Tasse, fasce e aumenti

Le modifiche in merito alla determinazione di tasse e contributi per l’anno accademico 2007/2008 cominciano a farsi sentire dagli studenti che, in questo periodo, ricevono il bollettino di pagamento della seconda rata. Già dallo scorso anno, l’Ateneo aveva reputato opportuno procedere ad un ampliamento delle fasce di contribuzione: è stato, infatti, assegnato un limite superiore di reddito di 25mila euro alla nona fascia e sono state introdotte ulteriori tre fasce di contribuzione. Ciò comporta un aumento pari a zero (se eliminiamo i 5.50 euro in più dovuti all’aumento della tassa minima di iscrizione decisa dal Ministero) per gli studenti appartenenti alle fasce di contribuzione che vanno dalla prima alla nona. I problemi cominciano dopo, in particolare per coloro che sono alla dodicesima fascia e si vedono recapitare un bollettino in più di ben 464 euro. In dodicesima fascia ci sono, o almeno dovrebbero esserci, gli studenti che dichiarano un ISEE superiore a 25mila euro, ma è da qui che nasce la contestazione del Gruppo Universitario Autonomo (GUA), di cui fanno parte gli studenti di Lettere. “La dodicesima fascia è quella che è stata colpita di più – spiega Giovanni Valerio De Cristofano, del GUA – dalla nona fascia in poi, ci sono stati aumenti sproporzionati, il tutto senza informare gli studenti. Non ne sapevamo assolutamente nulla! La cosa più assurda è che i nostri rappresentanti, in Consiglio di Amministrazione, l’anno scorso, hanno votato a favore di questo aumento…”. Il problema, secondo Antonello Ordani, sempre del GUA, risiede in una errata ridistribuzione delle fasce. “Dovrebbero far parte della dodicesima fascia gli studenti che appartengono a famiglie più abbienti e, invece, ci rientrano anche i figli di un impiegato statale che guadagna poco più di mille euro al mese… Personalmente, penso che siano sbagliate le forbici all’interno delle fasce di contribuzione. In ogni caso, gli studenti devono essere avvisati. Noi porteremo avanti questa battaglia e siamo pronti a collaborare con i nostri rappresentanti di Facoltà, anche se si trincerano dietro un muro di silenzio. Vorremmo capirci di più, avere più informazioni, comprendere le motivazioni che spingono l’Ateneo ad un aumento di questo genere”. I ragazzi del GUA vogliono farsi sentire, hanno grande necessità di chiarirsi le idee. “Sono state aumentate le tasse, ma i servizi che l’Ateneo offre restano scadenti… – continua Ordani – abbiamo anche parlato con la prof.ssa Stefania Gigli Quilici, Preside della Facoltà di Lettere, dove studiamo, ed è stata molto disponibile ed esaustiva. L’incontro ci è servito per comprendere che questioni del genere riguardano il CdA, non sono di stretta competenza della Facoltà…”. E se l’aumento, come dicono i ragazzi, è stato votato a favore dalla loro rappresentanza in Consiglio di Amministrazione, giriamo la domanda a Gimmi Cangiano, attuale Presidente del Consiglio degli Studenti, e Giovanni Menditto, entrambi nel CdA che, nel dicembre 2006, ha deliberato la modifica delle fasce di contribuzione. “Sono stato l’unico a votare contro – afferma Cangiano – Purtroppo, solo oggi gli studenti si lamentano. L’anno scorso, i rappresentanti non si sono resi conto delle conseguenze che avrebbe portato questa modifica”. Giovanni Menditto: “il governo d’Ateneo aveva già deciso per un aumento delle tasse, anzi voleva stabilire delle maggiorazioni che riguardavano anche le prime nove fasce. Schierarci contro avrebbe significato non risolvere nulla. Per questo, abbiamo preferito optare per una diversa distribuzione della fasce facendo in modo che gli importi da pagare restassero invariati, almeno per gli studenti che appartengono dalla prima alla nona fascia. In conclusione, l’80% della popolazione studentesca non ha risentito di alcun aumento, il restante 20%, costituito da ragazzi che dichiarano un reddito abbastanza elevato, dovrà pagare di più…”.
Maddalena Esposito
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