Residenze universitarie, l’obiettivo “un raddoppio dei posti letto”

Ridare vita alle residenze universitarie già esistenti e metterne a disposizione di nuove: sono i punti caldi all’ordine del giorno, segnati nell’agenda 2022 dell’Adisurc (Azienda per il Diritto allo Studio Universitario della Regione Campania). A parlarne è il prof. Antonio Moccia, docente di Impianti e Sistemi Aerospaziali all’Università Federico II, nella sua veste di Consigliere di Amministrazione dell’Azienda. “Abbiamo un programma molto ricco – dice – Un insieme di progetti con cui pensiamo di colmare un vuoto che si è ampliato negli anni e che ha posto la Campania in una posizione non brillantissima in merito alle residenze universitarie”. L’obiettivo è duplice: “Da un lato, rendere di nuovo operative quelle residenze che, negli anni, sono andate in disuso per problemi di carattere infrastrutturale o di mancata manutenzione e infiltrazioni. Penso, ad esempio, alle strutture nell’area del Policlinico o di Portici. Bisognerà riprogettare queste residenze, procedere con una manutenzione programmata e rimetterle nel circuito”. Dall’altro lato, “c’è l’intenzione di acquisire nuove strutture negli altri poli universitari nevralgici; come Fuorigrotta e Monte Sant’Angelo e la zona centrale”. Ci sono acquisizioni in divenire? “Al momento sono in corso delle analisi, soprattutto relativamente alla città di Napoli. Questo non vuol dire che non ci si concentri anche sulle altre province; a Salerno e Benevento, ad esempio, sono state eseguite una serie di verifiche sismiche e programmate manutenzioni”. Napoli, “allo stato attuale, è sottodimensionata rispetto alle esigenze degli studenti e, per questo motivo, maggiormente sotto i riflettori”. Si vorrebbe giungere, dunque, “all’incirca ad un raddoppio dei posti letto, tra ripristino dell’esistente e acquisizione del nuovo. Aggiungo che l’Adisurc, di intesa con le Università campane, ha stipulato un accordo che porterà gli Uffici Tecnici degli Atenei a fornire un supporto relativo alla progettazione e rifacimento degli impianti delle strutture in questione. Questo potrà accelerare le procedure”. Tra le altre questioni di competenza dell’Adisurc, “il discorso è simile per le mense. Anche su quel fronte si pensa ad un incremento, tenendo conto che ormai c’è bisogno di spazi polifunzionali, sempre più articolati”. Quanto allo sforzo economico, “stiamo lavorando moltissimo sul bando PNNR e non dimentichiamo la quota che la Regione fornisce al bilancio dell’Adisurc e la tassa pagata dagli studenti. Ma una stima dell’investimento non c’è ancora”. Il prof. Moccia è nel CdA dell’Adisurc da poco meno di un anno: “Si sta rivelando una bella avventura, molto costruttiva”.


Carol Simeoli 

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