Un po’ di amaro in bocca, certo, come in tutti gli Atenei della penisola che, in questo difficile momento, devono ricorrere a mezzi telematici e confrontarsi con una realtà fino ad oggi poco presa in considerazione. È quello che accade anche al Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale, dove è previsto un calendario di sedute di laurea da remoto avviato lo scorso 25 marzo. Un modo inaspettato di concludere il proprio percorso di studi. Ce ne parlano Fausta Giorgio, laureanda Magistrale in Design per l’innovazione, e Michele Dovere, che si laureerà invece in Architettura. “Ho iniziato il mio percorso frequentando la Triennale in Design per la moda – racconta Fausta – e adesso sto per laurearmi alla Magistrale. Dopo questo traguardo, mi piacerebbe frequentare un corso di grafica e magari trovare lavoro in questo ambito”. Riguardo alla vita universitaria, Fausta commenta: “sono davvero molti i momenti che ricordo con piacere, in particolare legati alla vita di Dipartimento e alla didattica. Devo dire, infatti, che, per le molte attività pratiche e la frequenza obbligatoria, mi è sembrato di continuare a frequentare il liceo”. Non è stato tutto rose e fiori però, poiché “mi è capitato di incontrare dei docenti veramente ingiusti, i quali hanno dispensato un trattamento iniquo, come ad esempio voti che non corrispondevano all’effettiva preparazione”. Inoltre, sottolinea, nel corso della Triennale, “ho frequentato alcune discipline che non avevano nulla a che vedere con il mio percorso di studi, ad esempio alcuni fondamenti di ingegneria e fonderia; naturalmente, in questo caso, si è trattato anche degli esami più difficili, oltre che di quelli che mi sono serviti meno. Viceversa, gli esami più semplici sono stati quelli in cui era richiesta l’attività pratica, poiché era necessario soltanto mettere in gioco la nostra creatività”. Quanto alla conclusione di questa sua esperienza universitaria con una laurea a distanza, Fausta sostiene: “l’iniziativa promossa dall’Ateneo è validissima. In un momento di così forte emergenza sanitaria si tratta di una dimostrazione di presenza ed efficienza, tuttavia io avrei operato una selezione. Il nostro Corso di Laurea prevede la presentazione di un prodotto finito, ottenuto in collaborazione con le varie aziende operanti sul territorio; a causa dell’emergenza sanitaria in atto, però, le aziende hanno chiuso. Per quanto riguarda me e alcuni miei colleghi, abbiamo ultimato il nostro progetto, ma altri non ci sono riusciti e dovranno quindi presentare e spiegare un prodotto che non avranno fisicamente”.
“La mia seduta di Laurea è prevista per il 30 marzo”, dice Michele. E ammette: “un po’ di tristezza c’è e, devo dire, inizialmente non l’ho presa troppo bene. Dopo cinque anni di duro lavoro, infatti, concludere il tutto davanti a una webcam, senza il calore degli amici, non è esattamente quel che ci si aspetta!”. Michele ricorda la vita universitaria “con piacere e nostalgia. Gli anni dell’università sono stati bellissimi, caratterizzati da tante soddisfazioni e, specialmente, dall’amicizia. I più belli sono stati senza dubbio quelli delle elezioni di Dipartimento. Ho, infatti, avuto l’onore di essere eletto e ricoprire la carica sia di Consigliere di Dipartimento che di rappresentante di Corso di Studio in ‘Architettura a Ciclo Unico’. Sono stati davvero momenti bellissimi. Non dimenticherò mai il clima di quei giorni, le ansie e le gioie provate e, soprattutto, la collaborazione con il gruppo di rappresentanza, con il quale abbiamo cercato di risolvere i problemi presentatisi di volta in volta. Ho vissuto molto serenamente questo periodo, per cui, anche volendo, non riuscirei a trovare aspetti negativi se non, appunto, l’epilogo. Ma anche per quanto riguarda questo, l’Ateneo ci ha consolato promettendo un ‘Graduation Day’ collettivo, per cui riceveremo le nostre lauree direttamente dalle mani del Rettore”, afferma Michele. Per quanto riguarda la didattica, continua poi, “ho naturalmente affrontato esami difficili. Quelli che ho trovato più complicati sono stati certamente ‘Statica’ e ‘Scienza delle Costruzioni’: si tratta di esami matematici che, nel caso del primo, ho superato solo al terzo tentativo. Con i docenti, nel corso di questi anni, ho stretto ottimi rapporti che durano ancora oggi”. Circa i progetti futuri Michele rivela: “studierò per l’esame di Stato di abilitazione alla professione di architetto, poi vedrò se cercare lavoro in uno studio o proseguire con un dottorato di ricerca”. Le sedute di laurea da remoto “sono la cosa giusta da fare, sebbene possa comportare qualche disagio. Esattamente come tutte le cose della vita, anche questa si prende per come viene”.
“La mia seduta di Laurea è prevista per il 30 marzo”, dice Michele. E ammette: “un po’ di tristezza c’è e, devo dire, inizialmente non l’ho presa troppo bene. Dopo cinque anni di duro lavoro, infatti, concludere il tutto davanti a una webcam, senza il calore degli amici, non è esattamente quel che ci si aspetta!”. Michele ricorda la vita universitaria “con piacere e nostalgia. Gli anni dell’università sono stati bellissimi, caratterizzati da tante soddisfazioni e, specialmente, dall’amicizia. I più belli sono stati senza dubbio quelli delle elezioni di Dipartimento. Ho, infatti, avuto l’onore di essere eletto e ricoprire la carica sia di Consigliere di Dipartimento che di rappresentante di Corso di Studio in ‘Architettura a Ciclo Unico’. Sono stati davvero momenti bellissimi. Non dimenticherò mai il clima di quei giorni, le ansie e le gioie provate e, soprattutto, la collaborazione con il gruppo di rappresentanza, con il quale abbiamo cercato di risolvere i problemi presentatisi di volta in volta. Ho vissuto molto serenamente questo periodo, per cui, anche volendo, non riuscirei a trovare aspetti negativi se non, appunto, l’epilogo. Ma anche per quanto riguarda questo, l’Ateneo ci ha consolato promettendo un ‘Graduation Day’ collettivo, per cui riceveremo le nostre lauree direttamente dalle mani del Rettore”, afferma Michele. Per quanto riguarda la didattica, continua poi, “ho naturalmente affrontato esami difficili. Quelli che ho trovato più complicati sono stati certamente ‘Statica’ e ‘Scienza delle Costruzioni’: si tratta di esami matematici che, nel caso del primo, ho superato solo al terzo tentativo. Con i docenti, nel corso di questi anni, ho stretto ottimi rapporti che durano ancora oggi”. Circa i progetti futuri Michele rivela: “studierò per l’esame di Stato di abilitazione alla professione di architetto, poi vedrò se cercare lavoro in uno studio o proseguire con un dottorato di ricerca”. Le sedute di laurea da remoto “sono la cosa giusta da fare, sebbene possa comportare qualche disagio. Esattamente come tutte le cose della vita, anche questa si prende per come viene”.
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