A Nola un centro di eccellenza per la formazione e la ricerca nel settore ambientale

Qualcuno ha definito come “un quasi-Senato Accademico” l’incontro che si è tenuto a Nola lo scorso 10 dicembre, presso l’Aula Magna della Facoltà di Giurisprudenza, per discutere del progetto di recupero del complesso residenziale della Cisternina, che vede l’Università Parthenope impegnata in prima linea. Erano presenti i Presidi di tutte e cinque le Facoltà dell’Ateneo, oltre al Rettore, prof. Gennaro Ferrara, al prof. Giancarlo Spezie, consigliere di amministrazione A.M.R.A. (Centro Regionale di Competenza per l’Analisi e il Monitoraggio del Rischio Ambientale), al sindaco di Nola, Felice Napolitano, al sindaco di Saviano, Rosa Buglione e al presidente del Tribunale di Nola, dott. Raffaele Motti. La discussione sulla riconversione della grande area sita nel territorio di Saviano, alle porte di Nola, moderata dal dott. Antonio Russo, su “Ambiente, territorio e competitività: il progetto di recupero della Cisternina dell’Università Parthenope”, si è riferita al disegno di un centro di ricerca sull’Ambiente che nella Cisternina troverebbe posto grazie all’intervento propositivo dell’Ateneo e alla disponibilità delle istituzioni locali. Sia il sindaco di Nola che quello di Saviano si sono detti favorevoli a questo tipo di riconversione del complesso immobiliare, che si estende su una superficie di circa 40 mila metri quadrati e comprende 138 appartamenti. Realizzato verso la fine degli anni ‘70, avrebbe dovuto essere un grande parco residenziale, ma dopo essere stato acquistato dal Comune di Napoli per alloggiarvi gli sfollati del terremoto dell’80, è stato abbandonato a causa di gravi carenze igienico-sanitarie, che lo rendevano inidoneo a svolgere una funzione abitativa. Oggi si punta a trasformare quel simbolo di degrado e abbandono in un centro di eccellenza per la formazione e la ricerca nel settore ambientale. D’accordo Regione e Comuni, la Parthenope ha voluto fare il punto della situazione coinvolgendo direttamente anche i Presidi delle Facoltà e manifestando ancora una volta, come ha efficacemente sottolineato il prof. Federico Alvino, Preside della Facoltà di Giurisprudenza: “la volontà di interagire sempre di più con questo territorio”. Il Rettore Ferrara ha ripercorso le tappe del cammino, non facile, che ha portato l’Università Parthenope a Nola, quando “con fondi di dotazione ordinaria” si è riusciti a creare il primo insediamento di Giurisprudenza. Il professore ha affermato di coltivare grandi ambizioni per l’area nolana: “non siamo qui di passaggio, abbiamo piantato un seme che cambierà il volto di Nola”. Un cambiamento che dunque passa anche attraverso il recupero della Cisternina. Ciascun Preside ha detto la sua sui contenuti da dare al progetto, perché i temi ambientali sono caratterizzati da una multidisciplinarietà che darà modo a ognuno di offrire il proprio contributo. “L’economia entra in maniera non tangenziale nelle tematiche che vestiranno le iniziative nobili che porteranno allo sviluppo di questa zona”, ha detto il prof. Claudio Quintano, Preside della Facoltà di Economia. Allo stesso modo, notevoli sono le implicazioni di carattere normativo, area disciplinare che sarà affidata alla Facoltà di Giurisprudenza. Ma la voce più forte è senz’altro quella delle Facoltà di Ingegneria e di Scienze e Tecnologie. Il prof. Alberto Carotenuto, Preside della prima, ha parlato con passione dell’importanza dello studio dell’ambiente, inteso come “tutto ciò che ci circonda e con cui interagiamo”. “Per quanto riguarda l’attenzione per le problematiche ambientali, nelle classifiche siamo al quarantunesimo posto ex aequo con la Cina”. Il prof. Carotenuto, che in Cina è stato recentemente nell’ambito di un programma di cooperazione e scambio internazionale dell’Aeneo, si è detto estremamente preoccupato per questo dato. Allora non resta che mettersi al lavoro, ma il Peside ricorda che “in tutta Italia i Corsi di laurea in Ambiente e territorio non attraggono molto, proprio perché il tema è così vasto che ogni corso di laurea vi dedica una parte”. Possibile soluzione: “bisogna cominciare a trattare tutti gli aspetti di sistema alla base, durante le triennali, per curare quelli più specifici durante le specialistiche”. Il prof. Carotenuto ha sottolineato, inoltre, che non si deve costruire una cattedrale nel deserto: “chiediamo che siano realizzati grandi laboratori affinché si crei la giusta sinergia tra la didattica e la ricerca. Se non fosse così, finiremmo per fare un pessimo investimento”. Secondo il prof. Raffaele Santamaria, Preside della Facoltà di Scienze e Tecnologie, questo progetto rappresenta un’occasione da non perdere: “assolve a due importanti funzioni. Da un lato, la riqualificazione di un’area che ne ha bisogno, dall’altro, il rafforzamento della presenza della Parthenope nel nolano”. Anche la Facoltà di Scienze Motorie conta di esserci, come ha detto il Preside, prof. Giuseppe Vito: “Scienze Motorie ha un marcato senso di intervento indiretto sull’ambiente in senso lato di cui si è parlato. Insieme ai laboratori e alle attività culturali e formative pensiamo di portare qui una massa di persone in grado di fare prevenzione attraverso le attività motorie e l’educazione a corretti stili di vita”. L’insediamento di Scienze Motorie nella Cisternina significherebbe, infatti, grazie alle nuove strutture, l’ampliamento del numero di studenti ammessi a frequentarla. Ma l’Università può farcela da sola? Il prof. Spezie, consigliere dell’A.M.R.A., che oggi è una società consortile con circa 300 ricercatori, volendo scongiurare il pericolo di essere troppo generici o troppo specialistici, ha auspicato il coinvolgimento di Centri di Competenza come quello che rappresenta, che hanno l’esperienza e le competenze per far sì che il risultato finale sia caratterizzato dalla complementarietà degli apporti didattico-scientifici. Il prof. Ferrara, presa nuovamente la parola, ha puntato l’accento sui tempi: “la competitività si basa anche sulla capacità di utilizzare il tempo come risorsa. Finora in Regione ci sono stati 4 o 5 incontri per la Cisternina, con altrettanti stop and go. Ora i tempi sono maturi”. I tempi sono maturi pure per l’acquisizione degli spazi della Reggia Orsini, attuale sede del Tribunale di Nola, da parte della Facoltà di Giurisprudenza. Lo ha anticipato, in occasione di questo incontro, il presidente Motti: “è in corso la gara di appalto per l’ultima tranche di lavori da eseguire nella nuova sede del Tribunale. Forse il trasferimento dalla Reggia Orsini avverrà entro gennaio”. E’ un altro tassello che si inserisce nel mosaico immaginato dal Rettore Ferrara, il quale ha in mente una nuova Nola, cittadella universitaria, punto di riferimento per tutti i giovani dell’agro-nolano.
Sara Pepe
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