Dal 22 aprile ripresa della didattica in modalità blended

Non solo sapere ma anche, e soprattutto, saper fare. Oggi il competitivo mercato del lavoro richiede al laureato competenze tecniche e soft skills sempre più solide e aggiornate. Ed ecco che le lezioni universitarie diventano più performanti e interattive, non limitandosi soltanto alla lettura di libri di testo o slide. I docenti, piuttosto, guidano lo studente all’acquisizione di abilità pratiche attraverso esercitazioni, project work e lavori di gruppo e alla reale conoscenza delle dinamiche aziendali attraverso la presentazione di casi studio e l’intervento di professionisti ed esperti esterni. Attività, queste, ancor più godibili quando svolte in aula. E l’attesa sembra ormai agli sgoccioli: da cerchiare in rosso sul calendario è il prossimo 22 aprile, data che una circolare del Rettore, del 6 aprile, indica come ripresa per la didattica blended alla Scuola Interdipartimentale di Economia e Giurisprudenza. App UniParthenope alla mano, le lezioni saranno ancora organizzate su tre giorni, due in presenza e uno a distanza, con inizio, ripresa pomeridiana e pausa pranzo scaglionati.
Riflessione e discussione su casi aziendali e project work sono le attività che il prof. Rocco Agrifoglio propone ai suoi allievi di Organizzazione aziendale, secondo anno di Economia Aziendale gruppo A-D, e Organizational networks and Event management, primo anno della Magistrale in Fashion, Art and Food Management. “Nelle mie lezioni faccio largo uso di casi aziendali poiché danno l’opportunità di contestualizzare gli argomenti teorici in modo che questi vengano meglio compresi, anche tramite evidenze empiriche”, spiega. In ogni lezione “c’è una parte iniziale in cui sono erogati i contenuti, in maniera frontale. Poi fornisco brevi casi studio o letture e, infine, sono i ragazzi stessi a salire in cattedra. Lascio loro uno spazio di discussione e io mi pongo semplicemente come moderatore”. Una volta a settimana, “quando ho una lezione da tre ore, suddivido gli studenti in gruppo e assegno casi studio più lunghi con domande a cui rispondere. Non dimentichiamo che l’apprendimento è relazionale: si apprende quando ci si confronta con gli altri”. Sono molto apprezzati, anche perché rappresentano un canale diretto con il mondo delle professioni, i project work che il docente assegna a conclusione di ciascuna sezione del corso: “Anche in questo caso gli allievi lavorano divisi in gruppo e poi presentano alla classe i loro output. Devono scegliere un argomento e poi realizzare delle interviste in proposito. Se la scelta cade sulla motivazione, ad esempio, possono intervistare un manager per capire come l’azienda motiva i suoi dipendenti”. Nella scelta del contatto da intervistare “hanno piena libertà. Possono far riferimento, ad esempio, alla rete relazionale dei propri genitori, ma il suggerimento è quello di uscire dai network noti e considerare questa attività come un banco di prova per cercare nuovi contatti. Un domani potrebbero rivelarsi relazioni vantaggiose ai fini di uno stage o un tirocinio”. Sull’insegnamento Magistrale, che tratta di reti tra aziende e event management, “sono previsti anche dei seminari. Abbiamo ospitato il top manager di un’azienda australiana del settore agri-food. Altri due incontri sono in programma”. 
Largo al software R, alla Triennale in Statistica e Informatica per l’Azienda, la Finanza e le Assicurazioni (Siafa). “R è un software che, a partire da una base dati, ne permette il trattamento e l’elaborazione – spiega il prof. Andrea Regoli che, al terzo anno, ha l’insegnamento di Statistica Economica – Oltretutto è un open source e viene usato a tutti i livelli sia accademici che nelle imprese in quanto offre la possibilità di lavorare su basi di dati anche grandi. Al corso Siafa, gli allievi imparano ad utilizzarlo sin dal primo anno”. Al momento, “sto impiegando io il software per mostrare la risoluzione di alcuni esercizi. Dal 22 aprile, poi, è previsto il rientro in sede in modalità blended. Questa potrà essere l’opportunità per far finalmente tornare gli studenti nell’aula informatica”. 
