L’importanza di un’etica della comunicazione

“In un momento di emergenza le Università hanno un compito fondamentale”, sottolinea la prof.ssa Rossella Bonito Oliva, docente di Filosofia Morale e di Etica della Comunicazione Interculturale a L’Orientale. “Il susseguirsi delle disposizioni e la forma dell’informazione moltiplicata nei suoi mezzi (giornali, televisione, Facebook, Twitter) creano una sorta di ‘pandemia dell’informazione’ che aggiunge alla paura per l’emergenza anche l’angoscia”. Al contrario, “il dovere della trasparenza per ogni democrazia non è dato dalla quantità delle notizie fornite, ma dalla chiarezza e dai modi con cui sono trasmesse”. Un dato rilevante che “potrà far capire meglio l’importanza delle istituzioni che promuovono la cultura: filtro per governare le emozioni che la paura scatena e che solo attraverso la ragione possono essere comunicate, non disseminate come un virus. Se vogliamo custodire il significato dell’umanità, dobbiamo coltivare questa capacità umana di comprendere e cambiare rotta. Forse questa può essere l’occasione almeno per correggerla”. È la lucida riflessione della docente, peraltro dal 2002 tra i membri del comitato scientifico del Centro Interuniversitario di Bioetica campano, che nel suo intervento rivolge un monito, innanzitutto, agli studenti: “devono farsi coraggio e considerarci dalla loro parte”, sebbene sia ora “difficile dare una risposta puntuale e precisa riguardo al futuro delle attività didattiche nel secondo semestre”. E sottolinea: “l’emergenza ha coinciso con un momento di intensa vitalità dell’Ateneo. È sempre a metà dell’anno che avviene il confronto tra gli Organi collegiali sull’attuazione del piano strategico e si accumula buona parte del lavoro di programmazione dell’offerta formativa”. Verso marzo, inoltre, “cominciano i primi bilanci sulle iscrizioni, dal momento che per i Corsi di Laurea Magistrale le immatricolazioni si chiudono – a differenza delle Triennali – soltanto a febbraio”. Elezioni del Rettore: rimandate anche le consultazioni “da parte dei ricercatori, degli studenti e del personale tecnico-amministrativo, in una prima fase calendarizzate all’inizio di aprile, che avrebbero dovuto indicare i propri ‘grandi elettori’. È un processo questo delle elezioni del Rettore che ha la sua complessità. Seguiranno, quindi, nei prossimi mesi gli altri passaggi”. Malgrado i rinvii, la docente, che è nel Consiglio di Amministrazione e nella Commissione di Ricerca dell’Ateneo, si dice fiduciosa. “L’importante è restare uniti favorendo una politica di raccordo e collaborazione tra i tre Dipartimenti. Il mio lavoro, se vogliamo ‘l’etica interculturale’, non si basa sui numeri, bensì sui significati. Siamo un piccolo Ateneo: il nostro lavoro deve essere organico e concentrarsi soltanto sulla qualità e sulle potenzialità di ciò che c’è ancora da sviluppare. L’Orientale ha tante carte da giocare”.
Sabrina Sabatino
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