Conoscere aziende all’avanguardia nel settore della microelettronica, stringere contatti con colleghi e ricercatori di un altro Paese europeo, vivere sul campo un’intensa realtà accademica, lavorativa e di ricerca. Questi gli obiettivi, prefissati e raggiunti, del progetto, ideato da un gruppo di studenti di Ingegneria Informatica ed Elettronica della Seconda Università e interamente finanziato dall’Ateneo, nell’ambito degli scambi culturali.
Quarantatré ragazzi, iscritti al Corso di Laurea in Ingegneria dell’Informazione, hanno avuto la grande opportunità di partecipare ad una visita culturale guidata nella contea di Cork, regione a sud dell’Irlanda, della durata di cinque giorni (dal 2 al 7 dicembre) presso aziende conosciute a livello internazionale (Tyndall Microelectronics Researche Institute, Freescale ed S3 group) e importanti centri di ricerca oltre all’University College of Cork.
I partecipanti -selezionati per anno di iscrizione e merito (per la laurea triennale: gli iscritti al terzo anno con media del 26, per la specialistica: gli iscritti all’ultimo anno con una media del 28)– hanno frequentato preventivamente un corso integrativo di dieci ore tramite il quale si acquisiscono le basi dei processi di produzione e l’uso del linguaggio tecnico in Inglese. A prenotare l’albergo e organizzare il tutto ci hanno pensato i rappresentanti degli studenti Antonio Cretella e Rossella Di Sarno, mentre dei contatti con le varie aziende ed il college se ne sono occupati i due docenti, guida per i ragazzi in questa esperienza: i professori Antonio Buonomo e Alessandro Lo Schiavo. “A mio avviso – spiega il prof. Buonomo, docente ordinario della cattedra di Elettronica – lo scopo principale di questa visita è stato rendere consapevoli i nostri studenti della loro cittadinanza europea e quindi far loro conoscere le opportunità di lavoro che esistono al di fuori dei confini della Campania e dell’Italia”. “I rappresentanti degli studenti – aggiunge – hanno organizzato il tutto perfettamente. Si sono impegnati tanto affinchè questa esperienza risultasse positiva sotto tutti i punti di vista. Io ed il prof. Lo Schiavo abbiamo dato una mano contattando le aziende e l’università di Cork. Nei giorni di permanenza in Irlanda, i ragazzi sono stati molto bene, hanno coltivato tante amicizie e stretto contatti con le associazioni studentesche e laureandi della facoltà di Ingegneria”. “Ci siamo avvalsi delle nostre conoscenze con i docenti dell’University College of Cork – conferma il prof. Lo Schiavo, rappresentante dei ricercatori nel Consiglio del Corso di Laurea in Ingegneria Elettronica – e ci siamo messi in contatto con il Rettore Peter Kennedy, il quale ha invitato tutti noi a trascorrere una giornata nel campus universitario. I nostri ragazzi erano interessati e favorevolmente colpiti”.
Dunque, il primo giorno della visita culturale è stato dedicato ad un’escursione nel campus universitario di Cork, dove il prof. Buonomo ha tenuto un seminario sui temi della ricerca dell’elettronica seguito sia dagli studenti italiani che irlandesi. I commenti dei ragazzi. “Entrare nell’università di Cork è come immergersi in un’altra epoca – dice Giovanni Iannotta, studente ventisettenne, di Caserta – costruzioni che risalgono all’Ottocento, contornate da immensi prati verdi. Organizzazione, a mio parere, perfetta. Quando abbiamo varcato la soglia del campus, sono rimasto stupefatto”. Valerio Porfidia, terzo anno di Ingegneria dell’Informazione, ci informa di un’altra differenza che reputa abissale: “ho notato che lo studio si svolge in maniera molto più pratica che nelle università italiane – ci spiega – Alla Facoltà di Aversa, apprendiamo gli insegnamenti a livello teorico. Studiamo tanta teoria a discapito della pratica. L’University College of Cork intrattiene relazioni con diverse aziende e, già durante il loro percorso di studi accademico, i ragazzi analizzano reali problematiche aziendali, studiano per esempio il controllo di qualità”.
Dal secondo giorno in avanti, il programma ha previsto visite nelle aziende più all’avanguardia nel settore tecnologico, in una contea che, come spiega il prof. Buonomo, “è definita la Silicon Valley dell’Europa, in quanto è attualmente la regione europea che investe più di tutti gli altri Paesi in tecnologia avanzata”. Affascinati gli studenti. “Prima di tutto – ci spiega Antonio Cretella, ventiquattro anni, di Succivo – ho avuto modo di verificare che in Irlanda, non esiste la ricerca fine a sé stessa come invece è presente in Italia. I ricercatori dispongono di elevati finanziamenti che incoraggiano e portano avanti progetti concreti”. E c’è anche chi, in queste visite, ha immaginato il suo futuro lavoro. “Alla S3 group, ho avuto modo di osservare quello che un domani potrebbe essere il mio lavoro. A mio avviso, la Campania offre pochi sbocchi lavorativi anche per un laureato in Ingegneria. – aggiunge Valerio – Conviene guardarsi intorno al di là dei confini nazionali”. Giovanni esprime tutto il suo stupore quando ci parla di “un’organizzazione impeccabile. Già dall’università, i ragazzi sono molto più pratici di noi, usano tecnologie che forse nemmeno conoscono a livello teorico ma le usano bene. Durante la giornata passata alla S3, sono rimasto senza parole: ho capito che da lì parte tutta la tecnologia Nokia”.
Cinque giorni di freddo e pioggia non hanno di certo scoraggiato il gruppo che dopo le attività didattiche, ha visitato Cork alla ricerca di pub e divertimento.
