Seguire i corsi, studiare quotidianamente, attenersi all’organizzazione didattica e “infastidire quanto più possibile i professori”. Sono questi i consigli che i docenti del primo anno della Facoltà di Scienze danno alle matricole.
“Non pensate solo alla convenienza –esorta Rodolfo Figari, docente di Fisica Generale al Corso di Laurea in Fisica- Il mercato del lavoro è molto labile e in pochi anni cambia tutto. Se le cose piacciono, si fanno con professionalità e quella serve sempre”. E poi: “cercate il piacere dell’autodisciplina. Questo è il momento in cui bisogna cominciare a far da soli”. Nessun timore se mancano le basi “non servono conoscenze pregresse, si ricomincia dall’inizio”. Suggerimenti anche per il prosieguo degli studi: “è importante non mettersi di traverso ai corsi, sostenendo altri esami mentre si segue. La cosa migliore è andare a lezione, studiare e affrontare l’esame. Se si resta indietro, o si viene bocciati, è meglio perdere il semestre piuttosto che buttare le lezioni. I corsi di recupero sono continui”, conclude il docente.
Un cambio di mentalità immediato, è quello che occorre per Rosario Palumbo, docente di Chimica Inorganica a Biologia Generale e Applicata. “L’università – dice- forma professionisti e i docenti non sono una controparte, come a scuola, ma un riferimento indispensabile per qualunque problema relativo a studio e preparazione. Venite al ricevimento e alla lavagna durante le esercitazioni”. Ancora: “bisogna verificare le proprie basi di matematica e capire se si è disposti a trascorrere diverse ore al giorno studiando. In questo senso i test di autovalutazione sono un’occasione da sfruttare per comprendere le proprie attitudini”.
“La scuola non prepara adeguatamente. Seguire tutti i corsi insieme aiuta a capire quanto le cose siano diverse. D’altro canto credo che noi insegnanti dovremmo modificare i nostri metodi: qualche dimostrazione in meno per soffermarci di più sull’utilità degli strumenti” aggiunge Vincenzo Esposito che insegna Matematica agli studenti di Chimica. Anche Umberto de Angelis, docente di Fisica a Chimica Industriale, è dello stesso avviso: “le basi di matematica con le quali gli studenti arrivano sono sempre più scadenti. Per questo è importante rivedere gli argomenti che creano difficoltà e parlare con i docenti”. C’è chi ha messo a punto delle soluzioni per affrontare efficacemente alcuni di questi problemi attraverso una particolare forma di tutorato. Domenico Olanda, docente di Algebra e Geometria alle matricole di Fisica e di Matematica, una volta la settimana, organizza un’esercitazione pomeridiana: “è senza voto, ma aiuta a familiarizzare con i ritmi universitari. Anche i ragazzi capiscono che è utile. Possono aiutarsi tra loro, imparano a conoscersi, diventano meno egoisti. La partecipazione è buona e anche agli esami i risultati sono soddisfacenti”.
“Studiate giorno per giorno, altrimenti gli argomenti accumulati diventano così tanti che non resta altro da fare che lasciare il corso; programmate gli esami, cercando di seguire l’organizzazione dei semestri. Gli studenti tendono a procrastinare, ma così facendo il tempo passa. Infine, rivolgetevi a noi. Non bisogna temere i giudizi del docente. Ne esprimiamo solo all’esame” suggerisce Leopoldo Milano, professore di Fisica al primo anno di Informatica.
Attenzione in aula e costanza nello studio, sono indispensabili per Piergiulio Cappelletti, docente di Mineralogia e Petrografia al primo anno di Scienze Geologiche e al vecchio corso di Scienze Ambientali: “il tempo per studiare è scarso. Per questo essere attenti a lezione permette di ottimizzare i tempi”. Mai scoraggiarsi di fronte alle prime difficoltà “e all’apparente freddezza dei docenti. Le aule sono più affollate di quelle scolastiche e il docente non ha presente ‘ad occhio’ le singole persone. Fate il primo passo e chiedete spiegazioni. Non imparate in maniera mnemonica, cercate di fare vostri gli argomenti. Seguite tutti i corsi, soprattutto quelli di laboratorio, che sono indispensabili e studiate in compagnia. In gruppo ci si sostiene a vicenda e vivere l’università permette di confrontare le proprie idee con gli altri” dice Marco Lapegna, che cura il Laboratorio di Informatica e Programmazione per le matricole di Matematica.
