“Vesuvius Fiori di Corallo”, progetto della federiciana Ginevra Giannattasio

Conto alla rovescia partito per “VESUVIUS Fiori di CORALLO”, il progetto che ha Napoli nel nome e nel cuore e che, quando sente parlare d’Europa, piuttosto che pensare all’emigrazione, si concentra sul come esportare le eccellenze artigianali partenopee. “Diventare una piattaforma di lavoro che dia la possibilità ai giovani di fare sinergia e creare una start up” è l’obiettivo. “Napoli ha bisogno dei suoi giovani. Non dobbiamo andarcene, non è vero che non c’è speranza” è, invece, l’appello dell’ideatrice del progetto. Si tratta di Ginevra Giannattasio, 31 anni, laureata in Giurisprudenza alla Federico II con esperienze formative in Francia, nel 2007 per l’Erasmus all’Universitè D'Auvergne Clermont-Ferrand e nel 2012 per un’attività di ricerca alla Sorbona, e in Canada, come ricercatrice all’Università Laval. Da un anno, insieme a un collettivo di giovani uniti dal motto “#IoRestoANapoli”, lavora al brand che, per l’esordio in società, indosserà l’abito buono. Anzi, ne indosserà nove. Sono quelli che sfileranno il 25 maggio, alle 20.30, al Circolo Nautico Posillipo, a Napoli, in occasione del concerto di beneficenza Canto d’Ammore. Ogni abito della collezione ha un nome, che richiama la Campania in lungo e in largo, con lo sguardo dritto verso il mare: Costa d’Amalfi, Positano, Capri, Sorrento, Posillipo, Ischia, Vesuvius e Fiore di Corallo. Hanno una “mamma”, Annamaria Di Leva, della Sartoria Mani di Fata, e un “papà”, Ugo Cilento, guida della Maison Cilento: “è stata di una generosità incredibile nel donare i tessuti. Cilento scende in campo per le donne. Per la prima volta, i tessuti per cravatte sono stati utilizzati per abiti femminili. Un concetto simbolicamente molto forte”. Accompagnate dalle note della musica tradizionale napoletana, le modelle esibiranno un altro omaggio alla serata. Arriva dal borgo degli orefici, luogo simbolo della tradizione orafa partenopea: “le borse della sfilata sono realizzate dalla gioielleria De Laurentiis. Portano il marchio del Corallo e sono messe a disposizione gratuitamente per la serata” . Una serata che costituisce una vetrina anche per un altro progetto, “Donne in Panchina”, un’idea nata dalla collaborazione tra la Quinta Municipalità (con particolare impegno della dottoressa Cinzia Del Giudice) e le allieve dell’Accademia delle belle Arti. Un percorso in rosa dove la panchina da luogo fisico concreto si trasforma in simbolo di uno spazio di confronto su temi cari a tutte le donne.
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