Debellato il fattore vergogna

A L’Orientale, per tutta la durata della sessione estiva, gli esami delle lingue straniere si terranno interamente a distanza. Centrale negli ultimi mesi per il supporto agli esami è stata la nuova progettualità che ha investito il Centro Linguistico di Ateneo (CLAOR) con il Presidente prof. Giuseppe Balirano, docente di Lingua e Linguistica Inglese, per migliorare le funzionalità della piattaforma Moodle. “Nel corso di quest’anno abbiamo effettuato numerosi testing per cercare di porre rimedio a una situazione condivisa: la necessità di somministrare prove di accertamento per tutte le lingue che scegliessero di fare lo scritto in un momento precedente e separato dall’orale con una tipologia di quiz equivalente a quella prevista negli esami scritti tradizionali prima dell’emergenza pandemica”, spiega Balirano. In un primo momento, colti alla sprovvista, la difficoltà era dovuta all’elaborazione di un criterio unico, perché “naturalmente va da sé che ogni lingua abbia caratteristiche strutturali diverse”: impossibile, dunque, non operare un distinguo, almeno di carattere generale, tra lingue europee e non europee. “Le prime ricorreranno tutte all’utilizzo combinato della piattaforma di eLearning per i quiz a risposta multipla con Microsoft Teams per l’identificazione dei candidati”. Per le lingue orientali “abbiamo dovuto tenere conto delle difficoltà di far uso di tastiere per sistemi alfabetici diversi – come a cinese, arabo, russo, hindi, e così via… – pensando soprattutto agli studenti del primo anno che non hanno ancora acquisito una padronanza della scrittura. Alcune prevedono Moodle, altre Google Forms”. Nel pieno rispetto dell’autonomia didattica, le cattedre di ciascun insegnamento linguistico hanno predisposto infatti una propria prassi di svolgimento scegliendo ognuna il tempo a disposizione, il numero di domande, la modalità di invio delle risposte. “I docenti delle singole Commissioni d’esame hanno ormai a che fare con questi sistemi computerizzati da oltre un anno e hanno seguito dei corsi di formazione per Moodle”, grazie anche alla collaborazione della dott.ssa Maria De Santo, direttore tecnico del CLAOR. Certo, può sempre sorgere un problema tecnico perché “il numero di candidati che accedono contemporaneamente all’esame è limitato a mille, che è comunque altissimo”. Accessi multipli aumentano la possibilità di far saltare la connessione? “Per evitarlo ci stiamo attrezzando e abbiamo appena messo a bando un incarico per l’assistenza tecnica a docenti e studenti fino a luglio”. In virtù della suddivisione degli esami su più canali, non si dovrebbero però verificare intoppi. Per esempio: a Inglese III, corso tenuto da Balirano, “abbiamo scaglionato la prova generale in vari sottogruppi più circoscritti (30 persone al massimo) per facilitare la tenuta dell’esame e le procedure di video-sorveglianza, consentendo a ciascun Commissario d’esame di monitorare la propria aula”. È quindi possibile disporre di un controllo efficace anche a distanza? “Con piccoli numeri è più facile. La performance dell’orale fa comunque la differenza”. Da questo punto di vista, “stiamo provando a intervenire anche sui vari sistemi di proctoring, lavorando al cosiddetto Safe Exam Browser (SEB), che impedisce allo studente di consultare siti online durante lo svolgimento della prova, bloccando lo schermo in fase di apertura di ulteriori finestre”. Per questa sessione, tuttavia, “l’uso del SEB non andrà ancora in porto perché dà alcuni problemi se associato alle tastiere delle lingue orientali”. Nel complesso “le prove scritte di lingua – anche quelle con un numero elevato di candidati – procedono a regime online e danno ottimi risultati”. E si è andati molto lontano rispetto alla prima fase di sperimentazione “quando tutti gli insegnamenti linguistici hanno dovuto, nel giugno di un anno fa, ricorrere a delle prove semplificate con poche domande online” diversamente da queste attuali “che rimarranno valide per le prossime tre sessioni – con strutture più approfondite o esercizi interattivi come il listening”. In più, risulta debellato il fattore vergogna. “L’anno scorso lo studente di alcune lingue aveva lo scritto integrato nell’orale e sosteneva l’esame davanti a centinaia di studenti connessi. Adesso i tempi sono sincronizzati”. In principio, si era anche pensato di mettere a disposizione gli spazi del CLAOR o le aule informatiche (anche di Palazzi come Giusso e via Duomo) per gli studenti sprovvisti di computer, “ma d’accordo con la direzione generale e il medico di Ateneo – visti i protocolli di sicurezza, che obbligano alla sanificazione di ogni oggetto utilizzato (mouse, microfono, tastiera…), e il ricambio di persone ipotizzato per ogni postazione”, sarà garantita la possibilità dell’esame in presenza ai soli studenti con disabilità e DSA.
All’esame di Inglese quando si è pronti
Se alcune lingue hanno già iniziato a testare gli studenti, altre sono prossime a farlo nelle restanti settimane di giugno: tutte le cattedre hanno, peraltro, anteposto all’appello una data di simulazione con i mock test. Con l’esame scritto online “gli studenti hanno meno distrazioni rispetto all’esame in presenza. Non devono attendere per ore stipati in un corridoio, né sono disturbati durante il listening dai suoni circostanti, perché il suono del dettato registrato dai collaboratori madrelingua arriva limpido e chiaro”. Con enormi vantaggi sul piano logistico anche per i docenti che “non vanno incontro a una settimana interminabile di esami”. I tempi si sono nettamente abbreviati, “ma questo ci ha consentito di ottimizzare anche i risultati”. Per alcune lingue, come Inglese, “lo studente non è più obbligato a sostenere la prova in una delle tre date d’appello (giugno, settembre e febbraio) con il voto dello scritto che poi si congela per un anno”. Grazie all’accertamento linguistico completamente online il candidato sceglie di programmare l’esame quando è pronto, “e non va a tentativi com’era prima, nel timore di non avere più appelli vincolanti a cui poter accedere per lo scritto”. Siccome a Inglese “non conserviamo più lo scritto, lo studente deve poi sostenere l’orale nella data immediatamente successiva alla prova scritta”.
Prospettive. L’obiettivo a medio termine è “conservare il meglio di questa esperienza. Auspichiamo ad avere esami simili a quelli per le certificazioni Cambridge”. Un’ambizione del futuro: “creare dei mooc per arricchire il database online con dei corsi funzionali alla formazione a distanza di un grande numero di utenti”. Insistere sulle metodologie dell’audiovisivo, creare contenuti innovativi, sperimentare metodologie come il digital storytelling: un discorso in linea anche con la campagna di internazionalizzazione che l’Ateneo vuole mettere a frutto nei prossimi anni cercando di rendere la propria offerta didattica più attrattiva per gli studenti all’estero. “Le piattaforme digitali devono supportare la didattica in presenza, anche perché è indubbio che tante ore davanti al pc stanchino molto di più, ma costituiscono un’opportunità di crescita”. Intanto, siamo a giugno. “L’obiettivo in questa fase per docenti e studenti è lo stesso: portare ‘a casa’ gli esami di lingua”. 
 
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