“Ci bombardano di esami”

Tempo di esami per gli studenti di Scienze ma anche di bilanci per quanto riguarda i risultati fin qui raggiunti dalla riforma. Studenti e docenti della facoltà traggono, ciascuno dal proprio punto di vista, le prime conclusioni. “Alla fine del mese, tutti i Consigli di Corso di Laurea si riuniranno per discutere la bozza di regolamento didattico per l’omologazione dei crediti degli esami di base” dice il prof. Francesco De Giovanni, riferendosi al lavoro di autovalutazione che la Facoltà sta conducendo, ormai da diversi mesi. “Non ci sono abbastanza appelli, dovrebbero essercene almeno due al mese. Spesso le date sono vicine tra loro e non c’è la possibilità di preparare due esami in un mese” sostiene Fiorenza Petruzzi, iscritta al secondo anno di Biologia Generale e Applicata mentre racconta le difficoltà con le quali è iniziato l’anno, “abbiamo avuto un problema organizzativo al primo semestre. Avremmo dovuto seguire il corso di Tecniche e Colture Cellulari ma, a quanto sembra, non sono riusciti ad organizzarlo in tempo. Ora è stato spostato al secondo semestre e si aggiungerà agli esami già previsti, molti dei quali, sono da 12 crediti”. Non sono ancora stati pubblicati gli orari del secondo semestre ma, normalmente, si segue quasi tutti i giorni della settimana con attività che si svolgono sia la mattina che il pomeriggio. In queste condizioni, risulta molto difficile riuscire a seguire e studiare stando al passo con i programmi. “Gli esami di Chimica sono i più difficili da affrontare, perché se segui il laboratorio senza aver approfondito la teoria, fai molta fatica a comprendere gli argomenti. A me è capitato di seguire il laboratorio di Biochimica dalle 9 alle 16, con solo mezz’ora di pausa e, non avendo studiato a fondo la teoria, ho dovuto apprendere molte cose al momento”. “Noi non abbiamo problemi di organizzazione, c’è un bel rapporto con i professori e spesso la data d’esame viene stabilita insieme, capita anche che venga spostata perché non siamo ancora preparati. La disponibilità dei professori è completa” dice Domenico Cuozzo, studente di Fisica del Vecchio Ordinamento. 
“La triennale 
non serve a niente”
Capita spesso che i docenti consentano ai loro studenti di sostenere gli esami anche nei mesi in cui non sono previsti appelli, per poi registrarli nella sessione successiva ma, nonostante la disponibilità dei professori, la nuova laurea non raccoglie consensi tra gli studenti. “Non permette di approfondire nulla. Ci bombardano di esami. Al primo anno ce ne sono 7 o 8. I programmi, forse, saranno stati leggermente ridotti rispetto al passato, ma è difficilissimo approcciare ogni volta una nuova materia. E’ raro restare in regola” afferma Romina Rega studentessa a contratto, iscritta al quarto anno di Fisica. La triennale di Fisica non ha dei veri e propri indirizzi, presenta dei curricula applicativi che si dovrebbero scegliere nel secondo anno. “Durante il mio secondo anno non erano ancora stati attivati e ho dovuto scegliere un curriculum generale. I curricula applicativi avrebbero permesso la selezione di una gamma di esami a scelta ma, poiché c’erano pochissimi corsi attivati, ho dovuto seguire un curriculum generale che ti da solo un’infarinatura” prosegue Romina. In questo curriculum c’è un po’ di tutto: Astronomia, Ottica, Meccanica Razionale. “La mia opinione su questa impostazione è pessima. Non ti prepara ad affrontare una specialistica indirizzante. Hai una conoscenza frammentaria su tutto. Io vorrei scegliere la specialistica in Struttura della Materia ma ho sostenuto solo un esame al riguardo e affrontare un corso su basi poco solide, è difficile. La triennale non serve a niente, il malcontento è generale” conclude la studentessa. 
