Stage, esperienze all’estero, l’inglese per avere successo nel lavoro

 
 

Qual è il segreto per trovare subito lavoro? Quali sono i Corsi di Laurea che oggi offrono maggiori possibilità d’inserimento? Come completare la propria formazione universitaria? Hanno risposto a queste domande i relatori dell’incontro dedicato agli sbocchi occupazionali che si è svolto nell’ultima giornata di Orientarsi all’Università e che è stato uno dei temi centrali della tre giorni. Testimonial dell’appuntamento – cui ha partecipato l’Assessore alle Politiche Giovanili della Provincia di Napoli Maria Falbo (“vi invito alla cittadinanza attiva, ci sono 90 Centri Informagiovani nella provincia di Napoli, usufruitene”) -, due stagisti del Progetto Fixo e tre giovani laureati già occupati. 
“Per trovare facilmente inserimento professionale è importante non limitare il proprio curriculum all’esperienza universitaria, ma arricchirlo con una serie di esperienze individuali che rendano unico il proprio profilo”, racconta Renato Viscardi, giovane laureato in Economia alla Federico II e già trade marketing manager a L’Oréal. Lo stage sta diventando un’opportunità che sempre più giovani colgono. “E’ un’esperienza davvero particolare – afferma Lucia Salemme, laureata in Economia Aziendale alla Federico II e stagista Fixo – Io sto lavorando come tirocinante al Comune di Napoli, nell’ambito del progetto LSU, e devo dire che non mi aspettavo che il mondo del lavoro,  soprattutto al Comune, fosse così vivo. Entrando in contatto diretto con il lavoro d’ufficio ci si rende conto di quali sono i tempi, le modalità, i ritmi, come ci si relaziona con gli altri”. “Sono capitata al Comune per caso – spiega anche Valentina Prisco, laureata in Scienze Politiche alla Federico II e stagista Fixo presso lo sportello imprese del Comune di Napoli – Avevo molti pregiudizi nei confronti del tirocinio perché pensavo che sarei finita a fare fotocopie, invece sono stata accolta da persone molto qualificate che mi hanno insegnato il lavoro”.
“La domanda che si pongono in molti è ‘lo stage è un mostro inevitabile o un opportunità?’ – sottolinea il prof. Luigi Maria Sicca, docente di Economia alla Federico II – E’ inevitabile, perché ormai i mercati funzionano in un modo tale per cui tutti devono passare attraverso un periodo di stage. Noi, come Ateneo, abbiamo l’obbligo di fornire gli strumenti intellettuali, ma anche attraverso lo stage fornire lo strumento per capire come mettere in pratica gli studi universitari. Ormai siete studenti europei e dovete competere con i vostri colleghi europei: per questo è importante vivere dal primo esame step by step. Procedere una tappa per volta senza perdere di vista gli obiettivi finali. Allora scegliete qualcosa che vi ‘sfizzea’ e che possiate studiare ogni giorno con passione, tenendo sempre conto del risultato finale”.
L’importanza
 dello stage
Esempi calzanti di giovani stagisti di successo sono quello di Renato Viscardi che ha iniziato a lavorare a L’Oreal di Milano “con la laurea triennale e dopo aver svolto lo stage di un anno”, oppure quello di Federica Cuccurullo, laureata in Ingegneria Ambiente e Territorio, che ha svolto “uno stage in un’autorità di bacino tramite il progetto Fixo – un’esperienza importante anche se non facevo quello che avrei voluto – e adesso, quindi, mi occupo di progettazione presso una società d’Ingegneria”. O, ancora, l’esempio del dott. Marco Ricci, laureato in Economia alla Parthenope, il quale, in collegamento telefonico da Roma, ha spiegato come, dopo tante esperienze, sia riuscito a trovare la giusta sistemazione presso la multinazionale Esso Italia. “Mi sono laureato in Economia Aziendale nel 2000 e ho frequentato un Master in Direzione d’Impresa allo SDOA. Dopo sette anni durante i quali ho cambiato molti lavori, adesso svolgo una funzione manageriale presso la Esso – ha raccontato – Un consiglio che posso dare è, oltre a quello scontato della conoscenza dell’inglese, anche di completare i propri studi con un soggiorno all’estero e di maturare molta esperienza in azienda, anche andando al nord Italia, dove si può iniziare a guadagnare intorno ai 35 mila euro all’anno per poi arrivare anche ai 60 mila come manager” dopo soli 7 anni.
“Prima chi si laureava faceva parte di un’élite e trovava subito impiego. Oggi l’università è di massa e le aziende hanno molte risorse umane tra cui scegliere. Il problema reale – afferma il prof. Alessandro Scaletti, docente di Economia e delegato al placement della Parthenope – è il distacco tra offerta e domanda. Lo stage è sicuramente importante, ma se prima era un vantaggio, oggi è un obbligo. Bisogna pensare ad arricchire il proprio curriculum, tenendo conto che l’inglese e l’informatica sono come parlare in italiano. Le aziende hanno tanti laureati tra cui scegliere: dovete trovare voi un ‘quid’ che vi differenzia”.
Al Comune di Napoli “2.000 assunzioni
 in 4 anni”
Le aziende privilegiano i laureati delle Facoltà tecnico-scientifiche ma si sta verificando negli ultimi tempi un’inversione di tendenza. “La nostra società sta passando da un sistema di tipo industriale ad uno di servizi – spiega l’ing. Vincenzo Greco, Vice Presidente dell’Unione Industriali – per questo le materie tecnico-scientifiche, vicine all’ITC sono quelle più richieste: Chimica, Tecnologie dei Materiali, Scienze Fisiche, Economia. Ma c’è da dire che ultimamente le aziende assumono anche laureati in Lettere per le migliori capacità comunicative”. Poi qualche dato: “su 7mila assunti l’anno nelle 115 mila aziende associate a Confindustria, 100 mila sono diplomati o laureati, triennali e quinquennali”.
E un’ottima notizia arriva dal dott. Rosario Tarallo, Dirigente del Servizio Lavoro e Formazione Professionale del Comune di Napoli.  “Sono previste 2000 assunzioni nei prossimi quattro anni, di cui 1.000 entro il 2009”. E l’andata in pensione di 4.100 dipendenti anziani, “perché c’è la necessità di rinnovare le risorse umane. Il Comune attualmente occupa 17.000 persone ed è alla vigilia di una stagione di rinnovamento del proprio organico per far fronte alle sfide della modernità”.
Valentina Orellana
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