Due date simbolo. Il 20 dicembre: la cerimonia di apertura e inaugurazione alla presenza del Ministro Anna Maria Bernini e del Prorettore Vicario Italo Angelillo tra gli altri. Il 7 gennaio: l’inizio delle lezioni in presenza. Il nuovo Polo universitario di Caivano ha aperto ufficialmente le porte ai primi 25 studenti di Infermieristica. “Sono entusiasta – ha detto ad Ateneapoli la prof.ssa Angela Nebbioso, Presidente del Corso – ho seguito la vicenda in prima persona, a partire dalla visita dell’Anvur dello scorso maggio, c’è tanto orgoglio”.
E i motivi per essere soddisfatti sono più di uno: “Innanzitutto siamo felici per Caivano e i suoi abitanti – anche io vengo dalla periferia – nel tempo abbiamo intenzione di organizzare anche delle iniziative che coinvolgano tutto il quartiere: in primavera metteremo su un evento di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne”.
In secondo luogo, la nuova sede consente di “offrire formazione universitaria ad un numero maggiore di studenti. Sono stata più volte in sede per incontrare i ragazzi e devo dire che mi sono sembrati molto contenti”. La conferma diretta arriva da Mario Sannino, referente degli studenti. “La sede è ben attrezzata e collegata con i mezzi pubblici e le attività circostanti – ha detto – anche l’organizzazione didattica è ottima grazie ai docenti. Speriamo si riesca a formare altre classi di studenti il prossimo anno, così da portare ulteriore movimento”.
E ha un valore simbolico anche il fatto di essere tra i primi studenti ad aver inaugurato il nuovo Polo, in un quartiere attanagliato da uno stigma duro a morire: “Vogliamo segnare un punto di svolta e aiutare Caivano a rifiorire”. Al di là dell’aspetto emotivo, la docente entra anche nel merito di didattica e infrastrutture. “Potremmo fruire di più aule, ma al momento ce ne basta una (il Polo ospita anche Scienze Motorie della Parthenope, anche se è la Vanvitelli ad essere capofila del progetto, ndr), direi che siamo messi bene. Di sicuro nei prossimi tempi la sede andrà arricchendosi anche dell’Aula Magna, nella quale ci sono ancora lavori in corso”.
Essendo una laurea professionalizzante, quando si parla di Infermieristica non si può evitare di fare cenno al tirocinio: “la sede di Caivano si appoggia all’Asl Napoli 2 Nord, presso diversi ospedali e, come scritto nel documento di progettazione stilato per la visita dell’Anvur, i ragazzi potranno utilizzare anche le aule e le strutture del vecchio Policlinico, dove abbiamo manichini, attrezzature computerizzate e altro”.
“Va dato più peso all’inglese”
Approfittando dell’apertura del nuovo Polo, il coordinamento del Corso ha risolto anche la questione degli OFA, quest’anno non ancora assolti, inserendoli nel regolamento didattico. Gli studenti, va ricordato, “maturano obblighi formativi aggiuntivi, se non superano la soglia del 50% di risposte corrette al test di ingresso nelle materie di base, ovvero chimica, fisica e biologia”. A tal proposito Nebbioso ha aggiunto: “l’abbiamo fatto la settimana scorsa e ho cercato di rendere la procedura il più semplice possibile, offrendo supporto tramite videolezioni caricate su una piattaforma utilizzata dall’Ateneo. I ragazzi erano un po’ timorosi dalla novità, ma hanno superato tutti il questionario”.
Ma non è tutto: internazionalizzazione e digitalizzazione sono gli obiettivi in agenda – “il regolamento didattico potrebbe essere aggiornato ulteriormente, cerchiamo di essere sempre al passo con i cambiamenti del mondo del lavoro”. E infatti, secondo la prof.ssa Nebbioso “va dato più peso all’inglese. I territori presentano proprie peculiarità e l’infermiere, per esempio dove c’è maggiore presenza di stranieri, deve sapersi rapportare anche con chi non parla l’italiano”. Conferma sulla qualità complessiva di Infermieristica arriva anche da Mariagrazia Bianco, 23 anni, rappresentante e studentessa del terzo anno della sede di Napoli. “Parto dagli spazi e dalle infrastrutture: siamo molto fortunati, pur essendo in tanti riusciamo a partecipare a tutte le attività. A livello formativo abbiamo fatto esperienza in tutte le aree, assorbendo competenze di ogni tipo, grazie soprattutto a docenti di alto livello che sanno come trasmettere tanto le conoscenze teoriche che quelle pratiche”.
Infine, da veterana, Mariagrazia si proietta in avanti con qualche consiglio ai futuri colleghi: “alla luce della mia esperienza dico di darsi tempo, è un Corso complesso che richiede costanza e impegno; tuttavia, appena si mette mano al pratico ci si innamora di questo mestiere”.
Claudio Tranchino
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Ateneapoli – n. 2 – 2025 – Pagina 26