“Spingono 
solo astrofisica”
Valentina Sarno laureanda in Fisica, ha delle accuse molto pesanti da rivolgere all’organizzazione del Corso di Laurea, “a causa di professori che hanno una grande influenza, tutto il corso di studi è stato indirizzato verso una laurea in particolare: quella di Astrofisica. Non si da quindi grande importanza ai corsi, tipo quello di Struttura della Materia, che sono più pratici”. Prima il Corso di Laurea era  diviso geograficamente: a Monte Sant’Angelo erano dislocati tutti i fisici teorici e alla Mostra d’Oltremare c’erano, invece, gli sperimentali. “Quando questi ultimi si sono trasferiti qui, non hanno avuto alcuna voce in capitolo. Così i corsi sono solo teorici. Quasi tutti i laureati della triennale, scelgono poi di iscriversi alla specialistica teorica, perché tutto il corso ti indirizza in questo senso. La fisica dovrebbe rivolgere maggiore attenzione alla pratica” conclude Valentina. La valutazione della tesi di laurea a Fisica segue una procedura anomala rispetto agli altri Corsi di Laurea della Facoltà. Assegna 5 crediti, viene valutata in trentesimi e il voto conseguito viene moltiplicato per una fattore numerico che può oscillare tra 1,08 e 1,1. Il tirocinio invece, assegna 15 crediti, prevede circa 250 ore di lavoro, ma i crediti acquisiti non rientrano nel voto di laurea, nemmeno parzialmente. “Sono crediti, in un certo senso, persi, perché, per quanto si possa fare un buon lavoro, non viene giudicato ai fini della tesi per la quale spendi altro lavoro e altro tempo” dice Valentina. “Se non ti laurei in tempo, perdi la possibilità di iscriverti alla specialistica e devi aspettare la sessione successiva, senza dimenticare che, il voto della triennale è utile solo ai fini dell’iscrizione, per pagare meno tasse, ma non viene minimamente valutata. La tesi è una pura formalità” conclude Romina. Per venire incontro alle richieste di alcuni studenti del Vecchio Ordinamento che avevano ancora in sospeso l’esame di Fisica Teorica, il Consiglio del Corso di Laurea in Fisica del 19 dicembre scorso, ha deliberato che questi studenti possono seguire, in alternativa, due dei tre moduli del corso di Complementi di Meccanica Quantistica e di Teoria Quantistica dei Campi 1 e 2. Alcuni avevano anche iniziato a seguire il primo corso di Teoria Quantistica ma, a partire dai primi di marzo, il prof.Musto terrà, in un unico corso, impostato a grandi linee come quelli della precedente organizzazione, entrambi gli insegnamenti della materia. 
30 calcolatori
per 200 studenti
Matematica Vecchio Ordinamento: gli studenti lamentano la cattiva impostazione del corso di Laboratorio di Programmazione e Calcolo a partire dalla valutazione. I docenti hanno offerto la possibilità di non svolgere completamente l’orale accreditando tre voti grazie a delle consegne fatte durante l’esame. Il massimo cui si può aspirare allo scritto è 27, aggiungendo al voto i 3 punti di bonus, si arriva a 30. L’estremo inferiore, in questo sistema di valutazione, è rappresentato dal voto di 15/27, che non autorizza ad usufruire del bonus per arrivare a 18. “Non c’è logica” sostengono gli studenti. E denunciano anche le condizioni di lavoro nel laboratorio: ci sono solo una trentina di calcolatori disponibili (e nemmeno tutti funzionanti) per un’utenza complessiva di 200 persone e il programma didattico prevede l’uso del Fortran 90, un linguaggio di programmazione che non si usa più, ormai da tempo, in alcuna sede lavorativa. Più in generale, le condizioni degli studenti del Vecchio Ordinamento, sono difficili. “Ci hanno detto che non contiamo più di tanto e il nostro modo di lavorare si è dovuto adeguare. Agli scritti dobbiamo dimostrare teoremi e rispondere a domande teoriche che non siamo abituati ad affrontare” dicono. I loro corsi, per giunta, sono stati soppressi e, per sostenere gli esami, si ritrovano a seguire solo dei moduli anziché l’intero programma. Inoltre, non si vedono riconosciuta la presenza, perché non si tratta dei loro corsi. 
Simona Pasquale
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