Niente audio, a Medicina saltano le lezioni delle matricole

“Ai rappresentanti vorrei chiedere che la videoconferenza funzioni e che ci sia più organizzazione dal punto di vista delle lezioni, perché non riusciamo a seguire bene. Siamo troppi nelle aule. C’è gente che si siede a terra perché non ci sono posti”. Fabrizia Di Donato è una matricola di Medicina e, nonostante frequenti le aule della Federico II solo da poche settimane, ha già familiarizzato con un problema che si ripete da tempo, quello della videoconferenza. In sintesi: gli studenti vengono divisi in due aule, ma, non essendoci un numero sufficiente di docenti, in una di queste la lezione viene proiettata su uno schermo. Fin qui, nulla di strano. Le cose cambiano quando l’audio comincia a fare i capricci e una spiegazione diventa un’esperienza horror per uditi forti. Risultato? I corsi saltano o, nella migliore delle ipotesi, gli studenti migrano nell’aula dove c’è fisicamente il professore, affollando un ambiente che improvvisamente diventa come un bus in piena ora di punta. Gridare allo scandalo sarebbe inutile e…
 
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