“Assolutamente non è mia intenzione candidarmi come futuro Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza. Non ho mai pensato alla candidatura, l’incarico sarebbe inconciliabile con la mia vita privata e professionale”, il prof. Giuseppe Guizzi smentisce in modo categorico le voci che lo vorrebbero in lizza alle prossime elezioni dipartimentali. “Più che pensare a propositi inesistenti, da docente mi chiedo chi saranno i veri candidati. Stiamo vivendo una fase di incertezza e sarebbe opportuno che ci fossero presentate candidature ufficiali e progetti concreti da poter già analizzare. Il Regolamento ha apportato alcune modifiche alla didattica, chi arriverà dopo il prof. Lucio De Giovanni dovrà farsi carico di numerose questioni”.
A tal proposito il professore, che insegna Diritto Commerciale, tiene a precisare le motivazioni, nonostante le richieste degli studenti, per le quali non ha concesso un ulteriore appello d’esame a fine febbraio. “Ho letto sulle pagine del vostro giornale questa notizia e vorrei spiegare il perché del mio rifiuto. Non ho concesso questa data per una ragione precisa. Quando fu redatto il Regolamento, proposi ai rappresentanti degli studenti in seno al Consiglio di Dipartimento di prevedere tre appelli fra gennaio e febbraio a 15 giorni di distanza all’incirca l’uno dall’altro. Lo fanno già in tanti Dipartimenti e sarebbe stato un modo per avere una data in più”. Il docente sostiene: “le rappresentanze studentesche hanno bocciato in toto questa proposta. L’idea condivisa con altri colleghi era di avere 10 date per gli esami e non le attuali 7, durante tutto l’anno accademico. Siccome questa richiesta fu bocciata, per logica e coerenza ho applicato le regole adottate nel regolamento, ossia solo due appelli. Se fissiamo delle norme occorre poi rispettarle e non modificarle a proprio piacimento”. Inoltre: “Ci è stato rimproverato che gli esami non sono stati fissati oltre il 20 febbraio. Anche in questo caso c’è una spiegazione logica. Se divido gli esaminandi in tre giorni – visto l’alto numero di prenotati – non posso andare oltre perché rischierei di sfociare a marzo. Gli esami devono terminare per legge il 28 febbraio, non si può travalicare questa data, quindi occorre fissare giorni prima l’appello”.
Il 5 marzo inizierà il corso di Diritto Commerciale: “Una vera follia pensare di svolgere 120 ore di lezione in poco più di due mesi, considerando che il corso terminerà il 15 maggio perché sono previsti tre appelli d’esame tra maggio, giugno e luglio”. Secondo il docente sarebbe opportuno: “ripensare totalmente alla didattica e tornare a corsi annuali per discipline così corpose. Si potrebbe tenere il corso da ottobre a dicembre, sospendere a gennaio e tenere esami sulla parte spiegata fino ad allora. Riprendendo il corso a marzo, i ragazzi si troverebbero con metà esame sostenuto e delle lezioni di sicuro più complete”. Attualmente il prof. Guizzi ha due cattedre da gestire: “e due giorni a settimana ho quattro ore di lezione di seguito. Alcuni giorni arrivo a sei di fila. Sono anni che sostengo questa battaglia del tempo, le cose vanno cambiate. Occorre alleggerire la didattica agli studenti, spalmando il corso in un lasso di tempo maggiore”.
A tal proposito il professore, che insegna Diritto Commerciale, tiene a precisare le motivazioni, nonostante le richieste degli studenti, per le quali non ha concesso un ulteriore appello d’esame a fine febbraio. “Ho letto sulle pagine del vostro giornale questa notizia e vorrei spiegare il perché del mio rifiuto. Non ho concesso questa data per una ragione precisa. Quando fu redatto il Regolamento, proposi ai rappresentanti degli studenti in seno al Consiglio di Dipartimento di prevedere tre appelli fra gennaio e febbraio a 15 giorni di distanza all’incirca l’uno dall’altro. Lo fanno già in tanti Dipartimenti e sarebbe stato un modo per avere una data in più”. Il docente sostiene: “le rappresentanze studentesche hanno bocciato in toto questa proposta. L’idea condivisa con altri colleghi era di avere 10 date per gli esami e non le attuali 7, durante tutto l’anno accademico. Siccome questa richiesta fu bocciata, per logica e coerenza ho applicato le regole adottate nel regolamento, ossia solo due appelli. Se fissiamo delle norme occorre poi rispettarle e non modificarle a proprio piacimento”. Inoltre: “Ci è stato rimproverato che gli esami non sono stati fissati oltre il 20 febbraio. Anche in questo caso c’è una spiegazione logica. Se divido gli esaminandi in tre giorni – visto l’alto numero di prenotati – non posso andare oltre perché rischierei di sfociare a marzo. Gli esami devono terminare per legge il 28 febbraio, non si può travalicare questa data, quindi occorre fissare giorni prima l’appello”.
Il 5 marzo inizierà il corso di Diritto Commerciale: “Una vera follia pensare di svolgere 120 ore di lezione in poco più di due mesi, considerando che il corso terminerà il 15 maggio perché sono previsti tre appelli d’esame tra maggio, giugno e luglio”. Secondo il docente sarebbe opportuno: “ripensare totalmente alla didattica e tornare a corsi annuali per discipline così corpose. Si potrebbe tenere il corso da ottobre a dicembre, sospendere a gennaio e tenere esami sulla parte spiegata fino ad allora. Riprendendo il corso a marzo, i ragazzi si troverebbero con metà esame sostenuto e delle lezioni di sicuro più complete”. Attualmente il prof. Guizzi ha due cattedre da gestire: “e due giorni a settimana ho quattro ore di lezione di seguito. Alcuni giorni arrivo a sei di fila. Sono anni che sostengo questa battaglia del tempo, le cose vanno cambiate. Occorre alleggerire la didattica agli studenti, spalmando il corso in un lasso di tempo maggiore”.