U na Facoltà che è riuscita e sta riuscendo egregiamente a riorganizzarsi in funzione della più recente riforma dell’ordinamento didattico mettendo le esigenze degli studenti al primo posto. Così appare Giurisprudenza targata Federico II ai primi del 2007 dalle parole del suo Preside, il prof. Michele Scudiero. Il quale però non può fare a meno di esprimere per l’anno nuovo un augurio che in qualche modo riflette la fatica fatta nell’ultimo periodo: “mi auguro che ci lascino fare il nostro lavoro in serenità in modo da assicurare agli studenti un percorso formativo stabile senza dover esercitare fantasie o fare sforzi erculei per stare dietro a continui cambiamenti”. L’attivazione nell’anno accademico 2006/07 del nuovissimo ordinamento LMG, il corso di laurea a ciclo unico quinquennale, ha determinato una serie di problematiche da risolvere in tempi strettissimi. A fare il punto della situazione ci si rende tuttavia conto che gli scogli sono ormai superati. Il Preside parla di “grandi capacità operative del settore amministrativo”. Infatti quest’anno l’ufficio della Segreteria studenti ha contato, oltre alle circa 3000 nuove matricole che confermano una tendenza consolidata, ben 6000 passaggi al corso quinquennale da parte di studenti già iscritti al corso di laurea triennale in Scienze giuridiche oppure al biennio di laurea specialistica in Giurisprudenza. Dal 15 gennaio la segreteria sta provvedendo inoltre a modificare il numero di matricola sul libretto universitario degli optanti per il nuovo ordinamento, che tra gennaio, febbraio e marzo potranno cominciare a sostenere gli esami.
Il rappresentante degli studenti Fabrizio Cappella ci ha riepilogato una questione riguardante proprio la prima sessione di esami, che dovrebbe essere regolarmente dedicata agli insegnamenti del primo semestre. “Molti di coloro che sono passati dalla triennale al nuovo ordinamento si sono trovati in difficoltà – spiega Cappella- poiché erano in attesa di poter sostenere esami del secondo semestre, e non del primo. In effetti, a rigor di logica e di regolamento, per sostenere un esame che vale un certo numero di crediti bisogna aver seguito il relativo corso, e se nel vecchio ordinamento un determinato insegnamento valeva meno crediti che nel nuovo ordinamento, si pone il problema di seguirne il nuovo corso. Da qui l’impossibilità di sostenere a gennaio, febbraio e marzo esami le cui lezioni si tengono nel secondo semestre”. Nel Consiglio di Facoltà dello scorso 4 dicembre è stata trovata una soluzione che permette di sostenere immediatamente almeno gli esami propedeutici come Istituzioni di diritto privato ed Economia politica, in modo da non bloccare il percorso di chi è in debito di quegli esami. “Abbiamo operato secondo buon senso – commenta il Preside- Dunque per evitare che questi studenti dovessero attendere il mese di giugno per sostenere esami propedeutici, abbiamo tenuto conto del fatto che i relativi corsi di insegnamento sono stati già validamente seguiti durante il percorso didattico di provenienza. Ciò vale sia per il corso di laurea in Scienze giuridiche che per il corso di laurea specialistica in Giurisprudenza”. Sul sito di Facoltà è stato pubblicato l’avviso urgente della presidenza con il quale si comunica la decisione, che riguarda anche l’esame di Diritto processuale civile (9 crediti) per coloro che, passati dalla Specialistica al nuovo ordinamento, abbiano già acquisito l’iscrizione al relativo corso di insegnamento. La celerità con cui è stata risolta la questione vale a dimostrare quanto il prof. Scudiero afferma sul rapporto tra presidenza e studenti: “i problemi possono essere risolti brillantemente se gli studenti ce li manifestano in maniera corretta, da parte nostra c’è la piena disponibilità non solo ad esaminarli ma anche a prevenirli”.
Sul piano dell’andamento della Facoltà, il Preside, volendo esprimere anche l’umore di tutto il corpo docente, si dice pienamente soddisfatto: “le lezioni del primo semestre sono andate bene, le aule erano sempre piene, anche più degli altri anni e anche per insegnamenti diversi da quelli che solitamente vengono maggiormente seguiti come Diritto privato o Costituzionale. Ad esempio abbiamo notato che ha avuto un grande seguito il corso di Diritto privato comparato e Diritto pubblico comparato”.
