“Nell’ottica di internazionalizzazione credo che possa essere utile fornire a degli studenti di un Dipartimento di una città come Caserta di valorizzare per esempio il ruolo delle lingue, indipendentemente poi dalla carriera che si scelga, sia che si svolga in Italia o all’estero. La conoscenza perfetta della lingua inglese o anche di un’altra lingua, ad esempio il francese, è fondamentale per le carriere nelle istituzioni europee”, afferma il dott. Francesco Gaudiosi, laureato in International Relations alla Federico II, Dottore di ricerca in Diritto Internazionale alla Vanvitelli, Direttore del Centro Studi Internazionali (CSI) che quest’anno fa da supporto al Dipartimento di Scienze Politiche per il progetto Toc Toc Job 2025. Il CSI, unico think tank nel Mezzogiorno, nasce nel 1992 su istanza del prof. Antonio Virgili in un contesto di cambiamento.
“Un’idea coraggiosa e vincente – osserva il dott. Gaudiosi – nata in un contesto geopolitico che si stava modificando ed evolvendo verso un nuovo sistema di cooperazione internazionale, in modo repentino, con la caduta del muro di Berlino e la dissoluzione dell’Unione Sovietica ormai prossima”. Il Centro vede la luce “per volontà di professori, ricercatori, accademici napoletani, di portare queste dinamiche in un contesto, quello del Mezzogiorno, non tipicamente interessato da questo tipo di questioni”.
Oggi nel CSI l’80% dei ricercatori, dottorandi e collaboratori sono under 35, una decina i laureati alla Vanvitelli. La sostanziale particolarità del CSI è di trovarsi a Napoli: “Siamo l’unico think tank con una vocazione internazionale nel Sud Italia, gli altri hanno basi su Roma, Milano, quindi sono anche un po’ facilitati nei rapporti istituzionali. Il Mezzogiorno sconta ancora questo gap sulle relazioni internazionali perché più concentrato da una serie di problemi riguardanti lo sviluppo. Sono tutte questioni che noi abbiamo pensato di declinare in una logica internazionale”.
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Ateneapoli – n. 7 – 2025 – Pagina 29