Nella cornice di marmi policromi della Chiesa dei Santi Marcellino e Festo, si inaugura l’anno accademico per più di cento studenti stranieri Erasmus. Sono stati accolti, il 30 settembre, dal delegato Erasmus dell’Ateneo, la prof.ssa Laura Fucci, che ha delineato un quadro generale delle strutture dell’università, evidenziando soprattutto la dislocazione delle varie sedi e gli uffici utili al sostegno didattico e burocratico degli studenti stranieri. A salutare i ragazzi è arrivato anche il Rettore Guido Trombetti, che ha prontamente ricordato agli Erasmus come la città non sia purtroppo tutta “magnifica” come la chiesa che li ha ospitati per questa prima accoglienza. Per poi aggiungere: “siamo felici che siate qui, è un atto di fiducia alla nostra università che sapremo meritare. Vi invito a vivere appieno l’università per cogliere tutte le opportunità che offre”, ha continuato il Rettore, augurando infine ai ragazzi di considerare questo periodo di studi come “un momento di apprendimento ma anche di formazione umana”. A dare il benvenuto ai nuovi arrivati è intervenuta poi la prof.ssa Annamaria Lamarra, direttore del Centro Linguistico di Ateneo (CLA), che oltre ad offrire degli appositi corsi di italiano per i nuovi Erasmus fungerà da ulteriore punto di aggregazione per gli studenti stranieri, attraverso una serie di attività e servizi pensati ad hoc. “Spero che l’Erasmus possa non solo offrirvi una opportunità di formazione ulteriore e di scoperta della nostra città, ma che possa farvi anche capire qualcosa in più di voi stessi”, esordisce la prof.ssa Lamarra. “Ai primi di ottobre partiranno i corsi di italiano (gli orari delle lezioni sono sul sito www.cla.unina.it), ma anche altre iniziative per praticare la lingua in maniera diversa, come il progetto Tandem, curato dalla prof.ssa Cavalieri, che consiste nell’affiancamento di uno studente Erasmus ad uno studente italiano per potere applicare la lingua non solo in contesto accademico ma anche, ad esempio, in pizzeria o durante una passeggiata. Continua poi anche quest’anno il Cineforum in lingua originale con sottotitoli in italiano, organizzato per due volte al mese al cinema Astra e accompagnato in alcune occasioni da una discussione successiva sul confronto tra le diverse culture rappresentate”. La dott.ssa Lucia Esposito, responsabile dell’Ufficio Relazioni Internazionali, ricorda ai ragazzi che l’ufficio da lei coordinato fornirà un sostegno per tutte le indicazioni di tipo burocratico. Mentre il responsabile del servizio di accoglienza e assistenza Erasmuspoint, Francesco Giannattasio, indica il suo ufficio come punto di assistenza in cui risolvere tutte le problematiche quotidiane: “dalla ricerca della casa all’apertura del conto in banca, vi ascoltiamo sempre”.
Sentirsi a casa in un
paese straniero
paese straniero
A supporto di questa dichiarazione interviene anche Christine, studentessa tedesca arrivata a Napoli da poche settimane, a testimoniare la sua positiva esperienza di incontro con la città e con l’Erasmuspoint: “era la prima volta che arrivavo a Napoli ed ero piuttosto impaurita, a causa della cattiva fama della città. Ma già dopo il primo giorno ho incominciato a innamorarmene, e lo devo all’Erasmuspoint: appena entrata in ufficio mi sono sentita rassicurata, grazie a persone che mi hanno ascoltato e mi hanno fatto sentire a casa. Un servizio del genere non esiste in altre università italiane, a detta di amici che hanno fatto l’Erasmus altrove. Sentirsi a casa è la chiave per godersi l’esperienza Erasmus, ed essere aperti a scoprire questa città bellissima anche se problematica. Il problema più grande è soprattutto la cattiva fama, perché non c’è città più adatta ad ospitare un programma europeo: ovunque ci si volti, a Napoli ci sono testimonianze della storia europea”.
Ad accogliere gli Erasmus c’è anche una delegazione dei rappresentanti degli studenti. “Vorremmo che poteste parlare bene di Napoli una volta tornati a casa”, si augura Luigi Napolitano, Presidente del Consiglio degli Studenti d’Ateneo.
Peccato che tutti questi discorsi incoraggianti e soprattutto utili siano stati tenuti esclusivamente in italiano, senza alcun tipo di supporto visivo o uditivo in altre lingue, nonostante la maggior parte dei ragazzi appena arrivati capisca poco o niente della nostra lingua. Peccato soprattutto perché molte delle informazioni elargite dai diversi responsabili – sulle sedi, gli uffici e i servizi dell’ateneo – sarebbero state più che utili ai ragazzi.
