Dal 26 al 30 ottobre la Scuola Interdipartimentale di Economia e Giurisprudenza ha sospeso le lezioni per consentire lo svolgimento delle prove intercorso e della sessione straordinaria di verifiche di profitto per studenti fuori corso o in debito di un solo esame. Una studentessa, Roberta Riccio, Presidente di Studenti per Uniparthenope, ha contattato il nostro giornale per riportare alcune perplessità che le sono arrivate dai suoi colleghi in merito alle modalità d’esame disposte con decreto rettorale, esprimendo il timore che queste potranno essere impiegate anche per la sessione invernale, dedicata a tutti gli studenti, che si aprirà a dicembre. Queste le modalità: uno scritto o test a risposta multipla, a distanza, attraverso la piattaforma moodle di Ateneo con il supporto del software di monitoraggio in dotazione Respondus e, eventualmente, anche una prova orale, sempre a distanza, attraverso Teams; una prova orale a distanza su Teams con almeno un quesito scritto da effettuarsi sempre tramite piattaforma moodle e con il supporto di Respondus o, in alternativa a quest’ultima opzione, una prova solo orale da svolgersi nelle aule informatiche nella sede di Monte di Dio. Ha chiarito la questione la prof.ssa Anna Papa, Presidente della Scuola, spiegando che queste modalità sono state adottate per la sessione straordinaria. Per quella invernale si deciderà dopo un’attenta valutazione e tendendo sempre conto delle necessità degli studenti.
Nell’arco della settimana di esami, Roberta ha ricevuto segnalazioni da vari ragazzi: “Il decreto rettorale numero 541 che illustrava lo svolgimento degli esami è stato pubblicato a pochi giorni dall’inizio della sessione e ha destato spaesamento perché non tutti avevano Respondus, il software che blocca il tuo computer esclusivamente sullo scritto che stai svolgendo, e che è decisamente poco intuitivo – racconta – L’obbligo dell’esame scritto ci è sembrato punitivo, imposto per evitare che si copi, cosa che la maggior parte degli studenti non farebbe poiché, nel corso delle lezioni, ha stabilito con il docente un rapporto di fiducia”. La tecnologia richiesta, inoltre, “non è per tutte le tasche. Bisogna avere un computer abbastanza potente da reggere Teams, Moodle e Respondus e non tutti hanno questa possibilità. In alcune famiglie capita che ci sia un solo computer da dover dividere, né è possibile utilizzare il cellulare. Quanto all’obbligo del solo orale in presenza, ha penalizzato chi era impossibilitato a muoversi o non ha voluto spostarsi con i mezzi. Questa situazione non potrà che peggiorare se gli esami dovessero svolgersi così anche da dicembre in poi”. Ma la prof.ssa Papa rassicura: “La sessione speciale ha rappresentato una sperimentazione. Il decreto rettorale ha una sua ratio ben precisa: a dicembre temo che non ci troveremo affatto nelle condizioni di svolgere gli esami in presenza. Un orale a distanza non è lo stesso che tenuto in aula, esattamente come le lezioni; inoltre, sia gli studenti che i docenti hanno sofferto le lunghissime sedute di orali al computer. Mi era sembrato, anzi, che alcuni ragazzi scegliessero di rimandare l’esame proprio a causa del disagio di dover parlare tramite Teams con tutti in ascolto, aspettando di poterlo sostenere in presenza”. Il sistema Moodle-Respondus era già collaudato “perché la Scuola lo utilizza da maggio. La sessione straordinaria è per pochi studenti, fuori corso o in debito di un esame, che probabilmente non avranno ancora impiegato questa modalità. Io ho un insegnamento del primo anno, ai ragazzi ho fatto svolgere online una prova intercorso proprio perché si abituino in vista degli esami. In estate, inoltre, abbiamo avuto richieste di chi ci chiedeva di poter sostenere l’esame dall’Ateneo perché non in possesso della tecnologia adeguata”. In merito ai futuri esami, “apriremo una riflessione su una modalità di gestione sostenibile anche in base ai risultati di questa sessione straordinaria. Per chi avrà difficoltà con l’uso di Moodle o Respondus potremo organizzare dei webinar come è stato fatto per i docenti. Per qualsiasi difficoltà, invito sempre gli studenti a rivolgersi a me per arrivare ad una risoluzione”.
Nell’arco della settimana di esami, Roberta ha ricevuto segnalazioni da vari ragazzi: “Il decreto rettorale numero 541 che illustrava lo svolgimento degli esami è stato pubblicato a pochi giorni dall’inizio della sessione e ha destato spaesamento perché non tutti avevano Respondus, il software che blocca il tuo computer esclusivamente sullo scritto che stai svolgendo, e che è decisamente poco intuitivo – racconta – L’obbligo dell’esame scritto ci è sembrato punitivo, imposto per evitare che si copi, cosa che la maggior parte degli studenti non farebbe poiché, nel corso delle lezioni, ha stabilito con il docente un rapporto di fiducia”. La tecnologia richiesta, inoltre, “non è per tutte le tasche. Bisogna avere un computer abbastanza potente da reggere Teams, Moodle e Respondus e non tutti hanno questa possibilità. In alcune famiglie capita che ci sia un solo computer da dover dividere, né è possibile utilizzare il cellulare. Quanto all’obbligo del solo orale in presenza, ha penalizzato chi era impossibilitato a muoversi o non ha voluto spostarsi con i mezzi. Questa situazione non potrà che peggiorare se gli esami dovessero svolgersi così anche da dicembre in poi”. Ma la prof.ssa Papa rassicura: “La sessione speciale ha rappresentato una sperimentazione. Il decreto rettorale ha una sua ratio ben precisa: a dicembre temo che non ci troveremo affatto nelle condizioni di svolgere gli esami in presenza. Un orale a distanza non è lo stesso che tenuto in aula, esattamente come le lezioni; inoltre, sia gli studenti che i docenti hanno sofferto le lunghissime sedute di orali al computer. Mi era sembrato, anzi, che alcuni ragazzi scegliessero di rimandare l’esame proprio a causa del disagio di dover parlare tramite Teams con tutti in ascolto, aspettando di poterlo sostenere in presenza”. Il sistema Moodle-Respondus era già collaudato “perché la Scuola lo utilizza da maggio. La sessione straordinaria è per pochi studenti, fuori corso o in debito di un esame, che probabilmente non avranno ancora impiegato questa modalità. Io ho un insegnamento del primo anno, ai ragazzi ho fatto svolgere online una prova intercorso proprio perché si abituino in vista degli esami. In estate, inoltre, abbiamo avuto richieste di chi ci chiedeva di poter sostenere l’esame dall’Ateneo perché non in possesso della tecnologia adeguata”. In merito ai futuri esami, “apriremo una riflessione su una modalità di gestione sostenibile anche in base ai risultati di questa sessione straordinaria. Per chi avrà difficoltà con l’uso di Moodle o Respondus potremo organizzare dei webinar come è stato fatto per i docenti. Per qualsiasi difficoltà, invito sempre gli studenti a rivolgersi a me per arrivare ad una risoluzione”.
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