Scuola Estiva nell’Area marina protetta ‘Regno di Nettuno’ per 24 studenti

Tra il 30 settembre ed il 1° ottobre l’area marina protetta Regno di Nettuno, che comprende le isole di Ischia e Procida, è diventata un laboratorio a cielo aperto per 24 studenti del Corso di Laurea Magistrale in Biologia Marina ed Acquacoltura che è coordinato dalla prof.ssa Anna Di Cosmo. Ragazze e ragazzi hanno infatti partecipato ad una Scuola estiva organizzata dalla prof.ssa Simonetta Fraschetti, che insegna Biologia, in collaborazione con la Stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli, che ha un suo laboratorio ad Ischia, e con l’area marina protetta che ha come presidente Antonio Miccio. Una bella opportunità di approfondire sul campo temi ed argomenti affrontati dal punto di vista teorico, di acquisire esperienze e di godere del sole e del mare. “Già tre anni fa – dice la prof.ssa Fraschetti – nell’ambito del corso promossi una iniziativa analoga, sia pure in forma sperimentale ed embrionale, a Punta Campanella. Quest’anno abbiamo deciso di ripetere l’operazione e di strutturarla, anche grazie alla collaborazione della Stazione Zoologica Dohrn. Tre giorni all’insegna della integrazione tra teoria e pratica affinché i ragazzi abbiano esperienza della complessità dell’ambiente marino e delle tecniche che si adottano per studiarlo ed analizzarlo”. Venerdì 1° ottobre, per esempio, gli studenti ed i docenti, a bordo di quattro imbarcazioni – due fornite da diving e due dalla Stazione zoologica – hanno effettuato campionamenti in diversi ambienti lungo la costa ischitana sia sui fondali, sia lungo la colonna d’acqua. Sabato si sono spostati in prossimità del Castello Aragonese per monitorare le sorgenti idrotermali. “Tra una uscita in mare e l’altra – sottolinea la prof.ssa Fraschetti – gli studenti hanno svolto attività di analisi dei campioni prelevati nel laboratorio della Dohrn, hanno incontrato il presidente dell’Area marina protetta, il quale ha descritto le caratteristiche dell’area e si è soffermato sulle difficoltà e sulle sfide, hanno avuto l’opportunità di parlare con i ricercatori della Stazione zoologica. Sono contenta anche perché nell’ambito delle giornate hanno compreso come la laurea possa fornire competenze preziose da spendere in un contesto legato alla gestione ed alla conservazione del territorio. L’idea è formare nuove professioni per una gestione sostenibile del territorio. Sono sfide importanti e servono giovani preparati e culturalmente molto bene attrezzati per vincerle”. Antonella Consiglio, 25 anni, è una delle ragazze partecipanti alla tre giorni nell’Area marina protetta. “Innanzitutto – racconta – è stato emozionante per ciascuno di noi incontrare i colleghi dopo un anno di didattica a distanza. Non meno emozionante è stato svolgere attività da biologi marini in un’area marina protetta, e toccare con mano quello che finora avevamo visto solo sui libri. O, meglio, dallo schermo di un computer”. Aggiunge la studentessa: “Molto interessante anche l’opportunità di trarre spunti, attraverso i colloqui con i ricercatori e con il presidente dell’Area marina protetta, relativi a possibili futuri sbocchi lavorativi della laurea che stiamo frequentando”. Considerazioni analoghe da parte di Elio De Cola, altro studente che ha partecipato alla Scuola estiva. “Fondamentalmente – dice – è stata una esperienza molti istruttiva. I ricercatori della Stazione zoologica Anton Dohrn, con i quali ci siamo relazionati, ci hanno fatto capire come si svolge concretamente l’attività di un biologo marino. Lavorare in un’area marina protetta sarebbe interessante, anche perché è un argomento ancora abbastanza nuovo e da sviluppare”.
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