A Studi Letterari, Linguistici e Comparati “stiamo facendo di necessità virtù riconvertendo il nostro programma formativo in un calendario di didattica a distanza. Quest’esperienza ci lascerà anche un’eredità positiva da mettere eventualmente a sistema”, prende la parola la prof.ssa Rossella Ciocca. “L’auspicio è di poter tornare quanto prima a forme di didattica in presenza”, perché solo “il contatto diretto innesca dei circuiti comunicativi e dei feedback più stimolanti: non vorrei mai operare in una Università che possa sempre farne a meno”. Intanto, quindi, la prima speranza è che “il futuro Rettore possa insediarsi in un momento di ripristinata normalità. È un augurio che rivolgo al candidato, prof. Tottoli, e a tutti noi. La mia aspettativa è che possa continuare ad operare, come l’attuale Rettrice prof.ssa Morlicchio, in un clima di grande cooperazione e armonia. Il nostro è un piccolo ma complesso Ateneo per cui è fondamentale una costante interlocuzione tra le varie componenti dipartimentali e tra queste e quelle amministrative. Abbiamo alle spalle una tradizione prestigiosa dal punto di vista scientifico: se potessimo nel complesso oliare la macchina gestionale e acquisire una maggiore efficienza, la nostra reputazione potrebbe agevolmente tradursi in un ranking ufficiale più aderente ai nostri meriti oggettivi”.
Si lega alle parole della docente di Letteratura Inglese la fiducia riposta dal prof. Alberto Manco, docente di Linguistica Generale. “Non so quale sarà la dottrina del futuro Rettore ma posso dire che, se è quello che al momento pare essere l’unico candidato, allora abbiamo motivo di esserne contenti. Negli anni ho avuto modo di osservarlo in diverse occasioni, in particolare da quando era Direttore del Dipartimento di Studi del Mondo Classico e del Mediterraneo Antico, dove afferivo con il mio Maestro, il prof. Domenico Silvestri. Bisogna vedere l’uomo, innanzitutto. Pertanto, sono ottimista: saprà guidare l’Ateneo”. Per il Dipartimento, che conta i numeri più alti di iscritti all’Ateneo e diretto a partire dal mese di gennaio dalla prof.ssa Carmela Maria Laudando, “riterrei auspicabile – interviene nuovamente la prof.ssa Ciocca – mettere tutte le discipline attualmente offerte nelle condizioni di poter operare senza ricorrere a contratti”. La necessità dei professori a contratto, imprescindibile nelle emergenze, “non garantisce continuità di impegno né il coinvolgimento di questi docenti non incardinati in altre mansioni, mentre noi sappiamo di dover contare sull’apporto di tutti per far funzionare la macchina accademica”. I contratti, inoltre, “utilizzano il lavoro di giovani studiosi in una forma che rasenta lo sfruttamento, pur essendo i nostri contratti meno ingenerosi di quelli proposti in altre sedi”. Tra i primi interventi, sarebbe prioritario “rafforzare l’organico con un reclutamento speciale volto a consolidare la sostenibilità didattica di tutte le aree disciplinari”, laddove al contrario “ampliare l’offerta rispetto allo spettro linguistico-letterario già coperto mi sembra difficile”. Tuttavia, all’interno del Dipartimento, “ove mai si potessero reperire risorse aggiuntive, punterei ad ampliare la rosa delle materie trasversali” (artistiche, sociologiche, storiche e dello spettacolo), “magari con curvatura areale più marcata per sostanziare maggiormente la dimensione comparatistica che caratterizza la nostra proposta”. Sul fronte della ricerca, sebbene il Dipartimento “esprima già una vitalità scientifica notevole, forse potremmo pensare a promuovere ulteriormente il dialogo interdisciplinare”. Una prima esperienza in tal senso già è stata portata avanti quest’anno “con una ricerca di Dipartimento che ha visto l’attiva partecipazione di molti colleghi”, incoraggiando ogni occasione di internazionalizzazione per “promuovere e finanziare ogni anno uno o due progetti di ricerca che coinvolgano partner anche stranieri”. Resta cruciale il problema legato all’offerta di servizi e strutture idonee a forme di didattica più integrate. “Una questione che mi sta particolarmente a cuore: come coordinatrice del dottorato in Studi Letterari, Linguistici e Comparati, mi sembrerebbe oltremodo opportuno dotare il dottorato di strutture logistiche proprie. Avremmo bisogno di un’aula destinata alla nostra didattica seminariale e ai workshop professionalizzanti, su cui tutto il collegio docenti ha fatto uno sforzo di investimento generoso ma per i quali di volta in volta dipendiamo dalla presenza di un’aula disponibile”. Tra le altre proposte: “avremmo bisogno anche di un’aula studio per i nostri dottorandi e di uno spazio per le riunioni del nostro collegio. Ovviamente ci accontenteremmo anche di un solo spazio in cui svolgere, a turno, tutte le varie attività. Si tratta di una questione di praticità ma anche di dignità riconosciuta all’impegno di tutti, docenti e dottorandi”.