Per non dimenticare questa esperienza, i futuri ingegneri hanno creato un sito completo di foto e forum (www.stattacork.tk) in cui si scambiano opinioni e continuano a ringraziare i rappresentanti degli studenti per il loro impegno.
Maddalena Esposito
Quarantatré ragazzi, iscritti al Corso di Laurea in Ingegneria dell’Informazione, hanno avuto la grande opportunità di partecipare ad una visita culturale guidata nella contea di Cork, regione a sud dell’Irlanda, della durata di cinque giorni (dal 2 al 7 dicembre) presso aziende conosciute a livello internazionale (Tyndall Microelectronics Researche Institute, Freescale ed S3 group) e importanti centri di ricerca oltre all’University College of Cork.
I partecipanti -selezionati per anno di iscrizione e merito (per la laurea triennale: gli iscritti al terzo anno con media del 26, per la specialistica: gli iscritti all’ultimo anno con una media del 28)– hanno frequentato preventivamente un corso integrativo di dieci ore tramite il quale si acquisiscono le basi dei processi di produzione e l’uso del linguaggio tecnico in Inglese. A prenotare l’albergo e organizzare il tutto ci hanno pensato i rappresentanti degli studenti Antonio Cretella e Rossella Di Sarno, mentre dei contatti con le varie aziende ed il college se ne sono occupati i due docenti, guida per i ragazzi in questa esperienza: i professori Antonio Buonomo e Alessandro Lo Schiavo. “A mio avviso – spiega il prof. Buonomo, docente ordinario della cattedra di Elettronica – lo scopo principale di questa visita è stato rendere consapevoli i nostri studenti della loro cittadinanza europea e quindi far loro conoscere le opportunità di lavoro che esistono al di fuori dei confini della Campania e dell’Italia”. “I rappresentanti degli studenti – aggiunge – hanno organizzato il tutto perfettamente. Si sono impegnati tanto affinchè questa esperienza risultasse positiva sotto tutti i punti di vista. Io ed il prof. Lo Schiavo abbiamo dato una mano contattando le aziende e l’università di Cork. Nei giorni di permanenza in Irlanda, i ragazzi sono stati molto bene, hanno coltivato tante amicizie e stretto contatti con le associazioni studentesche e laureandi della facoltà di Ingegneria”. “Ci siamo avvalsi delle nostre conoscenze con i docenti dell’University College of Cork – conferma il prof. Lo Schiavo, rappresentante dei ricercatori nel Consiglio del Corso di Laurea in Ingegneria Elettronica – e ci siamo messi in contatto con il Rettore Peter Kennedy, il quale ha invitato tutti noi a trascorrere una giornata nel campus universitario. I nostri ragazzi erano interessati e favorevolmente colpiti”.
Dunque, il primo giorno della visita culturale è stato dedicato ad un’escursione nel campus universitario di Cork, dove il prof. Buonomo ha tenuto un seminario sui temi della ricerca dell’elettronica seguito sia dagli studenti italiani che irlandesi. I commenti dei ragazzi. “Entrare nell’università di Cork è come immergersi in un’altra epoca – dice Giovanni Iannotta, studente ventisettenne, di Caserta – costruzioni che risalgono all’Ottocento, contornate da immensi prati verdi. Organizzazione, a mio parere, perfetta. Quando abbiamo varcato la soglia del campus, sono rimasto stupefatto”. Valerio Porfidia, terzo anno di Ingegneria dell’Informazione, ci informa di un’altra differenza che reputa abissale: “ho notato che lo studio si svolge in maniera molto più pratica che nelle università italiane – ci spiega – Alla Facoltà di Aversa, apprendiamo gli insegnamenti a livello teorico. Studiamo tanta teoria a discapito della pratica. L’University College of Cork intrattiene relazioni con diverse aziende e, già durante il loro percorso di studi accademico, i ragazzi analizzano reali problematiche aziendali, studiano per esempio il controllo di qualità”.
Dal secondo giorno in avanti, il programma ha previsto visite nelle aziende più all’avanguardia nel settore tecnologico, in una contea che, come spiega il prof. Buonomo, “è definita la Silicon Valley dell’Europa, in quanto è attualmente la regione europea che investe più di tutti gli altri Paesi in tecnologia avanzata”. Affascinati gli studenti. “Prima di tutto – ci spiega Antonio Cretella, ventiquattro anni, di Succivo – ho avuto modo di verificare che in Irlanda, non esiste la ricerca fine a sé stessa come invece è presente in Italia. I ricercatori dispongono di elevati finanziamenti che incoraggiano e portano avanti progetti concreti”. E c’è anche chi, in queste visite, ha immaginato il suo futuro lavoro. “Alla S3 group, ho avuto modo di osservare quello che un domani potrebbe essere il mio lavoro. A mio avviso, la Campania offre pochi sbocchi lavorativi anche per un laureato in Ingegneria. – aggiunge Valerio – Conviene guardarsi intorno al di là dei confini nazionali”. Giovanni esprime tutto il suo stupore quando ci parla di “un’organizzazione impeccabile. Già dall’università, i ragazzi sono molto più pratici di noi, usano tecnologie che forse nemmeno conoscono a livello teorico ma le usano bene. Durante la giornata passata alla S3, sono rimasto senza parole: ho capito che da lì parte tutta la tecnologia Nokia”.
Cinque giorni di freddo e pioggia non hanno di certo scoraggiato il gruppo che dopo le attività didattiche, ha visitato Cork alla ricerca di pub e divertimento.
Per non dimenticare questa esperienza, i futuri ingegneri hanno creato un sito completo di foto e forum (www.stattacork.tk) in cui si scambiano opinioni e continuano a ringraziare i rappresentanti degli studenti per il loro impegno.
Maddalena Esposito