Un nuovo canale di comunicazione per studenti e personale: l’AppIO

Pronti via e con l’inizio del 2025 L’Orientale fa un piccolo passo in avanti per migliorare l’accesso ai servizi offerti dall’Ateneo. Da inizio mese, infatti, è attivo il nuovo canale di comunicazione attraverso AppIO, iniziativa realizzata dall’Ufficio procedure e sistemi integrati (Upsi) e finanziata dall’Unione Europea nell’ambito del programma NextGenerationEU. In sostanza, si tratta di nuovi servizi dedicati a studenti e personale, come conferma il prof. Fabio Amato, delegato alla Comunicazione. “Abbiamo rilanciato quanto di buono ha fatto l’Upsi, che sta lavorando all’informatizzazione e dematerializzazione: stiamo provando ad adeguarci a una comunicazione più smart e ci auguriamo venga apprezzato”.
Grazie a questa innovazione, gli utenti possono ricevere notifiche direttamente sul proprio dispositivo mobile – dopo aver scaricato l’applicazione – semplificando la gestione delle attività accademiche e amministrative. Nello specifico, il personale potrà scaricare e consultare il cedolino stipendiale già da gennaio; mentre le funzioni più consistenti hanno a che fare con gli studenti: “notifica sugli esami di profitto (prenotazione e superamento), comunicazioni relative a tasse (scadenze, rimborsi, pagamenti), invio della domanda di concorso, notifiche sugli atti di carriera (decadenza, sospensione, chiusura), registrazione del conseguimento del titolo, recupero dell’ISEE, comunicazione relativa alla consegna delle pergamene, avvenuto rimborso tasse, emissione degli avvisi di pagamento tramite PagoPA”. Amato, a tal proposito, anticipa già dei miglioramenti: “ho parlato con l’Ing. Carlo Montola, fautore dell’iniziativa e Responsabile dell’Ufficio procedure, e mi ha riferito che la Segreteria studenti ha fatto richiesta per ulteriori funzioni che saranno attivate prossimamente”.
Non solo App in questo 2025. Uno dei principali obiettivi per il sistema di comunicazione è “migliorare il nostro nuovo sito, rendendolo più leggibile e fruibile”. A partire da uno sgravo di informazioni: “di concerto con l’ufficio già citato, stiamo lavorando per creare siti autonomi per i Centri di Ricerca e di Elaborazione culturale, come quello del MoMi (Mobilità, Migrazioni internazionali) che presiedo io”. A ciascuno la propria pagina web, il cui responsabile sarebbe il proponente stesso, che “riempirebbe di contenuti a seconda dell’interesse”.
Oltre ad alleggerire unior.it, si evita di ricorrere alla sezione archivio del vecchio sito di Ateneo per reperire informazioni sui Centri di Ricerca. “Sembra una piccolezza, ma non lo è affatto”. Lo stesso modello Amato vorrebbe riproporlo per i Dottorati di ricerca: “stamattina (il 13 gennaio, ndr) ho incontrato i rappresentanti e abbiamo discusso di piattaforme ad hoc che viaggino in parallelo e diano visibilità a informazioni essenziali per i dottorandi, ad oggi difficili da reperire”. Il tutto non avverrà con uno schiocco di dita – “ci vorrà del tempo” – ma la linea è tracciata: “vogliamo seguire l’esempio delle università internazionali”.


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Ateneapoli – n. 1 – 2025 – Pagina 35

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