Il sogno: “un grande spazio attrezzato” per gli studenti
Questioni pragmatiche su cui interviene anche il prof. Manco, Coordinatore del Corso di Laurea Triennale in Mediazione Linguistica e Culturale, Corso che ha sfiorato negli anni quasi i mille iscritti. “Anch’io ho preoccupazioni un po’ più pratiche: aule adeguate ai grandi numeri di alcuni corsi, aule studio, attrezzature, miglioramento della comunicazione. Sogno poi un grande spazio attrezzato dove gli studenti possano trascorrere le tante ore di sosta in Ateneo senza doversi arrangiare fra baretti e altre sistemazioni provvisorie e spesso scomode e costose. Preoccupazioni non solo mie e alle quali negli anni l’Ateneo ha sempre cercato di trovare soluzione”. In merito alla recente modifica di ordinamento che ha interessato quest’anno il Corso, dice: “c’è ancora da fare ma sono complessivamente soddisfatto. Sono stati affrontati importanti aspetti organizzativi, il controllo sulle Altre attività formative, la selezione dei tirocini, la migliore aderenza agli obiettivi della classe L-12”. Tra gli aspetti che funzionano bene, “mi vengono in mente la professionalità dei nostri uffici, la disponibilità dei colleghi pronti a condividere la faticosa gestione, il prezioso lavoro svolto negli ultimi anni sull’orientamento. Spero si continui, quindi, anche in futuro su questa strada”. Interviene a riguardo anche la prof.ssa Francesca De Cesare, Coordinatrice di Lingue, Letterature e Culture dell’Europa e delle Americhe. “I nostri studenti sono il fulcro e il cuore pulsante dell’Ateneo. Riteniamo indispensabile un’offerta didattica di qualità, sia dal punto di vista delle strutture che accolgono le lezioni, i seminari, i laboratori, sia da quello dei servizi erogati e a loro disposizione”. Indispensabile anche il potenziamento di forme alternative di didattica a distanza. “Gli studenti devono essere accompagnati in tutto il loro percorso universitario, dall’orientamento in entrata fino al post laurea: per fare ciò è fondamentale concentrare i propri sforzi anche sulla semplificazione degli iter burocratici, sull’ampliamento dell’interesse per l’internazionalizzazione, sulla crescita dell’attrattività dell’Ateneo a livello nazionale e sull’aumento dei rapporti con il mondo delle professioni e con i protagonisti dei possibili sbocchi per i nostri laureati”. In merito alla candidatura del prof. Tottoli, conclude: “Non posso che essere certa che continuerà nella tradizione di dialogo e di sviluppo armonico che hanno perseguito i Rettori recenti”.
Si lega alle parole della docente di Letteratura Inglese la fiducia riposta dal prof. Alberto Manco, docente di Linguistica Generale. “Non so quale sarà la dottrina del futuro Rettore ma posso dire che, se è quello che al momento pare essere l’unico candidato, allora abbiamo motivo di esserne contenti. Negli anni ho avuto modo di osservarlo in diverse occasioni, in particolare da quando era Direttore del Dipartimento di Studi del Mondo Classico e del Mediterraneo Antico, dove afferivo con il mio Maestro, il prof. Domenico Silvestri. Bisogna vedere l’uomo, innanzitutto. Pertanto, sono ottimista: saprà guidare l’Ateneo”. Per il Dipartimento, che conta i numeri più alti di iscritti all’Ateneo e diretto a partire dal mese di gennaio dalla prof.ssa Carmela Maria Laudando, “riterrei auspicabile – interviene nuovamente la prof.ssa Ciocca – mettere tutte le discipline attualmente offerte nelle condizioni di poter operare senza ricorrere a contratti”. La necessità dei professori a contratto, imprescindibile nelle emergenze, “non garantisce continuità di impegno né il coinvolgimento di questi docenti non incardinati in altre mansioni, mentre noi sappiamo di dover contare sull’apporto di tutti per far funzionare la macchina accademica”. I contratti, inoltre, “utilizzano il lavoro di giovani studiosi in una forma che rasenta lo sfruttamento, pur essendo i nostri contratti meno ingenerosi di quelli proposti in altre sedi”. Tra i primi interventi, sarebbe prioritario “rafforzare l’organico con un reclutamento speciale volto a consolidare la sostenibilità didattica di tutte le aree disciplinari”, laddove al contrario “ampliare l’offerta rispetto allo spettro linguistico-letterario già coperto mi sembra difficile”. Tuttavia, all’interno del Dipartimento, “ove mai si potessero