(Si.Pa.)
“Non pensate solo alla convenienza –esorta Rodolfo Figari, docente di Fisica Generale al Corso di Laurea in Fisica- Il mercato del lavoro è molto labile e in pochi anni cambia tutto. Se le cose piacciono, si fanno con professionalità e quella serve sempre”. E poi: “cercate il piacere dell’autodisciplina. Questo è il momento in cui bisogna cominciare a far da soli”. Nessun timore se mancano le basi “non servono conoscenze pregresse, si ricomincia dall’inizio”. Suggerimenti anche per il prosieguo degli studi: “è importante non mettersi di traverso ai corsi, sostenendo altri esami mentre si segue. La cosa migliore è andare a lezione, studiare e affrontare l’esame. Se si resta indietro, o si viene bocciati, è meglio perdere il semestre piuttosto che buttare le lezioni. I corsi di recupero sono continui”, conclude il docente.
Un cambio di mentalità immediato, è quello che occorre per Rosario Palumbo, docente di Chimica Inorganica a Biologia Generale e Applicata. “L’università – dice- forma professionisti e i docenti non sono una controparte, come a scuola, ma un riferimento indispensabile per qualunque problema relativo a studio e preparazione. Venite al ricevimento e alla lavagna durante le esercitazioni”. Ancora: “bisogna verificare le proprie basi di matematica e capire se si è disposti a trascorrere diverse ore al giorno studiando. In questo senso i test di autovalutazione sono un’occasione da sfruttare per comprendere le proprie attitudini”.
“La scuola non prepara adeguatamente. Seguire tutti i corsi insieme aiuta a capire quanto le cose siano diverse. D’altro canto credo che noi insegnanti dovremmo modificare i nostri metodi: qualche dimostrazione in meno per soffermarci di più sull’utilità degli strumenti” aggiunge Vincenzo Esposito che insegna Matematica agli studenti di Chimica. Anche Umberto de Angelis, docente di Fisica a Chimica Industriale, è dello stesso avviso: “le basi di matematica con le quali gli studenti arrivano sono sempre più scadenti. Per questo è importante rivedere gli argomenti che creano difficoltà e parlare con i docenti”. C’è chi ha messo a punto delle soluzioni per affrontare efficacemente alcuni di questi problemi attraverso una particolare forma di tutorato. Domenico Olanda, docente di Algebra e Geometria alle matricole di Fisica e di Matematica, una volta la settimana, organizza un’esercitazione pomeridiana: “è senza voto, ma aiuta a familiarizzare con i ritmi universitari. Anche i ragazzi capiscono che è utile. Possono aiutarsi tra loro, imparano a conoscersi, diventano meno egoisti. La partecipazione è buona e anche agli esami i risultati sono soddisfacenti”.
“Studiate giorno per giorno, altrimenti gli argomenti accumulati diventano così tanti che non resta altro da fare che lasciare il corso; programmate gli esami, cercando di seguire l’organizzazione dei semestri. Gli studenti tendono a procrastinare, ma così facendo il tempo passa. Infine, rivolgetevi a noi. Non bisogna temere i giudizi del docente. Ne esprimiamo solo all’esame” suggerisce Leopoldo Milano, professore di Fisica al primo anno di Informatica.
Attenzione in aula e costanza nello studio, sono indispensabili per Piergiulio Cappelletti, docente di Mineralogia e Petrografia al primo anno di Scienze Geologiche e al vecchio corso di Scienze Ambientali: “il tempo per studiare è scarso. Per questo essere attenti a lezione permette di ottimizzare i tempi”. Mai scoraggiarsi di fronte alle prime difficoltà “e all’apparente freddezza dei docenti. Le aule sono più affollate di quelle scolastiche e il docente non ha presente ‘ad occhio’ le singole persone. Fate il primo passo e chiedete spiegazioni. Non imparate in maniera mnemonica, cercate di fare vostri gli argomenti. Seguite tutti i corsi, soprattutto quelli di laboratorio, che sono indispensabili e studiate in compagnia. In gruppo ci si sostiene a vicenda e vivere l’università permette di confrontare le proprie idee con gli altri” dice Marco Lapegna, che cura il Laboratorio di Informatica e Programmazione per le matricole di Matematica.
(Si.Pa.)