Anche quest’anno il Dipartimento di Giurisprudenza partecipa alla prestigiosa competizione di diritto internazionale Philip C. Jessup International Moot Court Competition che coinvolge più di 700 università provenienti da oltre 90 Paesi. La squadra della Vanvitelli, composta da cinque studenti, che ha già consegnato le memorie sulla disputa giuridica, affronterà gli altri Atenei italiani a Bologna dal 5 al 9 febbraio. Coordinato dalla prof.ssa Maria Chiara Vitucci, Ordinaria di Diritto internazionale, il team esporrà le sue arringhe di fronte alla Commissione e, in caso di vittoria, volerà a Washington per la finale, prevista tra la fine di marzo e gli inizi di aprile.
La squadra, composta da Gabriel Ciao (portavoce del gruppo), Renato De Vivo, Mario Piccolo, Giusy Andreozzi e Franco Cundari, si sta preparando per la prova orale. “È una disputa tra due Stati fittizi, Ambrosia e Rovinia, che tocca molti punti importanti del diritto internazionale: l’immunità degli Stati, delle proprietà, dei beni e degli ufficiali di Stato, la giurisdizione della Corte internazionale di Giustizia, il riconoscimento degli Stati e dei governi e il diritto del mare”, spiega Gabriel Ciao, al terzo anno di Giurisprudenza. La disputa si basa sulla presenza di due protagonisti, un attore e un convenuto, il primo che cita in giudizio il secondo. All’interno della squadra di ciascun Ateneo ci sono due gruppi, uno a difesa dell’attore e uno a difesa del convenuto.
L’attore di una squadra compete con il convenuto di un’altra squadra di fronte alla Commissione, che poi valuterà le migliori arringhe e proclamerà i vincitori. “Come ogni anno la Jessup costringe i partecipanti a confrontarsi con questioni che dividono la giurisprudenza – prosegue Gabriel – materie dunque non facilmente risolvibili e che non prevedono un’unica corrente di pensiero”.
Alla base c’è un grande lavoro di ricerca delle fonti: “Abbiamo svolto ricerche partendo dalle banche dati dell’Università, cercato trattati, pronunciamenti della Corte internazionale di Giustizia, dottrine, consuetudini e qualunque altra fonte del diritto internazionale utile. Seguiti dalla prof.ssa Vitucci, abbiamo potuto approfondire gli argomenti al meglio, adesso non resta che preparare le arringhe”.
La Jessup Competition permette agli studenti di tutto il mondo di interfacciarsi direttamente con la disciplina e acquisire solidi strumenti di lavoro. Le parole sono ancora di Gabriel: “Durante il percorso universitario lo studio è perlopiù teorico, stavolta ci è stato permesso di partire da un caso concreto anziché dalle pagine di un libro”. Nelle sue parole c’è tanta soddisfazione per il lavoro svolto che “è molto impegnativo ma resterà impresso nella nostra memoria e segnerà la nostra esperienza accademica e professionale, sia in caso di vittoria che di sconfitta”.
Nicola di Nardo
Scarica gratis il nuovo numero di Ateneapoli
Ateneapoli – n. 1 – 2025 – Pagina 29