reperire risorse aggiuntive, punterei ad ampliare la rosa delle materie trasversali” (artistiche, sociologiche, storiche e dello spettacolo), “magari con curvatura areale più marcata per sostanziare maggiormente la dimensione comparatistica che caratterizza la nostra proposta”. Sul fronte della ricerca, sebbene il Dipartimento “esprima già una vitalità scientifica notevole, forse potremmo pensare a promuovere ulteriormente il dialogo interdisciplinare”. Una prima esperienza in tal senso già è stata portata avanti quest’anno “con una ricerca di Dipartimento che ha visto l’attiva partecipazione di molti colleghi”, incoraggiando ogni occasione di internazionalizzazione per “promuovere e finanziare ogni anno uno o due progetti di ricerca che coinvolgano partner anche stranieri”. Resta cruciale il problema legato all’offerta di servizi e strutture idonee a forme di didattica più integrate. “Una questione che mi sta particolarmente a cuore: come coordinatrice del dottorato in Studi Letterari, Linguistici e Comparati, mi sembrerebbe oltremodo opportuno dotare il dottorato di strutture logistiche proprie. Avremmo bisogno di un’aula destinata alla nostra didattica seminariale e ai workshop professionalizzanti, su cui tutto il collegio docenti ha fatto uno sforzo di investimento generoso ma per i quali di volta in volta dipendiamo dalla presenza di un’aula disponibile”. Tra le altre proposte: “avremmo bisogno anche di un’aula studio per i nostri dottorandi e di uno spazio per le riunioni del nostro collegio. Ovviamente ci accontenteremmo anche di un solo spazio in cui svolgere, a turno, tutte le varie attività. Si tratta di una questione di praticità ma anche di dignità riconosciuta all’impegno di tutti, docenti e dottorandi”.
Il sogno: “un grande spazio attrezzato” per gli studenti
Questioni pragmatiche su cui interviene anche il prof. Manco, Coordinatore del Corso di Laurea Triennale in Mediazione Linguistica e Culturale, Corso che ha sfiorato negli anni quasi i mille iscritti. “Anch’io ho preoccupazioni un po’ più pratiche: aule adeguate ai grandi numeri di alcuni corsi, aule studio, attrezzature, miglioramento della comunicazione. Sogno poi un grande spazio attrezzato dove gli studenti possano trascorrere le tante ore di sosta in Ateneo senza doversi arrangiare fra baretti e altre sistemazioni provvisorie e spesso scomode e costose. Preoccupazioni non solo mie e alle quali negli anni l’Ateneo ha sempre cercato di trovare soluzione”. In merito alla recente modifica di ordinamento che ha interessato quest’anno il Corso, dice: “c’è ancora da fare ma sono complessivamente soddisfatto. Sono stati affrontati importanti aspetti organizzativi, il controllo sulle Altre attività formative, la selezione dei tirocini, la migliore aderenza agli obiettivi della classe L-12”. Tra gli aspetti che funzionano bene, “mi vengono in mente la professionalità dei nostri uffici, la disponibilità dei colleghi pronti a condividere la faticosa gestione, il prezioso lavoro svolto negli ultimi anni sull’orientamento. Spero si continui, quindi, anche in futuro su questa strada”. Interviene a riguardo anche la prof.ssa Francesca De Cesare, Coordinatrice di Lingue, Letterature e Culture dell’Europa e delle Americhe. “I nostri studenti sono il fulcro e il cuore pulsante dell’Ateneo. Riteniamo indispensabile un’offerta didattica di qualità, sia dal punto di vista delle strutture che accolgono le lezioni, i seminari, i laboratori, sia da quello dei servizi erogati e a loro disposizione”. Indispensabile anche il potenziamento di forme alternative di didattica a distanza. “Gli studenti devono essere accompagnati in tutto il loro percorso universitario, dall’orientamento in entrata fino al post laurea: per fare ciò è fondamentale concentrare i propri sforzi anche sulla semplificazione degli iter burocratici, sull’ampliamento dell’interesse per l’internazionalizzazione, sulla crescita dell’attrattività dell’Ateneo a livello nazionale e sull’aumento dei rapporti con il mondo delle professioni e con i protagonisti dei possibili sbocchi per i nostri laureati”. In merito alla candidatura del prof. Tottoli, conclude: “Non posso che essere certa che continuerà nella tradizione di dialogo e di sviluppo armonico che hanno perseguito i Rettori recenti”.
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