Sempre più presenti i temi legati alla sostenibilità
Project work, proposti direttamente dalle aziende, è la sfida che la prof.ssa Giorgia Rivieccio lancia ai suoi allievi Magistrali di Metodi Quantitativi per le analisi di mercato, secondo anno di Marketing e Management Internazionale, percorso Marketing, e Business Data Analysis, primo anno di Fashion, Art and Food Management. “Sul corso di Memi stiamo organizzando con la Berlin Company, una multinazionale attiva nel settore, un progetto sul packaging sostenibile”, illustra. L’attività dovrebbe cominciare a breve, per poi concludersi a maggio, con un seminario in cui gli studenti esporranno i loro risultati all’azienda: “Il lavoro consisterà, da un lato, nello svolgimento di ricerche con Google Trends per comprendere quali siano le parole chiave utilizzate nel settore del packaging sostenibile. Dall’altro, in un’analisi dei competitor a livello europeo”. Un’occasione imperdibile per uno studente che sta per immettersi nel mercato del lavoro: “Parliamo di un’azienda importante, internazionale, che ha delle posizioni aperte. Il nostro obiettivo è anche quello di presentare qualche curricula interessante e stabilire un contatto di tipo professionale”. Su Business Data Analytics, invece, “interverrà la Fresystem, azienda del settore dolciario, e il project work, praticissimo, consisterà nel lancio di un nuovo prodotto”. Entrambi i progetti, “tengo a precisarlo, non sono stabiliti da me, ma definiti dalle aziende sulla base delle tecniche e degli strumenti presenti nel mio programma di studio. E per i ragazzi, questa è un’ottima opportunità di confrontarsi con sfide reali che arrivano direttamente dal mondo del lavoro”. Anche per la docente, in conclusione, “la speranza è di poter svolgere questo lavoro in classe, al nostro rientro, dal 22 aprile”. 
È un corso estremamente pratico e interattivo Business Ethics e CSR, secondo anno della Magistrale in Marketing e Management Internazionale, percorso Management Internazionale, come spiega la prof.ssa Rossella Canestrino: “I ragazzi sono costantemente chiamati ad una applicazione pratica, alle imprese, dei concetti desunti dalla filosofia e psicologia sociale. Questo, attraverso l’analisi di casi aziendali o, piuttosto, di scandali aziendali nel campo della sostenibilità e della responsabilità sociale”. Qualche esempio: “Hanno studiato il caso DuPont sull’inquinamento delle acque o quello dell’Ilva di Taranto e, sulla base di quanto appreso a lezione, hanno fatto delle proposte per la risoluzione di dilemmi etici organizzativi e istituzionali”. 
Esercitazioni e incontri con esperti esterni sono tra le proposte del prof. Alessandro Sapio sul suo insegnamento di Politica economica comparata, terzo anno di Management delle Imprese Internazionali. “L’insegnamento si focalizza sul funzionamento delle istituzioni della politica economica tenendo conto del fatto che gli studenti sono particolarmente interessati agli aspetti e alle imprese internazionali – spiega – Devono, quindi, comprendere come le decisioni delle politiche monetaria, finanziaria, del lavoro, incidono sull’operatività internazionale delle imprese”. La teoria “è accompagnata da esercitazioni di matematica applicata all’economia. C’è, poi, anche una parte seminariale per approfondire alcuni temi”. Benessere equo e sostenibile, legge di bilancio e politiche di digitalizzazione del Paese “sono gli argomenti di cui abbiamo trattato. Sulla legge di bilancio e le politiche di digitalizzazione è intervenuto il dott. Gambardella di PagoPa”. Proprio il coinvolgimento pieno e consapevole degli studenti nel processo di apprendimento, insieme all’innovazione della didattica, sono temi cari al prof. Sapio: “Nell’ambito di un progetto – ‘Progetto di ricerca e sensibilizzazione sui temi del benessere e della sostenibilità nelle università e nelle scuole italiane’ – abbiamo sviluppato un toolkit per attività di didattica non formale. L’obiettivo è l’acquisizione di nuovi concetti e la riflessione sulla realtà economica attraverso forme di apprendimento basate, ad esempio, su questionari e giochi di ruolo. Nei prossimi anni avremo sempre più bisogno di integrare la didattica con formule non tradizionali che permettano il maggiore coinvolgimento dell’allievo”. 
Hanno molto apprezzato il lavoro di gruppo proposto dal prof. Vincenzo Verdoliva gli studenti Magistrali di Corporate Finance, primo anno di Amministrazione, Finanza e Consulenza Aziendale: “Ad ogni gruppo ho assegnato un’azienda e un settore da analizzare e da confrontare, sulla base di specifici indicatori, con aziende comparabili per comprenderne le performance e, se negative, per cercare soluzioni adatte al rilancio”. In agenda, “abbiamo anche alcuni incontri. Al momento è in programma un seminario con l’investitore Pietro Di Lorenzo, che parlerà di trading”. Il docente, al terzo anno di Economia Aziendale, ha anche l’insegnamento di Finanziamenti di azienda: “Anche qui invito gli studenti ad elaborare un progetto, più semplice rispetto alla Magistrale, in cui sono chiamati ad individuare imprese di successo che hanno ricevuto dei finanziamenti e a capire in che modo li hanno impiegati”. Uscire dal perimetro teorico “e comprendere sin da ora cosa accade nel mondo reale è fondamentale per prepararsi alla professione”.
 
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