Il contesto generale in cui l’università, e quindi anche la Facoltà di Giurisprudenza, dovrà andare avanti è invece definito dal prof. Scudiero “rovinoso”. “I tagli alle risorse finanziarie sono preoccupanti – dice- abbiamo ricevuto dei brutti colpi”. E il Preside non poteva fare esempio più significativo dei tagli che vanno a incidere sulla amministrazione quotidiana: “c’è stata una riduzione del 20% delle risorse per i consumi intermedi. Per intenderci, i consumi intermedi sono quelli di tutti i giorni: acqua, luce, manutenzione, carta per le fotocopie e così via. Basta questo per capire in che condizione siamo. Non ci resta che aspettare di superare la stretta del passaggio da una gestione politica all’altra”.
Sara Pepe
Il rappresentante degli studenti Fabrizio Cappella ci ha riepilogato una questione riguardante proprio la prima sessione di esami, che dovrebbe essere regolarmente dedicata agli insegnamenti del primo semestre. “Molti di coloro che sono passati dalla triennale al nuovo ordinamento si sono trovati in difficoltà – spiega Cappella- poiché erano in attesa di poter sostenere esami del secondo semestre, e non del primo. In effetti, a rigor di logica e di regolamento, per sostenere un esame che vale un certo numero di crediti bisogna aver seguito il relativo corso, e se nel vecchio ordinamento un determinato insegnamento valeva meno crediti che nel nuovo ordinamento, si pone il problema di seguirne il nuovo corso. Da qui l’impossibilità di sostenere a gennaio, febbraio e marzo esami le cui lezioni si tengono nel secondo semestre”. Nel Consiglio di Facoltà dello scorso 4 dicembre è stata trovata una soluzione che permette di sostenere immediatamente almeno gli esami propedeutici come Istituzioni di diritto privato ed Economia politica, in modo da non bloccare il percorso di chi è in debito di quegli esami. “Abbiamo operato secondo buon senso – commenta il Preside- Dunque per evitare che questi studenti dovessero attendere il mese di giugno per sostenere esami propedeutici, abbiamo tenuto conto del fatto che i relativi corsi di insegnamento sono stati già validamente seguiti durante il percorso didattico di provenienza. Ciò vale sia per il corso di laurea in Scienze giuridiche che per il corso di laurea specialistica in Giurisprudenza”. Sul sito di Facoltà è stato pubblicato l’avviso urgente della presidenza con il quale si comunica la decisione, che riguarda anche l’esame di Diritto processuale civile (9 crediti) per coloro che, passati dalla Specialistica al nuovo ordinamento, abbiano già acquisito l’iscrizione al relativo corso di insegnamento. La celerità con cui è stata risolta la questione vale a dimostrare quanto il prof. Scudiero afferma sul rapporto tra presidenza e studenti: “i problemi possono essere risolti brillantemente se gli studenti ce li manifestano in maniera corretta, da parte nostra c’è la piena disponibilità non solo ad esaminarli ma anche a prevenirli”.
Sul piano dell’andamento della Facoltà, il Preside, volendo esprimere anche l’umore di tutto il corpo docente, si dice pienamente soddisfatto: “le lezioni del primo semestre sono andate bene, le aule erano sempre piene, anche più degli altri anni e anche per insegnamenti diversi da quelli che solitamente vengono maggiormente seguiti come Diritto privato o Costituzionale. Ad esempio abbiamo notato che ha avuto un grande seguito il corso di Diritto privato comparato e Diritto pubblico comparato”.
Il contesto generale in cui l’università, e quindi anche la Facoltà di Giurisprudenza, dovrà andare avanti è invece definito dal prof. Scudiero “rovinoso”. “I tagli alle risorse finanziarie sono preoccupanti – dice- abbiamo ricevuto dei brutti colpi”. E il Preside non poteva fare esempio più significativo dei tagli che vanno a incidere sulla amministrazione quotidiana: “c’è stata una riduzione del 20% delle risorse per i consumi intermedi. Per intenderci, i consumi intermedi sono quelli di tutti i giorni: acqua, luce, manutenzione, carta per le fotocopie e così via. Basta questo per capire in che condizione siamo. Non ci resta che aspettare di superare la stretta del passaggio da una gestione politica all’altra”.
Sara Pepe