Il Rettore: “Qui si apre la mente all’integrazione con il mondo nella sua globalità”

Il Rettore: “Qui si apre la mente all’integrazione con il mondo nella sua globalità”

In 500 all’Open Day de L’Orientale

Grande entusiasmo e partecipazione all’Open day in presenza de L’Orientale del 19 aprile. Almeno 500 i partecipanti, tra studenti delle scuole superiori e rispettive famiglie. Una full immersion curata nei minimi dettagli, a partire dalla sede mattutina: la maestosa Chiesa sconsacrata di San Giovanni Maggiore ha abbracciato gli ospiti, accolti dai tutor di sala con materiale informativo. Lì tutto è cominciato, con una sessione plenaria intitolata ‘Una porta aperta sul mondo’, utile a presentare l’anima dell’Ateneo attraverso un video, a raccontare gli obiettivi formativi dei sei Corsi di Laurea Triennali grazie alla presenza dei rispettivi docenti Coordinatori, le quattro sedi – definite “campus sociale” – i vari servizi per studenti con disabilità, convenzioni internazionali, tirocini, orientamento, attività culturali legate al Centro linguistico di Ateneo, sportelli di ascolto, job placement.

I saluti istituzionali sono stati affidati prima al Rettore Roberto Tottoli, poi al Prorettore alla Didattica Rosario Sommella, con la moderazione dell’intera seduta mattutina a cura della prof.ssa Katherine Russo, Delegata all’Orientamento e Tutorato. Ben 38 lingue offerte, che dall’anno prossimo diventeranno 39, e percorsi unici che rendono lo studio a L’Orientale “un’esperienza unica fortemente radicata nel centro storico, dove vogliamo rimanere”, ha detto il primo. Che poi ha proseguito: “Qui si apre la mente all’integrazione con il mondo nella sua globalità. Incontro spesso ex studenti: tutti hanno costruito le più svariate carriere grazie ai nostri Corsi”.

Il Rettore della più antica Scuola di Sinologia e Orientalistica d’Europa ha annunciato novità: stiamo lavorando ad un nuovo portale e all’acquisizione di spazi. È una fase di grandi cambiamenti”. A Sommella è toccato introdurre i cambiamenti didattici che entreranno in vigore dal prossimo anno: “Una totale rivisitazione del Corso in Civiltà antiche e archeologia, l’introduzione del Tolc-Su@Casa (test di autovalutazione, ndr) e la conferma del test selettivo d’inglese”. La prof.ssa Russo ha risposto alla domanda frullata probabilmente nella testa di tutti gli studenti: perché studiare a L’Orientale? “Per la sua tradizione di eccellenza, iniziata dalla fondazione ad opera del sacerdote Matteo Ripa nel 1732. Questa tradizione, oggi, si traduce in una forte spinta all’internazionalizzazione, all’innovazione e alla ricerca”.

Dopo più di cinque ore di presentazione, durante le quali oltre ai Coordinatori sono intervenuti anche i Delegati del Rettore, alcuni tirocinanti che hanno raccontato la propria esperienza e i rappresentanti del sindacato Link, si è passati alla seconda fase dell’Open day: le lezioni demo, organizzate in tutte e quattro le sedi, dove sono stati allestiti anche degli infopoint (Spot), per fornire risposte ai quesiti più disparati.

Le novità didattiche

Sul fronte didattico, ancora nel corso della mattinata sono state approfondite le novità delle quali ha parlato Sommella. Innanzitutto la modifica di ordinamento che toccherà, dal prossimo anno, Civiltà antiche e Archeologia: Oriente e Occidente. Ne ha parlato il Coordinatore, prof. Antonio Rollo. Un cambio di nome e di fatto: “il Corso si chiamerà Civiltà antiche e Archeologia: Asia, Africa e Mediterraneo. Dai due curricula (Oriente e Occidente), si passa a un solo curriculum che avrà caratteristiche di entrambi. Si tratta di un Corso unico a livello nazionale”, chiude il docente.

Molta attenzione è stata prestata poi all’intervento del prof. Daniele D’Aguanno, referente del Test di accesso Tolc. Che ha subito chiarito diversi punti: “Si tratta di un test di autovalutazione non selettivo, che si potrà svolgere una volta al mese (date da maggio a novembre) sulla piattaforma del consorzio Cisia. È suddiviso in quattro parti: comprensione del testo, cultura generale, logica e inglese (richiesto livello B1). Per ogni risposta esatta sarà dato un punto, ne saranno sottratti invece 0.25 in caso di errore”. A cosa serve? “È uno strumento che serve agli studenti per capire come prepararsi allo studio universitario. Quali carenze e quali punti di forza si hanno”. Nel caso in cui lo studente o la studentessa risulti sotto soglia di una o più parti, “si seguiranno dei corsi di potenziamento durante l’anno accademico”.

Lungo la scia di D’Aguanno, è intervenuta poi nuovamente Russo, responsabile pure del test selettivo di inglese, chiarendo perché L’Orientale pretenda un livello pari almeno al B1 in ingresso. “In questo modo tutti partono dalle medesime basi, verso l’alto. Vi vogliamo competitivi e specializzati per il mondo del lavoro”. Come noto, il test d’inglese è obbligatorio per i Corsi in Lingue e culture orientali e africane, Lingue e culture comparate, Europa e Americhe, Mediazione linguistica e culturale.
Claudio Tranchino

- Advertisement -

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here





Articoli Correlati