Ad accogliere gli Erasmus c’è anche una delegazione dei rappresentanti degli studenti. “Vorremmo che poteste parlare bene di Napoli una volta tornati a casa”, si augura Luigi Napolitano, Presidente del Consiglio degli Studenti d’Ateneo.
Peccato che tutti questi discorsi incoraggianti e soprattutto utili siano stati tenuti esclusivamente in italiano, senza alcun tipo di supporto visivo o uditivo in altre lingue, nonostante la maggior parte dei ragazzi appena arrivati capisca poco o niente della nostra lingua. Peccato soprattutto perché molte delle informazioni elargite dai diversi responsabili – sulle sedi, gli uffici e i servizi dell’ateneo – sarebbero state più che utili ai ragazzi.
Scongiurato
il calo di presenze
il calo di presenze
“Credo sia giusto accogliere i ragazzi con la lingua che dovranno imparare, così come accade quando gli studenti italiani vanno negli altri paesi – spiega la prof.ssa Fucci – ma chi ha avuto difficoltà di comprensione avrà una traduzione apposita. Siamo comunque soddisfatti del numero degli arrivi perché quest’anno ci aspettavamo una grave caduta, a causa dei problemi di immagine della città. Mi hanno scritto o telefonato dalle università straniere per chiedermi se a Napoli c’erano davvero problemi sanitari per la spazzatura; non mi era mai capitato prima. Gli altri anni ne arrivavano circa trecento in tutto l’anno: considerando che ne sono arrivati circa centoventi per il primo semestre, si può dire che siamo riusciti per lo meno a contenere la decrescita. Abbiamo adottato poi la novità di assegnare un banchetto informativo ad ogni Facoltà qui nel chiostro di San Marcellino, così che ogni studente potrà informarsi direttamente per la Facoltà di appartenenza”.
A parte l’iniziale problema linguistico, l’organizzazione in diversi punti informativi curati dalle Facoltà sembra funzionare. Tra i banchetti più affollati c’è quello di Ingegneria, dove il docente delegato Erasmus della Facoltà, prof. Giorgio Serino, e alcuni studenti rispondono con precisione alle richieste dei nuovi studenti – una ventina – che frequenteranno la loro sede, presentando anche servizi della facoltà pensati appositamente per loro, come la possibilità di sfogliare gratuitamente ogni giorno alcuni quotidiani stranieri. “Capisco ancora poco di italiano e probabilmente avrò un po’ di difficoltà a seguire i corsi”, ammette Karen, studentessa arrivata dal nord della Germania. “Ma la Facoltà di Ingegneria mi sembra ben organizzata e almeno dal punto di vista logistico dovrei avere meno problemi di quello che pensavo”.
A parte l’iniziale problema linguistico, l’organizzazione in diversi punti informativi curati dalle Facoltà sembra funzionare. Tra i banchetti più affollati c’è quello di Ingegneria, dove il docente delegato Erasmus della Facoltà, prof. Giorgio Serino, e alcuni studenti rispondono con precisione alle richieste dei nuovi studenti – una ventina – che frequenteranno la loro sede, presentando anche servizi della facoltà pensati appositamente per loro, come la possibilità di sfogliare gratuitamente ogni giorno alcuni quotidiani stranieri. “Capisco ancora poco di italiano e probabilmente avrò un po’ di difficoltà a seguire i corsi”, ammette Karen, studentessa arrivata dal nord della Germania. “Ma la Facoltà di Ingegneria mi sembra ben organizzata e almeno dal punto di vista logistico dovrei avere meno problemi di quello che pensavo”.
A Filosofia uno
sportello pensato
dagli studenti
sportello pensato
dagli studenti
Rimane forte la presenza degli Erasmus nella Facoltà di Lettere, concentrati soprattutto al Corso di Laurea di Lingue. Ma anche qui non mancano le novità: quattro ragazze spagnole sono dirette ad esempio a Scienze del Servizio Sociale, nonostante le difficoltà di individuare sulla cartina la sede di via Don Bosco, situata in un’area che non è compresa nella mappa fornita con l’Erasmus Kit. La scelta di venire a Napoli è stata in qualche modo casuale per Sara, Monica e Natalia, dettata dalla convenzione tra la Federico II e l’Università della Galizia da cui provengono. Solo Sara avrebbe potuto scegliere di andare a Roma, “ma Napoli mi incuriosiva di più, e poi era importante per noi fare quest’esperienza insieme”.
