fatto tutta la trafila, so cosa significa sentirsi insicuri sul proprio futuro, dunque per me sono una vera priorità. In Dipartimento hanno spazio, risorse”. Resta poi un principio inalienabile per Gentile che solo “gli eccellenti possono lavorare in Dipartimento, d’altronde è una legge di accademia e della Federico II, è l’unico modo per crescere, selezionare e dare una chance a chi eccelle in un campo, in una linea di ricerca. Oggi non basta essere bravi, ci vuole qualcosa in più”.
E come ha ricordato il docente in fase di introduzione del convegno, al momento ci sono tutta una serie di progettualità che riguardano Medicina Clinica e Chirurgia. “Abbiamo dotato i componenti del Dipartimento, tanto i docenti tanto il personale tecnico-amministrativo, di licenze di intelligenza artificiale evoluta, perché quella gratuita può essere fallace e dare risposte fuorvianti. Nella mia idea questa misura consente una migliore ottimizzazione del lavoro. L’ho detto alla presentazione, l’IA è come un martello in mano, bisogna utilizzarla con criterio. In secondo luogo, per ottimizzare i tempi, è ancora in corso la procedura per il noleggio di alcune biciclette elettriche poiché il Dipartimento è distribuito su otto edifici del campus, nel raggio di più di un chilometro”.
Quanto agli studenti, il docente avrebbe raccolto una richiesta: spazi più dignitosi. “Credo molto nelle attività al letto dell’ammalato – clinical rotation, tirocini – e mi sono dato da fare per trovare degli spazi dismessi per trasformarli e valorizzarli con budget del Dipartimento. Finora abbiamo approvato lavori di riqualificazione di un vano ascensori non più in uso nell’Edificio 18, dove saranno allocati armadietti, panche”.
Infine, l’ultimo progetto è la creazione di un hub statistico assieme ai Dipartimenti di Sanità pubblica e Scienze Politiche: “La statistica medica ci manca un po’, devo dire. Per questo abbiamo messo su un servizio di Biostatistica che avrà un vero e proprio team al quale si potrà chiedere, per esempio, il disegno di uno studio clinico, la revisione dei dati, la realizzazione di grafici. Il tutto per realizzare più prodotti innalzandone una qualità già alta, ma sono sempre dell’idea che non bisogna mai crogiolarsi”.
Claudio Tranchino
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Ateneapoli – n. 7 – 2025 – Pagina 24