Un Premio per “incentivare i giovani ad avvicinarsi al pensiero di Filangieri”

“Filangieri ha capito prima di tanti altri quanto fossero importanti la pace tra nazioni, la riforma illuminata della legislazione, il libero commercio, la garanzia dei diritti fondamentali agli indagati e ai carcerati. E lo ha fatto in un periodo storico in cui l’Europa era falcidiata dai conflitti. Studiarlo, oggi, significa far rivivere il suo progetto cosmopolita fondato sulla tolleranza”. Il prof. Amedeo Arena, docente di Diritto dell’Unione europea, ha raccontato ad Ateneapoli il valore dell’iniziativa “La presunzione di innocenza: da Filangieri alla Direttiva 2016/343”, che ha avuto luogo l’11 aprile nell’Aula Pessina della Federico II, in pieno centro storico. Nell’occasione, grazie alla collaborazione tra il Dipartimento di Giurisprudenza – che ha affidato i saluti istituzionali al Direttore Sandro Staiano – l’Accademia Filangieri Della Porta ed il Museo Civico Filangieri, è stato conferito il Premio Filangieri, una borsa di studio di 500 euro indirizzata a giovani giuristi che con il proprio elaborato finale siano riusciti a sintetizzare e attualizzare il pensiero dell’illustre partenopeo con brillantezza. E nell’intento ci è riuscito alla grande Giovanni Ciriello, 25enne laureatosi a febbraio 2021, che “ha colpito molto la Commissione (composta dal prof. Amedeo Arena, l’avv. Riccardo Imperiali di Francavilla ed il giudice Raffaele Sabato, ndr) per la sua capacità di cogliere collegamenti fra la propria tesi, incentrata sulle autorità indipendenti, e quanto affermato da Filangieri nel secondo libro della Scienza della Legislazione, dove si parla di temi relativi alla libera concorrenza per prevenire gelosie e conflitti armati tra nazioni, fattore di drammatica attualità purtroppo”. Al di là del prestigio che il premio conferisce, al di là pure del fattore economico, il vero obiettivo è “incentivare i giovani ad avvicinarsi al pensiero di Filangieri e ai concetti che lo hanno reso famoso”, ancora Arena, pure ideatore del riconoscimento. Un obiettivo che si proverà a perseguire anche con le tre borse che saranno bandite nella prossima edizione, già annunciata da Benedetto Migliaccio, Presidente dell’Accademia Filangieri Della Porta. Tornando ai temi affrontati durante la discussione con relazioni di docenti federiciani e non, giudici, questi dimostrano come possano allungarsi nel tempo al pari di un elastico; partendo dalla seconda metà dell’Ottocento per arrivare ai giorni nostri, con l’Unione Europea che nel 2016 “ha dedicato al tema della presunzione d’innocenza, trattato in maniera lucidissima da Filangieri innovando il processo penale, una direttiva, la 343, recepita poi anche dall’Italia. Questo diritto va garantito a prescindere – conclude Arena – perché, come diceva ancor il nostro concittadino, quanto più grave sembra un’accusa, tanto più basso appare l’onere di provarla. L’accusa non è una prova, né tantomeno le condanne mediatiche che troppo spesso precedono quelle regolari dei tribunali”.

Claudio Tranchino

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