Prosegue il progetto di ampliamento e affermazione sul territorio del Dipartimento di Ingegneria, con l’inaugurazione, il 15 novembre, del Laboratorio di Stampa 3D. Un passo importante, specialmente per gli studenti, che sono i principali destinatari dell’innovazione, i quali finalmente potranno entrare in contatto con una realtà altamente formativa e professionalizzante. La stampa 3D sta riscontrando un enorme successo a livello globale e coinvolge moltissimi settori, dall’ingegneria industriale a quella biomedica, dove è impiegata ad esempio per la realizzazione di protesi dentali, consentendo un’accelerazione dei tempi di produzione e un minore impatto a livello non solo ambientale, ma anche di costi. “Io provengo dall’ambito dell’Ingegneria civile – ha detto il prof. Alessandro Mandolini, Direttore del Dipartimento – e, dato l’alto impiego della manualità nel mio settore, sono spesso stato scettico riguardo a queste innovazioni, ma mi sono ricreduto totalmente”. Le perplessità del docente erano legate al timore che a un maggior ricorso all’automatizzazione potesse seguire una decrescita dell’impiego umano, ma le evidenze hanno dimostrato che non è così. Le varie fasi di progettazione e realizzazione del prodotto finito richiedono infatti la competenza di numerosi specialisti, che il Dipartimento si propone di formare al fine di incrementare la competitività dei propri studenti sul mercato del lavoro. Ma quali sono i vantaggi di questa tecnologia? “Anzitutto bisogna considerare che per la prima volta possiamo avere davvero una produzione in serie, cioè la realizzazione di prodotti identici tra loro”, ha spiegato il docente. I prodotti industriali infatti, sebbene all’apparenza identici, nelle loro parti più minuscole presentano differenze le quali, talvolta, possono incidere sulla qualità. In secondo luogo, la stampa 3D prevede l’utilizzo di materiali diversi, più leggeri di quelli tradizionali ma ugualmente resistenti, cosa che consente di risparmiare sulle materie prime e di ottenere un prodotto persino migliore. Infine, oltre all’accelerazione dei processi di produzione, si annovera tra i vantaggi l’importanza che assume il lavoro di progettazione. “Mentre nel sistema tradizionale di produzione gli aspetti da tenere in considerazione sono molti e assai impegnativi, l’unico impegno che spetta adesso al progettista è quello dell’immaginazione. Teoricamente tutto può essere realizzato, basta pensarlo e metterlo nero su bianco”.
Un nuovo tassello quindi per il Dipartimento, che recentemente ha ampliato la propria offerta formativa, con una Laurea Triennale in Ingegneria Gestionale e una Magistrale in Ingegneria biomedica. Un successo, stando a quanto affermato da Mandolini: “Io sono un ingegnere e parlo con i numeri. Se non consideriamo gli iscritti ai nuovi Corsi di Laurea, quest’anno abbiamo avuto un incremento del 25 per cento. Con le nuove iscrizioni, invece, si arriva a circa il doppio rispetto agli anni precedenti”. I due nuovi Corsi hanno infatti raccolto circa duecento iscritti, ma i dati potrebbero aumentare, considerando che il termine per le immatricolazioni è stato posticipato. Un traguardo importante che, unitamente alle numerose collaborazioni sul territorio, contribuisce all’espansione di un Dipartimento in prima linea nel panorama dell’impiego made in Sud.
Nicola Di Nardo