Sarà perché Lettere è sempre stata finora la Facoltà con più alto numero di Erasmus, ma solo nella sede di Porta di Massa è nato un servizio di assistenza per i nuovi arrivati pensato dagli stessi studenti della Facoltà. Precisamente a Filosofia Marcello e Fernanda, dopo essere stati loro stessi in Erasmus in Germania e avere sperimentato un’accoglienza degna della rinomata precisione tedesca, hanno pensato di agevolare l’inserimento dei loro colleghi nel meno matematico sistema napoletano, istituendo uno sportello d’ascolto settimanale, il venerdì dalle 15 alle 18 nell’aula 16 del Dipartimento di Filosofia, al terzo piano di via Porta di Massa. Lo sportello, valido per il solo Corso di Filosofia o per esami di area filosofica, è stato istituito per iniziativa del tutto volontaria e gratuita dei due studenti, con il beneplacito del direttore del Dipartimento prof. Fabrizio Lomonaco.
Ma se Lettere rimane grossomodo costante, sono in deciso aumento invece gli arrivi alla Facoltà di Scienze Matematiche e Fisiche, dove quest’anno si attendono ben 25 Erasmus. Anche ad Economia se ne aspettano una ventina, tra cui il francese Jean e Maria, che viene dalla Polonia ed è curiosa di visitare la città: “mi hanno detto cose molto buone e molto brutte di Napoli, così volevo vedere di persona”. La maggior parte dei ragazzi arriva comunque dalla Spagna, come Victor, che viene da Valencia ed è tra i cinque che hanno scelto Veterinaria. Sono numerosi anche gli studenti provenienti dalla Germania, come Domenica, di Freiburg, che frequenterà Giurisprudenza: “inizialmente ero un po’ spaventata dalla città, ma mi sono fatta accompagnare da un’amica che era stata qui in Erasmus due anni fa, e mi ha aiutato a fare tutte le trafile burocratiche e ad orientarmi tra i vari uffici. Poi ho scelto un approccio graduale: sono arrivata due mesi fa per stare in una famiglia come ragazza alla pari, e questo mi ha aiutato ad ambientarmi e ad imparare un po’ di lingua…Anche se i vostri bambini sono davvero viziati!”
Un problema comune a molti studenti è quello di non riuscire a contattare o individuare il tutor che gli è stato assegnato nella pratica di scambio tra gli atenei. Ma d’altra parte solo da quest’anno esiste un ufficio delegato alla questione Erasmus nelle Presidenze di tutte le Facoltà, ricorda la prof.ssa Fucci.
Viola Sarnelli
Sarà perché Lettere è sempre stata finora la Facoltà con più alto numero di Erasmus, ma solo nella sede di Porta di Massa è nato un servizio di assistenza per i nuovi arrivati pensato dagli stessi studenti della Facoltà. Precisamente a Filosofia Marcello e Fernanda, dopo essere stati loro stessi in Erasmus in Germania e avere sperimentato un’accoglienza degna della rinomata precisione tedesca, hanno pensato di agevolare l’inserimento dei loro colleghi nel meno matematico sistema napoletano, istituendo uno sportello d’ascolto settimanale, il venerdì dalle 15 alle 18 nell’aula 16 del Dipartimento di Filosofia, al terzo piano di via Porta di Massa. Lo sportello, valido per il solo Corso di Filosofia o per esami di area filosofica, è stato istituito per iniziativa del tutto volontaria e gratuita dei due studenti, con il beneplacito del direttore del Dipartimento prof. Fabrizio Lomonaco.
Ma se Lettere rimane grossomodo costante, sono in deciso aumento invece gli arrivi alla Facoltà di Scienze Matematiche e Fisiche, dove quest’anno si attendono ben 25 Erasmus. Anche ad Economia se ne aspettano una ventina, tra cui il francese Jean e Maria, che viene dalla Polonia ed è curiosa di visitare la città: “mi hanno detto cose molto buone e molto brutte di Napoli, così volevo vedere di persona”. La maggior parte dei ragazzi arriva comunque dalla Spagna, come Victor, che viene da Valencia ed è tra i cinque che hanno scelto Veterinaria. Sono numerosi anche gli studenti provenienti dalla Germania, come Domenica, di Freiburg, che frequenterà Giurisprudenza: “inizialmente ero un po’ spaventata dalla città, ma mi sono fatta accompagnare da un’amica che era stata qui in Erasmus due anni fa, e mi ha aiutato a fare tutte le trafile burocratiche e ad orientarmi tra i vari uffici. Poi ho scelto un approccio graduale: sono arrivata due mesi fa per stare in una famiglia come ragazza alla pari, e questo mi ha aiutato ad ambientarmi e ad imparare un po’ di lingua…Anche se i vostri bambini sono davvero viziati!”
Un problema comune a molti studenti è quello di non riuscire a contattare o individuare il tutor che gli è stato assegnato nella pratica di scambio tra gli atenei. Ma d’altra parte solo da quest’anno esiste un ufficio delegato alla questione Erasmus nelle Presidenze di tutte le Facoltà, ricorda la prof.ssa Fucci.
Viola Sarnelli