Tecnologia militare delle Legioni Romane, sistemi di trasporto su strada nell’Impero Romano, gli albori del volo. Questi sono solo alcuni degli argomenti che saranno trattati nel seminario sulla Storia dell’Ingegneria “Invenzioni di antichi ingegneri che percorrono i tempi moderni”, che, a partire dal 27 gennaio, si terrà presso il Dipartimento di Ingegneria Industriale.
Un viaggio nel passato della durata di cinque giornate (il 27, 29 gennaio e 3, 5, 10 febbraio, dalle ore 9.00 alle 13.00, in aula C4B di via Claudio) organizzato e condotto dal professore Cesare Rossi, ordinario di Meccanica Applicata alle Macchine. Professore, come è nata l’idea di organizzare un seminario sulla storia dell’ingegneria?
“Questo corso strano nasce da una linea ben precisa: da molti anni mi interesso di quella che si potrebbe chiamare archeo-ingegneria. Si tratta dello studio della ricostruzione funzionale e dal punto di vista meccanico di macchine e meccanismi in generale, insomma un po’ tutta la tecnologia di epoca essenzialmente ellenistica, che va dal III sec. a.C. al I sec. d.C. In questa epoca storica, escludendo ciò che va con la corrente elettrica, sono state inventate quasi tutte le cose che noi utilizziamo ancora oggi. Reputo, quindi, che per un ingegnere, soprattutto se è di Ingegneria Meccanica, conoscere tutto questo possa essere molto interessante”.
È la prima volta che viene organizzato un seminario del genere o ci sono dei precedenti?
“In realtà questo seminario esiste da parecchi anni. L’unica differenza consiste nel fatto che fino a due anni fa era destinato esclusivamente ai dottorandi in generale, non solo quelli di Ingegneria; dall’anno scorso, invece, si è deciso di allargare il corso anche agli studenti delle Lauree Magistrali in Ingegneria Meccanica Progettazione e Produzione/Energia e Ambiente (ai quali sono attribuiti tre crediti, previa verifica, più un credito per quanti elaboreranno una relazione di approfondimento, n.d.r). Il risultato? Finché il seminario era per soli dottorandi avevo tra i 10-30 allievi, mentre già l’anno scorso ne erano quasi 100. Ora ho già più di 70 iscrizioni”.
Come sarà organizzato quest’anno il seminario?
“Sono previste dalle 20 alle 24 ore di lezione. La maggior parte delle lezioni saranno tenute dal sottoscritto, ma ne prenderanno parte anche alcuni docenti esterni alla Facoltà, che, in certi argomenti, sono molto più bravi di me”.
Quali sono le aspettative?
“Il seminario ha uno scopo ben preciso, formativo: far vedere oltre che informare. Vorrei che i miei allievi percepissero realmente come nel passato si riuscisse a risolvere gli stessi problemi di oggi in modo più brillante e con un dispendio di energia e calcoli minore. Un approccio ai sistemi tecnici sicuramente più elegante e soft”.
Fabiana Carcatella
Un viaggio nel passato della durata di cinque giornate (il 27, 29 gennaio e 3, 5, 10 febbraio, dalle ore 9.00 alle 13.00, in aula C4B di via Claudio) organizzato e condotto dal professore Cesare Rossi, ordinario di Meccanica Applicata alle Macchine. Professore, come è nata l’idea di organizzare un seminario sulla storia dell’ingegneria?
“Questo corso strano nasce da una linea ben precisa: da molti anni mi interesso di quella che si potrebbe chiamare archeo-ingegneria. Si tratta dello studio della ricostruzione funzionale e dal punto di vista meccanico di macchine e meccanismi in generale, insomma un po’ tutta la tecnologia di epoca essenzialmente ellenistica, che va dal III sec. a.C. al I sec. d.C. In questa epoca storica, escludendo ciò che va con la corrente elettrica, sono state inventate quasi tutte le cose che noi utilizziamo ancora oggi. Reputo, quindi, che per un ingegnere, soprattutto se è di Ingegneria Meccanica, conoscere tutto questo possa essere molto interessante”.
È la prima volta che viene organizzato un seminario del genere o ci sono dei precedenti?
“In realtà questo seminario esiste da parecchi anni. L’unica differenza consiste nel fatto che fino a due anni fa era destinato esclusivamente ai dottorandi in generale, non solo quelli di Ingegneria; dall’anno scorso, invece, si è deciso di allargare il corso anche agli studenti delle Lauree Magistrali in Ingegneria Meccanica Progettazione e Produzione/Energia e Ambiente (ai quali sono attribuiti tre crediti, previa verifica, più un credito per quanti elaboreranno una relazione di approfondimento, n.d.r). Il risultato? Finché il seminario era per soli dottorandi avevo tra i 10-30 allievi, mentre già l’anno scorso ne erano quasi 100. Ora ho già più di 70 iscrizioni”.
Come sarà organizzato quest’anno il seminario?
“Sono previste dalle 20 alle 24 ore di lezione. La maggior parte delle lezioni saranno tenute dal sottoscritto, ma ne prenderanno parte anche alcuni docenti esterni alla Facoltà, che, in certi argomenti, sono molto più bravi di me”.
Quali sono le aspettative?
“Il seminario ha uno scopo ben preciso, formativo: far vedere oltre che informare. Vorrei che i miei allievi percepissero realmente come nel passato si riuscisse a risolvere gli stessi problemi di oggi in modo più brillante e con un dispendio di energia e calcoli minore. Un approccio ai sistemi tecnici sicuramente più elegante e soft”.
Fabiana Carcatella