Misurate e manipolate per la prima volta in Italia le proprietà di un bit quantistico (qubit) superconduttivo utilizzando segnali a microonde. L’esperimento, in collaborazione con l’industria SeeQc-Eu (Superconducting energy efficient Quantum Computing) che nasce come spin-off di Hypres Inc., affermata industria americana per la produzione di elettronica superconduttiva basata sulla tecnologia del Niobio, col principale obiettivo di occuparsi della computazione quantistica anche grazie all’incontro con la Federico II, con la quale stringe una collaborazione scientifica promuovendo un laboratorio di Ricerca e Sviluppo (R&D) all’interno del Dipartimento di Fisica, è il frutto di misure effettuate da remoto data l’emergenza sanitaria. Il qubit superconduttivo, che si comporta come un enorme atomo artificiale, è composto da giunzioni Josephson, strutture costruite dall’uomo che consentono di ‘trasferireÂ’ le proprietà quantistiche degli atomi alla sfera macroscopica. Per la loro capacità di interfacciarsi con l’elettronica più convenzionale, le giunzioni Josephson sono alla base delle piattaforme che i grandi colossi della quantum computation come IBM, Google e Microsoft usano normalmente per lo sviluppo dei primi prototipi di computer quantistico. Il team dell’Ateneo coinvolto: Davide Massarotti, Halima Ahmad, Alessandro Miano, Luigi Di Palma, Roberta Caruso, Domenico Montemurro, Giovanni Piero Pepe, Francesco Tafuri.
Misurate e manipolate per la prima volta in Italia le proprietà di un bit quantistico (qubit) superconduttivo

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